Il summit di ieri, la frenetica giornata di oggi. Il mercato, difficile, apre i battenti, a pochi giorni dal termine. Thohir accelera, accantona il periodo delle riflessioni, e inaugura quello delle decisioni. Si cambia, perché lo impone la classifica. Si sceglie, perché lo impone la rosa. Partenze e arrivi, una serie di porte aperte e chiuse destinate a rivoluzionare casa Inter. In primis gli incontri con le banche per rilevare le garanzie bancarie di Moratti, perché resta imperativo controllare il bilancio, che nuoce agli acquisti e obbliga agli scambi. Chi esce deve portar denaro fresco, utile per arricchire un organico titubante. Conferme arrivano sul fronte D'Ambrosio. La frenata odierna, per i difficili contatti tra Benassi e il Torino, non ha bloccato la trattativa. Ai granata poco meno di due milioni, più parte dell'ex Modena e metà Colombi. Un esterno per completare un reparto che vede, dopo la partenza di Pereira, i soli Jonathan e Nagatomo. I dubbi riguardano semmai l'esborso, visto il contratto in scadenza a giugno e l'addio in estate al giovane Donati, che a Leverkusen gioca e raccoglie consensi.
Il nome caldo è Hernanes, che più di D'Ambrosio stuzzica il palato dei tifosi. Il brasiliano cerca il rilancio e vede Milano come la piazza ideale per conquistare il Mondiale. Reja ha aperto alla cessione, ma trattare con Lotito è questione complessa. L'offerta è allettante. Una decina di milioni, con l'inserimento nell'affare del giovane Mbaye. Discorso rinviato a giovedì, proprio per la difficoltà riscontrata nel convincere il ragazzo, attualmente parcheggiato a Livorno, ad accettare la piazza romana. A confermare il tutto, la convocazione del Profeta per il match di Coppa Italia tra Lazio e Napoli. A Mazzarri spetterà poi l'arduo compito di collocare Hernanes in uno scacchiere che pullula di trequartisti, ma latita di registi. La consacrazione di Kovacic davanti alla difesa renderebbe l'operazione perfetta.
Sul fronte cessioni, accelerata per la dipartita di Ranocchia. Il Galatasaray chiama il centrale, ormai ai margini del progetto Inter. Rolando ha scalzato l'azzurro. L'Inter ha intuito le difficoltà nel monetizzare con un giocatore che solo in rare occasioni vede il campo e convince. Plausibile quindi un prestito oneroso, senza obbligo di riscatto. A giugno è previsto il rientro a Milano. Allora si valuterà se rinunciare definitivamente a un prospetto mai definitivamente sbocciato o puntare ancora su un calciatore di indubbie qualità tecniche, ma caratterialmente indecifrabile. Due le opzioni in caso di addio a Ranocchia. Il tesoretto non sarà comunque intaccato. Mazzarri sceglierà se restare con l'attuale retroguardia o aggiungere il navigato Cannavaro, fedelissimo del tecnico.
Per incrementare il denaro fresco, l'Inter sta intanto trattando la cessione di Mudingayi al Genoa. Nessuna novità sul fronte Guarin. L'agente ha ripetuto che il suo assistito gradirebbe notizie certe da Thohir, ma il magnate resta per ora coperto. La non convocazione per la sfida col Catania ha ulteriormente allargato la forbice tra Fredy e l'attuale squadra. Riallacciare i fili è complesso, quanto trovare qualcuno disposto a pagare, profumatamente, un separato in casa. Ecco perché fino all'ultimo conviene tener aperto il file Guarin - Vucinic. Conviene a entrambi, qualunque sia il pensiero di curva e popolo. Longo passa in prestito oneroso al Rayo Vallecano, mentre si inceppa il passaggio di Belfodil al QPR. Il bonus legato alle presenze del giocatore sembra aver arenato la trattativa. Torna a sperare il West Ham.