Arriva il freddo inverno, la neve è pronta ad abbattersi sul Nord Italia, ma in casa Inter sono i giorni del fermento e dell'attesa. Il calore del mercato avvolge un ambiente che ribolle e attende risposte. Vicina la chiusura per D'Ambrosio, ma non basta. I tifosi chiedono altro. Mazzarri spera altro. Thohir ha assistito domenica all'ennesima prova sottotono della sua creatura. Vorrebbe investire, ma non può. A bloccarne mani e pensieri è la situazione creata da anni di sperperi e operazioni prive di logica economica. Senza ripianare i debiti, difficile crescere. Serve allora trovare l'occasione, lo spiraglio giusto, con Moratti. Non è mancato il Massimo tifoso nel pomeriggio di intensi confronti. Ha addirittura cenato col tycoon, lasciando ai microfoni di Sky le impressioni che invece l'indonesiano ha preferito trattenere, al termine di un dibattito per forza di cose complesso. "Un'ottima occasione per parlare con calma, senza la pressione della partita. Molto utile per sentire le idee di Erick e capire cosa è meglio per l'Inter. Una strada di uscita c'è sempre. Il lavoro e la buona volontà aiutano".
L'importanza della vicinanza di Thohir e le difficoltà di gestire un progetto in rampa di lancio da Giacarta "Molto importante è che la sua organizzazione riesca a far sentire il peso della proprietà anche stando lontano. Il mercato dipende da lui, non dai consigli che posso dare io".
Immancabile un commento sulla vicenda Guarin - Vucinic, lo scambio della discordia. L'intervento, prepotente, della Curva ha bloccato un affare in dirittura d'arrivo, denotando nella società nerazzurra scarse convinzioni, soprattutto un decisionismo latente "Il pubblico dell'Inter sente particolarmente queste cose perché si tratta della Juve. Non si può criticare la reazione e una cosa di questo genere, anche se dal punto di vista economico poteva essere giusta. Non credo possa riaprirsi". Moratti chiude quindi la porta a Vucinic, proprio quando Agnelli apre a Thohir, lanciando messaggi di distensione.