È un Walter Mazzarri, sempre più sconsolato, quello che si presenta ai microfoni di Sky Calcio Show: “Sono tante le variabili che concorrono per giudicare una prestazione: lo scetticismo, la solitudine, la curva lontana…I ragazzi che stanno giocando non sono giocatori abituati a certe pressioni, in casa andrebbero aiutati, sembrava una partita a porte chiuse... son cose che chi ha giocato a calcio conosce bene. Quando abbiamo messo pressione al Catania, il pubblico si è acceso: è questo ciò di cui abbiamo bisogno, sempre. Purtroppo l’episodio della svolta non c’è mai, e ci servirebbe per cambiare la situazione. In più in casa si va col freno a mano, si sente la non tranquillità”.
Il calendario però non offre più molte occasioni, le prossime impegnative sfide infatti, a partite dal Derby d’Italia di domenica prossima, obbligano i neroazzurri a risalire in fretta: “Il calendario è tosto, con tante trasferte, ma fuori casa mi sembravano più sciolti, qui più timorosi. Con l’ambiente che c’è ora forse giocare fuori può aiutarci”.
Al di là delle partite, sembra che i giocatori stiano dando meno di quanto possono: “Sono molto esposti alle pressioni. Non è l'età anagrafica che conta, io parlo di ragazzi che giocano in un club dove si pretendono risultati, molti non erano abituati a giocare per il vertice o con la pressione che c'è, vedi Jonathan, Alvarez o Kuzmanovic ad esempio. Milito è un discorso diverso, non è facile recuperare un giocatore dopo un infortunio del genere”. Così come, facile non è, passare da una punta a due: “Avete invocato le due punte e ora ci sono, anche per far rifiatare Palacio… A noi serve la “zampata” finale per segnare, e per questo non puoi levare Milito quando hai bisogno di vincere. Icardi non l'ho mai avuto dall'inizio, Botta non ha i novanta minuti ed è tornato da un infortunio grave. Oggi negli ultimi minuti abbiamo giocato a 4 davanti, con tutti i giocatori offensivi, pensando magari meno alla fase difensiva. Si parla di un annata di passaggio, io torno a chiedere una mano alla nostra Curva e ai tifosi: abbiamo bisogno di loro”.
Non si sbilancia sul caso della settimana, il mancato scambio tra Vucinic e Guarin: "Non abbiamo rinunciato allo scambio solo per la manifestazione della Curva Nord. I nostri dirigenti hanno fatto tante altre valutazioni in merito e si è deciso di non procedere. Bisogna provare a ricreare in casa nostra (a San Siro, ndr) un ambiente con più armonia, in questo momento abbiamo bisogno di tanto sostegno”.
Infine un curioso siparietto riguardo l’autobiografia del tecnicno Mazzarri, prossima all’uscita e intitolata «Il meglio deve ancora venire»: “Speriamo sia così perché ora il meglio è davvero lontano…“