Rubén Alejandro Botta Montero (1990), 24 anni il prossimo 31 gennaio. Ecco, in un Tweet scarno e conciso, il nome del primo acquisto del mercato invernale nerazzurro. Dopo tante ipotesi sull’arrivo a Milano di un esterno, eccolo qui. Certo i nomi che circolavano, da Lavezzi a Lamela, hanno un fascino maggiore; ma il sangue albiceleste non mente. L'Inter ha depositato oggi il contratto per l'acquisto a titolo definitivo del fantasista argentino; di fatto il giocatore è sempre stato della società nerazzurra, che non poteva però tesserarlo direttamente per le limitazioni sugli extracomunitari (problema risolto grazie al ritorno al Chelsea di Wallace). Ecco il motivo del “parcheggio”, durato 6 mesi, del ragazzo a Livorno, oltre che per consentire il pieno recupero dal brutto infortunio al ginocchio.
Mercato, Ruben Botta è dell'Inter http://t.co/YlzinoztlM #FCIM pic.twitter.com/2WZWfr1eK6
— inter.it (@inter) 8 Gennaio 2014
Avrà la maglia numero 20, quella che fu di Alvaro Recoba, croce e delizia del tifo nerazzurro. Speriamo che il ragazzo regali le stesse magie mancine ma che sappia dare più continuità nel rendimento. La prima volta in nerazzurro sarà dunque domani, in Coppa Italia contro l’Udinese. Botta potrebbe tornare subito utile a Mazzarri, sempre alle prese col problema attaccanti: Milito è appena rientrato e in scarsa condizione, Icardi è ancora alle prese coi postumi dell’operazione subita a novembre (non è nemmeno convocato, al pari di Belfodil, la cui cessione al West Ham è ormai certa). Nonostante il probabile esordio flash, non è detto che la permanenza dell’argentino a Milano sia lunga: uno dei nomi più accreditati per la comproprietà con il Torino, tassello fondamentale per l’operazione D’Ambrosio, sembra essere proprio il suo. Nei prossimi giorni ci sarà più chiarezza sul da farsi.
Ma qual è il passato calcistico di Botta? Dove potrebbe essere collocato in campo da Mazzarri?
Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Boca Juniors (dove giocava dall’età di soli 6 anni), nel 2009 venne acquistato dal Tigre, debuttando nello stesso anno, proprio contro la sua ex squadra. Il 3 febbraio 2013, a distanza di 4 anni dal suo debutto in prima squadra, realizza la sua prima rete in campionato contro l'Independiente. Durante gli ottavi di finale della Coppa Libertadores, disputati a fine Aprile 2013, ha rimediato la rottura del legamento crociato e del menisco esterno del ginocchio sinistro. A Maggio si opera al ginocchio per ricostruire il legamento crociato. Il 9 maggio 2013 è stato preannunciato il suo passaggio all'Inter, a parametro zero (a luglio dello stesso anno il giocatore si allena già nelle strutture della squadra nerazzurra). In totale con la maglia del Tigre ha disputato 77 partite, segnando 10 gol. Poi i sei mesi di purgatorio a Livorno ed ora l’approdo a Milano.
Gambetita, el Mago, Bottita, el Pibe de la Zurda Magica, come tutti gli argentini ha numerosi soprannomi. È un esterno sinistro offensivo, che predilige giocare sul lato sinistro in un tridente d'attacco, sapendosi comunque adattare anche dal lato opposto in quanto è ambidestro. Tecnica sopraffina, velocità ed imprevedibilità, il tutto unito ad una buona visione di gioco. E come tutti gli argentino non ancora “europeizzati”, amante dei dribbling ostentato e a volte eccessivo. In patria in molti lo hanno paragonato a Lavezzi ed effettivamente non sembra un paragone troppo azzardato.
Mazzarri non deve lasciar appassire in panchina un giovane talento come Botta. Se la società non investe, sta alla bravura ed all’intelligenza del tecnico far fruttare ciò che si ha a disposizione.