“Giocare con tanti valori, con la correttezza e la voglia di lasciare qualcosa di importante a chi ci guarda”. Significa questo, per Javier Zanetti, “giocare da uomo”, il titolo che l’argentino ha scelto per la sua autobiografia, pubblicata recentemente. Un titolo che rappresenta al cento per cento il suo essere, perché Javier Zanetti non è un semplice giocatore o un semplice capitano. Per migliaia di tifosi e appassionati di calcio, Zanetti è diventato un vero e proprio mito vivente. La serietà, la professionalità e la sportività che lo contraddistinguono lo hanno fatto entrare di diritto nella “lista” delle leggende del calcio mondiale. Una vera e propria leggenda intramontabile, però, visto che, sulla soglia dei 40 anni, nemmeno un tendine d’achille rotto è riuscito a fermarlo.

28 Aprile 2013, Palermo-Inter: salvezza rosanero, lacrime per Zanetti

È il 17' di Palermo-Inter, i nerazzurri sono sotto di una rete, Javier Zanetti si procura un calcio d'angolo poi fa qualche passo per uscire dal campo, sembra, per un problema alla caviglia. Non è così. Ma lo si capisce solo pochi secondi dopo, quando il capitano dell'Inter alza le braccia al cielo chiamando la panchina, poi con le mani nei capelli urla facendo una smorfia il dolore: il tendine d'Achille è saltato. Il giocatore viene prontamente soccorso e portato fuori in barella poi l'immediato trasporto in ospedale per i primi accertamenti, esami che evidenziano la rottura del tendine d'Achille, con il rischio di dover chiudere in anticipo la sua sfavillante carriera sotto il segno dei colori nerazzurri.

In serata, all’uscita dall’ospedale, Zanetti promette: “La mia carriera non è finita, dopo tanto tempo dovevo solo cambiare le gomme”.

29 Luglio 2013, Tournée USA: Javier Zanetti è in New Jersey

NEW JERSEY – “Javier Zanetti ritrova la sua Inter e l'Inter ritrova il suo capitano che, nella mattinata di oggi, è arrivato negli States e ha raggiunto l'hotel, sede del ritiro nerazzurro. Zanetti ha anticipato l'arrivo dei suoi compagni che atterreranno all'aeroporto internazionale di Newark nel pomeriggio per iniziare la tournèe americana”.

16 Ottobre 2013, Verso Torino: in campo con i compagni c’è anche Zanetti, recupero sempre più vicino

APPIANO GENTILE – “Secondo allenamento settimanale dell'Inter in vista della partita contro il Torino. Riscaldamento, lavoro di forza funzionale in campo ed esercitazioni sul possesso palla per il gruppo, con il quale per la prima parte della seduta, è tornato a lavorare anche Javier Zanetti dopo l'infortunio del 28 aprile scorso”.

2 Novembre 2013, Inter: sorpresa tra i convocati per l'Udinese, torna Javier Zanetti

“Piacevole sorpresa nella lista dei convocati dell'Inter per la trasferta contro l'Udinese. A poco più di sei mesi dal grave infortunio, Javier Zanetti ha letteralmente bruciato le tappe e torna a disposizione di Mazzarri per il match al Friuli”.

9 Novembre 2013, Inter-Livorno: Javier Zanetti torna a giocare sei mesi dopo l’infortunio

Per alcuni la sua carriera era finita, per altri avrebbe impiegato 8-9 mesi e non l'avremmo visto in campo prima del 2014 o, nella migliore delle ipotesi, ce l'avrebbe fatta per dicembre. Javier Zanetti, 195 giorni dopo la rottura del tendine d'Achille, entra in campo all'82' di Inter-Livorno, tra gli applausi di tutto San Siro, abbattendo ogni limite della natura. Promessa mantenuta, dunque, con la gioia dei tifosi nerazzurri e la carta d’identità, piccolo dettaglio, che segna 40 anni e tre mesi. Tutti in piedi per lui anche al termine della partita, dopo che lo stesso Zanetti è riuscito a mettere addirittura lo zampino nel gol del raddoppio interista contro la squadra toscana, con una delle sue proverbiali azioni palla al piede.

Zanetti e l'Inter, storia di un eterno amore

All’Inter, Zanetti ha dedicato gran parte della la sua vita professionale, ha passato i momenti difficili e i momenti esaltanti, toccando l'apice della carriera quando in una calda notte spagnola ha alzato al cielo la Champions League, trofeo che ha sancito la sua annata migliore con i nerazzurri, quell'indimenticabile 2010, anno del famigerato triplete. Per "el tractor" però non è ancora tempo di riposare, c'è da portare a termine una stagione in cui la società sta gettando delle basi per un futuro radioso, e una volta uscito dal campo c'è una scrivania pronta per essere accolto nel team dirigenziale, perché se lo merita, come sportivo e come uomo, perché è un esempio per tutti di professionalità e lungimiranza, e soprattutto perché così ha deciso il “neo ex” presidente Moratti e perché così ha ribadito il nuovo presidente Erick Thohir.