Dopo il periodo poco esaltante passato a Napoli, Rolando, arriva all'Inter avvolto da un alone di mistero e visto dal tifoso medio interista come un possibile bidone. Complice il mercato estivo, globalmente non esaltante, lo spirito di un nuovo Pereira inizia ad aleggiare su San Siro. Succede però, che "grazie " all'infortunio di Campagnaro, Mazzarri comincia a mandare in campo con regolarità Rolando e lui lo ripaga con delle prestazioni di ottimo livello. Partita dopo partita lo statuario difensore si guadagna un posto da titolare anche al rientro di Campagnaro, tornato l'argentino, infatti, Mazzarri sposta Rolando al centro della difesa, regalandogli le chiavi del reparto. A farne le spese sono, a turno, Ranocchia e Juan Jesus che sanno di non avere più un posto fisso fra i 3 della difesa.
Rolando mette al servizio della squadra prestanza fisica, senso di posizione e un'esperienza a giocare partite di un certo livello che non si possono attribuire a nessun'altro difensore interista. Il portoghese, soprattutto, si differenzia dal resto della retroguardia nerazzurra per la continuità di prestazioni, infatti, nè il lungo degente Samuel, nè l'altalenante Ranocchia davano certezze a Mazzarri. Anche nelle partite più buie, come Napoli e Parma, Rolando svolge sempre il suo compito, senza fare quegli ormai consueti errori di distrazione che vengono pagati a caro prezzo dalla difesa interista. Non a caso, nella partita forse più importante di questo primo scorcio di stagione, il derby, viene schierato titolare da Mazzarri al centro della difesa, tra Campagnaro e Juan Jesus. Relegando il povero Ranocchia in panchina. Questa difesa, che sembra fino ad ora la migliore delle tante schierate in questo campionato, ha regalato un'ottima prestazione per tutti i 90 minuti, non concedendo goal all'avversario. Sensazione forse ormai sconosciuta per i tifosi interisti.
Ma siamo sicuri che si tratti di una sorpresa e non di una conferma? A parte la stagione 2012/2013, dove l'allenatore del Porto lo mette inspiegabilmente ai margini della rosa e le successiva, già citata, parentesi sfortunata con il Napoli, Rolando è sempre stato un protagonista indiscusso ad Oporto. Con il club lusitano vince infatti 11 titoli in soli 5 anni, tra cui l'importantissima Europa League nel 2011, battendo in finale i connazionali dello Sporting Braga. Durante la sua permanenza nel Porto, di cui diviene anche capitano, diventa uno dei difensori più talentuosi a livello europeo, salvo poi incappare in quella sfortunata annata che sembra cancellare tutte le precedenti. I tifosi nerazzurri adesso si aspettano solo che Rolando giochi così fino alla fine del campionato e che la dirigenza interista riscatti il suo cartellino, ancora detenuto dal Porto.