Mazzarri e un rebus, l'Inter. Continua il segno X sulla ruota nerazzurra. Manca la vittoria, con lei la fiducia. Cresce il rammarico. Un roboante 3-3, scherzo del destino, un altro 3-3. Come quello del San Paolo, nel sabato di anticipi. Il Napoli, con pensieri europei, stecca ancora, ma l'Inter, al solito, non ne approfitta. Scende in campo morbida, o meglio non scende affatto. Recupera e scivola di nuovo. Altalenante, discontinua. Non può essere soddisfatto Mazzarri, dopo novanta minuti passati a urlare, indicare, correggere, in un misto di stupore e incredulità. "Abbiamo cominciato a sentire la respnsabilità. Non mi spiego la partenza contratta di oggi. Quando la partita è in salita, nel calcio italiano, poi è difficile per tutti. Il Parma è una signora squadra. Lasciamo punti per strada, oggi poteva succedere di tutto. Bisogna riflettere su alcune situazioni. A volte è importante non perdere, ci sono tante cose da fare. Pensiamo alla prossima."
Ovvia l'analisi di una prestazione difensiva certamente non all'altezza. Il credo Mazzarri, fondato su perfetti meccanismi non solo del trio arretrato, ma di un'intero blocco destinato a muoversi come un nucleo articolato e collegato. Invece errori, sviste, carenza di concentrazione. Gol a grappoli, tra mancanze individuali e di reparto "A inizio anno c'era da togliere un retaggio del passato. Abbiamo fatto cose straordinarie e da lì è cresciuta l'attesa. Manca l'attitudine a certi livelli. Molti ragazzi sentono il peso di dover vincere sempre. Sul 3-2 ci siamo rilassati e sono uscite le lacune. Si tralascia l'attenzione ai particolari, presente invece a inizio anno. E sono proprio i particolari a fare la differenza."
Qualche dubbio anche su Belfodil, schierato ancora una volta da esterno e non da punta "Difficile capire quale ruolo è adatto a fare. L'ho provato punta centrale e seconda punta, ma ha sempre cercato spazio sulle fasce e lì, come a Torino, ha fatto le cose migliori. L'idea era di attaccare il secondo palo, partendo dall'esterno per allargare il fronte del Parma."
Qualche recriminazione anche su un dubbio episodio in area ducale "Per me era rigore. Da dietro, il difensore spinge, si vedono penalty concessi per molto meno. Sono cose importanti, ma non dobbiamo attaccarci a un episodio." Ha ragione il tecnico, anche perché l'Inter la partita l'aveva ribaltata, prima di mostrare, ancora una volta, il lato peggiore. I fantasmi del passato, le latenti certezze che incatenano i sogni di gloria.