Ai microfoni del quotidiano Libero, il difensore dell'Inter Rolando racconta i primi mesi della sua avventura nerazzurra. Partito tra lo scetticismo generale, il giocatore arrivato in prestito dal Porto è riuscito, pian piano, a guadagnarsi uno spazio importante all'interno delle gerarchie di Walter Mazzarri, e ora rivela sensazioni e obiettivi.
Si parte con un pensiero su Mazzarri che lo ha voluto all'Inter dopo la breve esperienza napoletana: "Ero felice quando ho saputo che mi voleva all'Inter, perchè è una grande società. Lo ringrazio di aver detto che mi ha voluto lui perché è sempre importante quando un allenatore ha fiducia in te. Lui è uno che lavora sempre per vincere e arrivare in alto. Qui tenta di far lo stesso di quanto fatto a Napoli, dove ha fatto un grande lavoro, ma ha bisogno di tempo, è il suo primo anno".
Il portoghese ha parole d'elogio anche per i suoi compagni, in particolare per quelli che finora l'hanno impressionato maggiormente: "Rodrigo Palacio dal vivo è più forte di quanto sembri in tv. Anche Ricardo Alvarez, da mezzala sta facendo benissimo. Poi c’è il bambino, Mateo Kovacic, che è un fenomeno. E poi Zanetti, quando lo guardavo in tv tutti mi dicevano 'è vecchio, gioca da tanto', invece è come un ragazzino. Mi ha accolto benissimo, come un amico. E’ una grande persona".
Inevitabile, poi, arrivare a parlare del nuovo presidente, Erick Thohir: "Anche se è stato poco qui, mi è piaciuto. Mi è sembrato una persona felice, uno che vuole sempre vincere e questa è una cosa molto importante". E domenica sarà per la prima volta a San Siro, in occasione di Inter-Sampdoria: "Anche se fosse rimasto in Indonesia, il nostro regalo sarebbe stato una vittoria, è quello per cui lavoriamo. Sarà forse un ricordo più per lui che per noi, per questo vincere sarà importante".
Sugli obiettivi di questa stagione, Rolando ha le idee chiare anche se, a suo parere, bisogna procedere con cautela: "Io firmerei sempre per il primo posto, ma bisogna aspettare. Se rientrano gli infortunati e non succede nulla di clamoroso, possiamo fare qualcosa di importante. Per puntare in alto bisogna anche aspettare il rientro di Milito e Icardi e poi serve un po' più di tempo, per comprendere meglio il lavoro e le idee del mister". Capitolo nazionale. E' chiaro come il portoghese pensi anche ai mondiali: "E’ qualche tempo che non mi chiamano ma ho parlato con il ct. Per giocare di più in nazionale devo però prima fare bene qui all’Inter".
Non manca una domanda sul suo connazionale Cristiano Ronaldo e sulla sua candidatura al Pallone d'Oro. Rolando non ha dubbi sul fatto che sia proprio CR7 a dover vincere questo importante riconoscimento: "Questa è l’unica certezza che ho. CR7 ha fatto un anno fenomenale. Gli consiglierei di venire a Milano per giocare nell'Inter. Credo che sia il numero uno in assoluto".
Infine una battuta sul suo futuro: "Non so cosa mangerò a pranzo, figurati cosa farò a giugno. Fino a fine stagione sono qui, poi chissà".