Il nuovo arrivo di Thohir. Dopo il primo assaggio di Inter, un'altra tre giorni, fitta d'impegni, prima della ripartenza per l'Indonesia prevista per lunedì. Un vero e proprio tour de force che culminerà con la prima a San Siro del tycoon. Il presidente del futuro al primo vero contatto col pubblico nerazzurro, nel match di domenica contro la Sampdoria rivitalizzata dall'ex Sinisa Mihajlovic. Proprio gli ex saranno protagonisti nel pomeriggio di Serie A. Erick ha chiamato a raccolta le vecchie glorie di casa Inter, che, conscie della svolta epocale per il club, hanno risposto in massa. Circa 50 i protagonisti del passato pronti a sbarcare allo stadio al fianco della colonia indonesiana.
La partita quindi a chiudere un week-end obbligatoriamente intenso. Già allo sbarco a Malpensa, il magnate ha evidenziato una serie di incontri a cui assisterà in questi giorni. Tanti i temi caldi. Il mercato surriscalda l'ambiente. Soldi freschi e possibilità ampie. Il risveglio dal torpore dell'ultimo periodo. Tornare protagonisti nel panorama mondiale, rompere le catene di vincoli economici e di bilancio. Non saranno spese folli però. Thohir è manager e uomo d'affari, non sceicco dal facile sperpero. Interverrà, questo è sicuro. Perlomeno sugli esterni, con Pereira sondato dal Cska Mosca, e in avanti. Icardi e Milito restano ai box, Belfodil convince il giusto. Il preferito di Mazzarri è Osvaldo, emigrato in Premier e ora pronto a tornare nel bel paese. Già oggi ci sarà un summit di mercato, con Branca, Ausilio, il tecnico e probabilmente il recente passato dell'Inter. Cenerà infatti con Moratti l'indonesiano e di certo col figlio Angelomario, vicepresidente. Probabile che assieme a loro segua anche la rifinitura della squadra in vista della sfida con la Sampdoria. Un contatto diretto con l'ambiente. Una partecipazione non solo di facciata. Per questo piace Thohir.
Campo, ma non solo. Un occhio, attento, anche in società. Studiare le mosse per crescere il brand Inter. Esportarlo al di fuori del suolo italiano. Internazionalizzare il marchio. Anche per questo Moratti ha scelto Thohir. Quindi una cura maniacale dei conti attraverso un responsabile finanziario, degli uomini scelti attentamente, e vagliati dallo stesso Thohir, a cui affidare i compiti di merchandising e sviluppo all'estero, magari attraverso la presenza di un manager non italiano.
Per ora lo stadio non è priorità. Aldilà delle parole di Maroni che, a riguardo, ha acceso il derby Milan - Inter per il nuovo impianto di proprietà, quasi scuotendo i nerazzurri, alfine di accelerare il progetto, Thohir intende pensare con cura a una spesa che si avvicinerebbe ai 300 milioni di euro. Non è da dimenticare infatti l'esistenza di valide alternative. Intanto la modernizzazione di San Siro, impianto che affascina il tycoon per storia e tradizione, in vista della finale di Champions del 2016, così come la riqualificazione dell'area trotto vicina al Meazza.