Il Milan degli olandesi, di Baresi e Maldini: più semplicemente il Milan di Arrigo Sacchi. Il fautore del calcio totale in Italia ha presenziato al primo hangout organizzato da BetClic, rispondendo a varie domande da twitter circa i temi d'attualità, il suo passato e futuro. E non sono mancate le dichiarazioni ad effetto, per chi di calcio ne sa ed ha ancora voglia di insegnare ai giovani.
L'ARRIGO PENSIERO - "World Soccer ha premiato il mio Milan come la miglior squadra di clu di tutti i tempi. Un giorno Van Basten mi chiese perchè oltre a vincere dovevamo anche convincere. Questo è il motivo: le vittorie restano negli albi, ma come arrivano nella mente delle persone". E come darli torto, quel Milan è negli occhi e pensieri di tutti noi appasionati, per l'innovativa idea di calcio totale, capace di pressare alto e marcare a zona, attaccare in 11 e difendere in 11. Ma dove termina il confine fra la bravura degli interpreti e la filosofia di gioco nella quale essi si esprimono? "I giocatori sono importanti, ma è il gioco ad esaltarli e non viceversa. I vari Costacurta, Evani e Colombo, per citarne alcuni, grazie ad esso hanno migliorato e superato le proprie insufficienze". Un Sacchi che non si sbilancia sui suoi eredi, o sulle squadre che potrebbero ricoradare la sua epoca, anche se fra le linee ammette di apprezzare molto Guardiola e Conte, quest'ultimo definito un "Riccardo Muti, per capacit di orchestrare l'armonia dei suoi". Oggi Sacchi ricopre il ruolo di Coordinatore delle Nazionali giovanili, non si poteva non chiedere quale, di questi giovani, sia il maggior prospetto: "Cambia ogni anno, fino a quello scorso avrei detto Insigne, oggi non più. E'diventato un mestierane, ha perso il suo genio, sente la pressione e l'esigenza di diventare un giocatore importante".
Dice di stimare molto Sarri dell'Empoli fra i tecnici emergenti, o lo stesso Giampaolo, per la sua dignità ed idea di gioco, non lontana a quella del tecnico romagnolo. "Quando sono arrivato a giocarmi il Mondiale ad Usa 94 la prima cosa che ho pensato è stata che 20 anni prima ero qui per vendere scarpe. Mi sarei messo a ridere se me lo avessero detto". Sacchi è molto critico sul calcio giocato in Italia, lo fa capire senza mezze misure: "Da noi si pensa che vince il campionato chi prende meno gol, nella Liga chi ne fa di più. Non ci siamo mai sentiti i più forti, anche quando abbiamo vinto, perchè non lo meritavamo dal punto di vista del gioco. Solo da noi si difende a 5, non esiste da alcuna altra parte". Sacchi avrebbe voluto Stramaccioni alal guida dell'Under 21 e non ne fa mistero: "E'un tecnico valido, ma quando le idee dell'allenatore non coincidono con gli interpreti a disposizione diventa una missione impossible. In più vi erano giocatori ormai demotivati ed appagati, con alcuni solitsti che ostruivano la sua filosofia. Ma è certamente fra i giovani più preparati".
Infine, un pensiero sulle italiane impegnate in Champions in questo martedi sera: "Il Napoli affronta una dura sfida, ma Benitez è un grande insegnatore di calcio che fa sentire i suoi uomini importanti. Per il Milan è difficile, vincere in Scozia non è mai facile e non è ovviamente al meglio. Sulle questioni dirigenziali mi trovo in difficoltà vista la stima ed affetto che mi lega ai suoi componenti. Posso solo dire che qualora andasse via Galliani, il Milan perderebbe uno dei migliori dirigenti al mondo. Forse si sono sbagliati i modi e tempi".