Quel numero 22, torna inesorabile, questa volta però non fa sorridere i tifosi neroazzurri. 22 come il suo numero di maglia, come le reti in campionato nel 2010, come quel giorno di maggio in cui l'Inter scrisse la storia. Oggi, quello stesso numero, indica le ultime settimane di Diego Milito da giocatore dell'Inter: sino ad inizio maggio e ad una separazione consensuale ormai sempre più vicina.
MILITO-INTER, BENEDETTO IL GIORNO CHE CI SIAMO INCONTRATI - Il simbolo del Triplete neroazzurro con tutta probabilità sta vivendo l'ultima stagione da interista, almeno in campo. Perchè tale lo sarà sempre, per tutti i tifosi che hanno indelebile l'immagine di lui festante nella notte di Roma, in finale di Coppa Italia, a Siena per il gol-Scudetto ed a Madrid, per la doppietta che valse la Champions. Un gol anche al Mondiale per Club, a segnare una stagione che non ha precedenti nella storia del calcio italiano: una capacità di essere decisivo come nessuno prima di lui al mondo: gol in tutte le partite decisive, 30 gol stagionali (che in Italia valgono quanto i 70 di Cr7 e Messi contro le comparse spagnole) e 6 titoli in 5 anni. E la possibilità di aumentare i suoi spettacolari numeri, 156 partite e 75 gol: una media di quasi 1 gol ogni due partite per un ragazzo arrivato già 30enne ma capace di far sbilanciare il solitamente abbottonato Mazzarri fino a definirlo ancora "il più forte centravanti d'Europa". Tutto questo, se non è bastato a spiegare cosa rappresenta Diego Milito per l'Inter e viceversa, diventa niente se paragonato all'amore dei tifosi verso l'argentino.
E non tanto, o non solo, per i successi regalati, quanto per l'uomo e la persona che è Diego Milito: capace di emozionare, di non mollare mai nei momenti più difficilii, di ricambiare con poche parole e piccoli gesti quello scofninato affetto che lega le due parti. Oggi Milito ha 34 anni, un contratto in scadenza e 5 milioni netti all'anno nel libro-paga: tanti, troppo anche per l'Inter del miliardario Thohir. Oggettivamente un'esagerazione per un prossimo 35enne, soprattutto nell'idea di una Inter giovane che aleggia nella mente del nuovo Presidente. Stessa situazione per Cambiasso, se dovessero accettare un pesante decurtamento fino alla metà, con ingaggio spalmato per almeno un'altra stagione ed opzione per una seconda, il legame avrebbe modo di non cessare. Ma al di là delle decisioni societarie, vi è il non tanto celato desiderio di Diego nel chiudere la carriera in Argentina e tornare vicino alla propria famiglia laddove tutto ebbe inizio: al Racing Avellaneda. Due settimane fa un falso profilo twitter diede annuncio dell'addio del n.22 all'Inter, a fine stagione: la società smentì la notizia, ribadendo che il giocatore non è in posseso di alcun account twitter ma solo di un profilo fan su facebook ad egli dedicato. La realtà, però, non è tanto lontana dal falso annuncio: Diego Milito e l'Inter sono vicini come mai prima alla separazione. E stavolta la fonte è più probante. Il quotidiano argentino "La Nueva" da ormai per certo il chiacchierato addio.
Inevitabilmente avranno influito i tanti infortuni delle ultime due stagioni, Diego è tornato dopo mesi da quel terribile crack dello scorso febbraio nel giorno di San Valentino: quando sif esteggia l'amore, un sentimento rimasto inalterato e forse addirittura rinvigorito dall'attesa. Una nuova tegola è giunta dallo stop per problemi muscolari, che potrebbero regalare un nuovo rientro nel giorno del derby, previsto il prossimo 22 dicembre: una data speciale, per un uomo speciale. Sempre nel segno del 22.