E' bastato l'annuncio, poi smentito dall'Uefa, di San Siro quale stadio ospitante della Finale di Champions League 2016 ad infiammare il già infuocato ambiente neroazzurro. Una coincidenza diabolica, che contribuisce ad alimentare entusiasmo e sogni della Milano neroazzurra: Giancarlo Abete, Presidente della Figc, ha reso noto la scelta venerdì scorso. Poi la smentita, ma il caso verrà chiarito nei prossimi giorni e tutti gli indizi lasciano pensare ad una soluzione positiva per il nostro Paese. Erick Thohir punta già a quella data, argomento centrale della sua intervista da Fazio, a "Che tempo che fa".

ET, UN'INTER GRANDE CON IDEE "PICCOLE" - Da uomo navigato, nonostante i soli 43 anni, il tycoon indonesiano sembra avere ben chiaro in mente il progetto ideale per portare al top l'Inter dei vertici europei e mondiali. No a spese folli, a nomi altisonanti giusto per amore di pubblicità, in netta opposizione all'andamento dei prorpietari miliardari di Monaco, Zenit, Psg e compagnia bella. "Dobbiamo adeguarci al sistema sportivo americano che è vincente e lo porterò all'Inter. Creeremo un modello di business per non sprecare gli investimenti".

Un uomo pragmatico, senza manie di protagonismo o un egocentrismo misto a narcisismo di cui spesso i padri-padroni restano vittime di loro stessi. "Bisogna fare dello sport una vera industria come negli Usa. Le squadre là sono sempre più forti, voglio portare il loro sistema in Italia. Se non ci adeguiamo a questo nuovo modello di business, sarà impossibile competere con gli altri club. Dobbiamo ridurre al minimo gli sprechi e far divertire i tifosi allo stadio. Per questo non comprerò giocatori in base al nome, ma ne parlerò con squadra e allenatore per capire cos'è meglio per tutti".

Thohir ha incontrato sabato la squadra, un primo contatto che definisce così: "Ammetto che incontrare tutti i campioni dell'Inter alla Pinetina è stato sorprendente. Ho detto loro che devono sempre dare il meglio per la squadra, ma soprattutto devono giocare col cuore. Con quello si vincono tutte le partite". E su Mazzarri, conferma quanto detto nelle circostanze precedenti: "Ha tutto quello che cercavo in un allenatore, siamo apposto per almeno 3 anni. Ringrazio Moratti per averlo scelto, è un vincente e lavora insieme ai collaboratori". Sui pronostici ed obiettivi futuri non si sbottona: "In questo tempo dobbiamo prepararci per tornare a vincere la Champions. Nel 2016, se sarà a Milano, non dico che la vinceremo, ma saremo lì a lottare con le più grandi d'Europa. Moratti ha impiegato 8 anni per vincerlo? Io non mi sbilancio, deciderà Dio...".

Gennaio è alle porte, tutti si aspettano almeno un regalo, in primis Mazzarri, quasi a dimostrare l'impegno preso e la volontà immediata e concreta di voler fare grandi cose non solo per sè quanto per l'Inter ed i suoi tifosi. Non dovremo aspettare molto per capirlo.