Dopo l'assemblea dei soci, che ha ratificato il nuovo Cda, ha preso il via la conferenza stampa congiunta del presidente uscente, Massimo Moratti, e quello fresco di nomina, Erick Thohir, i quali si sono concessi alle domande dei giornalisti giunti all'Hotel Melià di Milano, diventato in questi giorni l'epicentro del mondo Inter.
La prima domanda è per Massimo Moratti che ha potuto finalmente spiegare la sua decisione di non rimanere presidente: "Finalmente posso rispondere. - dice Moratti - Trovo che sia giusto che chi si prende il rischio dell'operazione sia anche presidente. Devo dire che mister Thohir e i suoi soci hanno insistito con me e mio figlio, li ringrazio, ma ci sembrava che questa responsabilità sulle spalle di qualcun altro non fosse giusta, oltre che non nostra abitudine. Giusto che questa carica di autorità fosse di chi entra". Massimo Moratti ricoprirà, dunque, la carica di presidente onorario: "La carica di presidente onorario e vicepresidente sono importanti per noi, staremo vicini alla squadra e alla società, rispettando responsabilità e ruoli di chi l'ha acquistata".
Segue un lungo discorso personale di Erick Thohir, che ha voluto iniziare da una serie di ringraziamenti: "Grazie a tutti per essere qui oggi, questo sogno grazie a Dio si è realizzato. Grazie alla famiglia Moratti, a Massimo per la fiducia e per il supporto nei miei confronti, e per la continuità di supporto che mi darà ancora. Grazie ai miei due principali amici e partner, che da 20 anni lavorano con me. Il nostro impegno è lavorare sodo e duro insieme per il meglio. Grazie alle nostre famiglie, perché ci hanno sempre sostenuto e accompagnato, hanno pregato per noi. Mi aiuteranno quando in piena notte manderò sms a Moratti e mia moglie si sveglierà, la ringrazio. Grazie anche ai tifosi di tutto il mondo che tramite i media hanno dimostrato vicinanza nei miei confronti, come ieri in aeroporto. Poi grazie a tutti gli advisor e i consulenti che hanno collaborato per rendere tutto questo possibile. Sarà importante per il nuovo management rendere l'Inter una squadra vincente, bella ed entusiasmante da vedere, un club in salute finanziariamente per competere a livello internazionale".
Poi, un pensiero va in particolare agli obiettivi e le prospettive per il futuro : "Il nostro obiettivo è rendere questo club più forte. Il nuovo quadro direttivo, Angelomario, io, Handy e Rosan promettiamo di lavorare duro e insieme, con Massimo Moratti, col mister Mazzarri e con la squadra. In questi mesi sono state gettate le basi importanti per l'Inter del futuro. Nei prossimi 2-3 anni sarà una grande sfida per noi rendere questa squadra più competitiva. C'è fiducia in quello che fa Mazzarri, l'obiettivo è fare in modo che l'Inter sia sempre più vincente".
Thohir ci tiene anche a citare un grande pezzo della storia nerazzurra :"Vorrei citare Giacinto Facchetti, che disse 'il segreto di ogni trionfo è la forza di ogni convinzione'. La nostra convinzione è la passione e spianerà la strada per l'Inter. Avremo un compito difficile, ma i nostri obiettivi saranno chiari e tutto sarà basato sul lavoro, per continuare a rendere l'Inter quella che Massimo Moratti e la sua famiglia hanno reso negli ultimi 18 anni. Vogliamo continuare così, perché l'Inter sia più forte e competitiva".
Thohir, quindi, è il nuovo presidente dell'Inter. Ma quanto è stato doloroso questo passo per Moratti?: "E' un po' che lo sto facendo e mi sono abituato. Dal punto di vista affettivo, si capisce dalla mia emozione, che in base ad abitudine, familiarità e affetto tutto è meno facile. Ma qui vince il pragmatismo. - ha spiegato Moratti - Sotto il profilo del futuro, della forza della società, del mantenimento delle ambizioni, come capita nell'industria, è giusto passare a un socio che abbia questa vivacita. nuova ambizione, porti qualcosa di nuovo. Quello che portano Thohir, Soetedjo e Roeslani è l'entusiasmo di paesi in crescita, che vedono questa cosa come un gioiello che porti anche economicamente e culturalmente qualcosa in più. Credo sia un grosso vantaggio per la società, le persone sono state assolutamente sempre all'altezza del loro ruolo, i tifosi li consideravano ururpatori, ma si sono presentati con correttezza e questo ci ha messo in condizione di lavorare meglio".
Infine, la curiosità di tutti è sapere quando e dove nasce la passione degli indonesiani per l'Inter: "La serie A era estremamente famosa in Asia negli anni 80 e quando io e i miei partner eravamo adolescenti. - dice Thohir - Come indonesiani il pubblico poteva scegliere la squadra da tifare, la nostra scelta è stata l'Inter. Per questo ho voluto ringraziare Dio per aver concretizzato questo sogno e questa passione che in me c'è da tanto tempo. Quando ho discusso con Moratti e i partner uno dei focus sono state le persone. In Asia ci sono 2,5 miliardi di persone, tutta gente che deve essere coinvolta affinché la serie A torni a essere famosa come negli anni 80. Anche negli Usa ci sono 250 milioni di persone che apprezzano il soccer, e da oggi aumenterò il numero dei tifosi nerazzurri, attirando nuovi tifosi in queste regione, rendendoli parte della famiglia Inter".