Tanta noia e poca voglia. Nell’ultima partita in cui Moratti sedeva allo stadio in qualità di azionista di maggioranza l'Inter regala al presidente una vittoria importantissima e lo fa senza brillare. Già, l'Inter vince ma non convince. Non è bella, non produce gran gioco ma è essenziale. I tre punti la portano saldamente al quarto posto e mettono pressione a Juve e Napoli impegnate nel grande big match di questa dodicesima giornata. Se finisse in pareggio, l'Inter porterebbe a quattro i punti di distacco dalle due seconde. Sono cinque i risultati utili consecutivi.
La striscia positiva si allunga e consente di arrivare alla sosta con una serenità ritrovata. Il Livorno mai pungente e quell'autogol di Bardi, alla mezz'ora del primo tempo, che mette il match in discesa per i nerazzurri fanno il resto. La porta resta inviolata, finalmente. Non è stato bel gioco ma di note positive ce ne sono state eccome. Non ultima, l'ingresso di Zanetti a dieci minuti dal termine. Il capitano, al rientro dopo quasi sette mesi dal gravissimo infortunio del 28 aprile scorso regala a San siro e a se stesso un'emozione unica. Torna e lancia l'azione del raddoppio di Nagatomo nel recupero in dialogo con Kovacic. Ogni pallone toccato è un boato dagli spalti. Saluta e piange. Le sue lacrime, al triplice fischio finale, sono l'immagine più bella di questa noiosa serata a San Siro.
PRIMO TEMPO: I nerazzurri partono bene, a pochi minuti dal fischio d’inizio, il Livorno è schiacciato nella propria metà campo. Rolando, al 6’, lancia Nagatomo: il giapponese aggancia splendidamente in area ma nel tentativo di saltare Mbaye trascina il pallone sulla linea di fondo. Nulla da fare ma gran lancio di Rolando. La partita prosegue su ritmi blandi, l’Inter fa possesso palla, alla fine dei primi 45 minuti il 72% sarà a suo favore, ma non trova ancora l’accellerazione. Il Livorno si chiude composto e ordinato. Passa un minuto e San Siro si libera in un lungo applauso. In curva viene esposto uno striscione che omaggia Moratti nell’ultima partita che lo vede allo stadio da azionista di maggioranza del club. Il gioco però non si ferma. La manovra dei nerazzurri rimane sterile, Palacio è fermato in offside per due volte consecutive.
Al 18’ si teme il peggio per Cambiasso. Il giocatore accusa forti giramenti di testa. Fortunatamente per la truppa Mazzarri, l’argentino può continuare. Ritmi lenti e tanta noia nei primi venti minuti. Al 22’ i padroni di casa protestano per un intervento di Duncan ai danni di Alvarez al limite dell’area, il direttore di gara però lascia proseguire. Due minuti più tardi il Livorno spreca una buona occasione in contropiede. Sugli sviluppi di un corner, infatti, Mbaye libera di testa ma Paulinho non sfrutta la chance di 5 contro 3. La prima vera occasione arriva al 26’ ed è per i nerazzurri. Taider salta nettamente Duncan e crossa per Palacio che, di testa, non riesce a girare in rete. Primo vero brivido del match. È sulla corsia di destra che il Livorno sembra riuscire a contenere meno gli spunti nerazzurri. Alla mezz’ora, infatti, arriva da lì il vantaggio per i padroni di casa. Traversone basso di Jonathan dalla destra per Palacio, Bardi si allunga nel tentativo di intercettarlo ma finisce con il trascinare il pallone in rete. Papera dell’estremo difensore cresciuto nel vivaio interista che ha del clamoroso.
Prova a reagire il Livorno. Siligardi lancia Paulinho in profondità, Handanovic è però ben appostato.Al 45’ proteste per un contatto in area livornese. Palacio riceve un traversone teso, controlla e riesce a girarsi. Al momento del tiro viene però toccato sul piede d’appoggio e cade. Nulla da fare. Potevano esserci gli estremi. Nel secondo dei due minuti di recupero concessi, Bardi si riscatta. È super l’intervento su Alvarez che conclude pericolosamente di sinistro dalla distanza. Il primo tempo si chiude qui. Inter che costruisce poco ma che trova il vantaggio con un incredibile errore dell’estremo difensore livornese.
SECONDO TEMPO: Al rientro in campo Nicola inserisce Benassi, altro giocatore cresciuto nel vivaio nerazzurro, per Duncan che ha risentito maggiormente nel contenere Taider e Jonathan sulla destra. Il copione sembra essere lo stesso. Al 49’ Taider si invola pericolosamente per vie centrali, bravissimo in chiusura Emerson. Un minuto più tardi Handanovic recupera, in uscita, sul traversone basso velenoso di Gemiti. Al 54’ prova allora Emerson il gran numero su punizione dalla distanza ma il pallone si spegne alla sinistra del portierone nerazzurro. Il Livorno prova a spingere. Proteste di Paulinho al 57’. L’attaccante del Livorno va giù in area su un contatto con Ranocchia, per Peruzzo non c’è nulla. Grandissimo rischio corso dal centrale dell’Inter, potevano esserci gli estremi per il penalty.
Mazzarri è costretto a rilevare Alvarez al 58’, l’argentino sembra accusare qualche problema al piede. Comunque prova incolore la sua. Al suo posto Kovacic. Palla splendida di Guarin per Palacio che sbaglia malamente il controllo nel cuore dell’area. Al 64’ occasione di testa per Samuel sugli sviluppi di un corner. Pallone sopra la traversa. Miracolo di Valentini su Palacio un minuto più tardi. Il difensore del Livorno salva su un tocco sottorete del Trenza su cross di Nagatomo dalla sinistra. Altra conclusione di potenza di Emerson da calcio piazzato, risponde senza problemi Handanovic. Mazzarri richiama anche Guarin per Belfodil. Prova Cambiasso dal limite, conclusione rasoterra la sua sul secondo palo, Bardi si allunga e controlla. Bell’1-2 quello di Cambiasso con il neo entrato. Paulinho prova di testa al 74’, il brasiliano si inserisce su un cross di Gemiti ma mette sopra la traversa. A dieci minuti dal termine Zanetti torna in campo dopo quasi sette mesi. Era il 28 aprile. Esce Taider. San Siro esplode, il boato è assordante.
Standing ovation per il rientro del capitano. Il Livorno nei minuti finali ci crede. Gemiti trova spazio per due volte per crossare dalla sinistra ma in entrambi i casi libera la difesa. Livorno tutto nella metà campo nerazzurra. Inter pressata. Saranno tre minuti di recupero. Ma al 91’ arriva il 2-0. Bellissima azione dei padroni di casa. Il capitano recupera palla a centrocampo e lancia la ripartenza, Kovacic ne salta due e serve per l’ inserimento di Nagatomo. Il giapponese sbuca alle spalle di Mbaye e batte Bardi. Finisce qui. Inter batte Livorno 2-0.