E' bastata la sua presenza, non ancora fisica ed ufficiale, per scatenare i giornali prima ancora che i tifosi. Erick Thohir è quello che gli specialisti del calciomecato speravano, per l'Italia povera e ridotta ai saldi delle ultime stagioni. I media, prima che i tifosi, che forse mai come in queste settimane hanno avvertito il proprio senso di appartenenza ai colori neroazzurri e a chi più in alto di tutti li ha saputi portare, in Italia e nel mondo: la famiglia Moratti. Ma come un bambino che piange e fa i capricci, siamo piuttosto sensibili ai ricchi giocattoli esposti in vetrina, che spesso puoi solo ammirare senza possederli. Ma se arriva il nababbo di turno, ecco che tutto diventa meno astratto, almeno nei sogni. 

VERSO NUOVI ORIZZONTI - Gennaio sarà come un gustoso antipasto dell'abbuffata estiva, o almeno questo trapela dai corridoi di Corso Vittorio Emanuele. Nessuna spesa folle, acquisti mirati e funzionali da subito alla causa di Mazzarri, soprattutto nel caso in cui dovesse rimanere agganciato al treno di testa. Vrsaliko, Insua, Isla e D'ambrosio i nomi principali sugli esterni: Nainggolan a centrocampo può essere il regalo di Thohir, costoso ma non troppo, funzionale ma non indispensabile vista l'abbondanza di mezzeali ed il ritorno di Javier Zanetti. Da aggiungere, il recupero di Icardi e Milito e l'arretramento ulteriore di uno fra Alvarez, Kovacic e Guarin a rendere ulteriormente affollato il reparto. Proprio dalle condizioni dei due argentini dipenderà l'arrivo di un attaccante, esperto e di sicuro rendimento nell'immediato: no spese folli, ma un usato sicuro. Borriello, Gilardino, o Denis, vecchio pallino di Mazzarri. Certi di non aver scaldato i cuori neroazzurri, facciamo un salto di 6 mesi ed arriviamo a giugno.

Perchè come detto da Mazzarri, "a gennaio arriverà solo gente più forte di quella che già è in rosa" e tra i nomi citati non notiamo nessuno che possa rispondere all'identikit. E allora, Juan Manuel Cuadrado: 30 milioni di euro, Arsenal e Bayern Monaco le concorrenti più agguerrite, la Fiorentina per ovvi motivi preferirebbe darlo fuori dall'Italia. Un acquisto capace di alzare non di poco il livello della squadra di Mazzarri, ma anche il budget necessario per una campagna acquisti che partirebbe col botto. Sarà dura trattenere il colombiano, come per stessa ammissione dei dirigenti viola, e questo sarà il primo banco di prova utile per capire quanto l'Inter con Thohir potrà tornare a competere col le big europee a suon di decine di milioni di euro.

Luis Muriel: Di Natale e Guidolin da due anni ne stanno rallentando un'esplosione ovvia per le qualità immense di chi non tanto vagamente ricorda Ronaldo, il fenomeno, nelle sembianze (anche fisiche). Dovesse giocare col freno a mano tirato anche in questa stagione, a meno di un exploit ai prossimi mondiali, sarebbe acquistabile con una cifra fra i 20-25 milioni.

Ed infine, Alexandre Pato: lascerà il Brasile, tornerà in Europa. Arsenal e Tottenham su di lui, ma nella Milano neroazzurra è un nome che gira sottobanco da diverso tempo. Mazzarri lo stima, la cifra per strapparlo al Corinthians non supererebbe i 18-20 milioni: sarebbe una delle poche rivincite neroazzurre ai vari Balotelli, Vieri, Ronaldo, Pirlo e Seedorf. E' ancora molto giovane, appena 24 anni, desideroso di rivalsa e capace di imporre le proprie qualità alla platea europea. 

Tre nomi, affascinanti e costosi: la vetrina off-limits fino a pochi mesi fa, con Thohir può spalancare le porte ad una nuova Inter e ai sogni dei propri tifosi.