Non vorremmo essere nei panni di Walter Mazzarri, ed è una premessa che riassume il senso di quanto accadrà nelle prossime settimane. Javier Zanetti è tornato, esulta il mondo Inter ma non solo: l'unico, o tra i pochissimi, capace di unire fedi diverse oltre la rivalità e colori di appartenenza. Ma non si può dimenticare la parte centrale della vicenda: Zanetti è ancora un giocatore, non uno qualunque, capitano dell'Inter e idolo dei tifosi neroazzurri. Che ruolo avrà all'interno della nuova Inter che sta nascendo? Quanto è compatibile con il sistema di gioco e la filosofia calcistica del tecnico toscano? Javier Zanetti, è ancora una risorsa o può addirittura diventare un "problema"?
TANTE DUBBI ED UNA CERTEZZA: E'L'ULTIMO CANTO - Fra le varie questioni poste, avrete notato come non vi sia quella più ovvia: in quali condizioni tornerà il capitano. Semplicemente perchè conosciamo già la risposta: d'altronde, da un uomo bionico, che a 40 anni ha superato bruciando le tappe il primo serio infortunio della sua carriera, è lecito aspettarsi di tutto. Che torni a correre da una parte e dall'altra del campo dribblando avversari come birilli, che torni a guidare la squadra da leader silenzioso ma carismatico quale è sempre stato: che torni a ricoprire qualsiasi ruolo risulti scoperto per infortuni o squalifiche. Da quest'ultimo punto possiamo partire per provare a chiarire il primo dubbio: dove (e se) giocherà Javier Zanetti nell'Inter di Mazzarri?
La posizione naturale è quella di mezzala: Alvarez, Guarin, Taider e Kovacic occupano questi 4 posti, uno a turno rimane fuori fino al ritorno di Icardi o Milito. A quel punto, i posti diverranno solo 2 per 5, Zanetti compreso: conoscendo Mazzarri, ciò che pretende dalle sue mezzale, il capitano poco si addice per caratteristiche tecniche all'identikit perfetto. Scaliamo sulle fasce: qui sembra, almeno fino a gennaio, potersi ritagliare lo spazio maggiore. Ma siamo sicuri che Nagatomo e Jonathan siano il problema di questa Inter (sempre che ve ne sia uno)? O meglio, che il loro rendimento renda lecito pensare a dei sostituti? Ad oggi sembrerebbe di no, ed anche il mercato di gennaio, tanto bisognoso di nuovi esterni, potrebbe vedere delle aggiunte più a livello quantitativo che qualitativo.
Stesso discorso per le mezzale, da vedere la tenuta fisica (il problema minore) del capitano e la qualità (storicamente non eccelsa) del n.4 in fase offensiva. Da accantonare l'ipotesi di alternanza con il redivivo ed indispensabile Cambiasso davanti alla difesa, resta il ruolo di terzo nella difesa a tre, destra o sinistra che sia. Ruolo mai ricoperto da Zanetti, eccezion fatta per qualche occasione sporadica nell'anno horribilis di Stramaccioni. Potrebbe farlo, ha sagacia tattica ed esperienza da vendere, ma anche qui costringerebbe a star fuori uno fra Juan Jesus e Campagnaro (sulla carta i titolari), oltre il fin qui positivo Rolando.
Insomma, per Javier si preannuncia un'ultima annata da uomo-spogliatoio, con un ruolo notevolmente ridimensionato rispetto agli standard. Altrettanto importante, in caso di necessità, dentro e fuori dal campo: Mazzarri saprà gestire una situazione per lui nuova, ed indubbiamente delicata agli occhi della tifoseria, a cospetto di una leggenda vivente? Come in apertura, ribadiamo ancor più convinti: non vorremmo essere nei panni di Walter Mazzarri.