Salvagente dell'Inter stramaccioniana, simbolo del corso Mazzarri, uomo del futuro. Palacio sposa l'Inter, si erge a simbolo del nuovo corso, dopo aver sorretto, nella tempesta, lo sperduto gruppo del recente passato. É lui il leader silenzioso dello spogliatoio. Parla il campo e lì nessuno è dedito alla causa come il Trenza. Lo sa Thohir, che dall'Indonesia progetta il futuro e il mercato. Lo sa Mazzarri, che voleva l'argentino già ai tempi del Napoli. “Mi è sempre piaciuto, lavora tanto, è un generoso. Gioca per la squadra e vede bene la porta” Un'incoronazione in piena regola.

 

Giusto pensare quindi al prolungamento. L'ex Genoa vorrebbe chiudere la carriera a Milano, sponda Inter, ed è pronto ad allungare il contratto, in scadenza nel 2015, di un altro anno. “In questi giorni parleremo, così vedremo se si può allungare un po'. Vorrei chiudere qui, si sta molto bene”

 

Futuro, ma soprattutto presente. Migliorare, per sognare. “Questa è una squadra giovane, in crescita. Dobbiamo continuare così, perché la strada intrapresa è quella giusta. Per quanto mi riguarda, se segno tanto è merito dei compagni e degli schemi di Mazzarri” Umiltà. Il verbo Palacio si diffonde sull'Inter, che osserva il suo campione e impara. L'attitudine del calciatore assoluto. L'abnegazione del gregario “contaminata” dalla classe del fenomeno.

 

“Juve, Napoli e Roma non perdono mai punti, non è facile starci dietro. Se la partita con l'Udinese è come una finale? Per noi sì, dobbiamo andare a Udine e vincere, sappiamo che non sarà una partita facile. Gli attaccanti sono molto forti, sarà importante restare concentrati per 90 minuti per tornare a Milano con i tre punti” La vittoria lontano da San Siro, viatico per pensare in grande. Purtroppo senza il principe, partner ideale del ragazzo di Bahia Blanca “Milito è il giocatore più importante. Fa la differenza e se ci fosse stato lui oggi avremmo più punti”.