Dopo il pareggio nel derby d'Italia contro la Juventus, l'Inter di Mazzarri dovrà vedersela contro il neopromosso Sassuolo, nell'anticipo domenicale delle 12.30. Alla Pinetina è andata in scena la consueta conferenza stampa della vigilia con il tecnico nereazzurro che ha risposto alle domande dei giornalisti.
"In generale mi sento di poter dire che nel campionato italiano tutte le gare sono difficili. - ha affermato Mazzarri - Quando poi hai l'imperativo di dover far meglio del tuo avversario in virtù del tuo blasone e della posizione in classifica, non è semplice, ma qui si vede il vero salto di qualità che la squadra deve fare. Se le tre punte con cui gioca il Sassuolo possono crearci dei problemi? Non entro nel merito tattico prima della partita, ma è normale che ci saranno degli accorgimenti diversi, delle scalate difensive diverse".
Inevitabile che tra i temi della conferenza ci sia anche quello della cessione societaria da Moratti a Thohir: "Se il presidente ha preso determinate decisioni, essendo innamorato di questa squadra, lo ha fatto per il bene dell'Inter. Probabilmente c'era bisogno di questo cambiamento, c'era bisogno che entrassero nuove forze per fare interventi diversi a livello di produzione aziendale. Noi invece dobbiamo far produzione aziendale tecnica, parlando sul campo. Cosa ne penso di Erik Thohir? Non parlo delle cose che non mi riguardano direttamente, non lo conosco neanche di persona, io devo pensare a dare input ai miei giocatori. Devo pensare alla loro concentrazione".
Il tecnico di San Vincenzo ha poi fatto il punto della situazione sui reduci da infortuni: "Milito sta migliorando, in allenamento noto già che la sua rapidità è nettamente migliorata rispetto a qualche settimana fa, anche Samuel migliora, viene da tanti mesi di inattività e come Diego necessita di minutaggio. Per Kovacic il discorso è differente, lui è più avanti degli altri due, nel suo ruolo ora gioca chi sta meglio, il suo contributo può essere importante anche a gara in corso".
Con tre partite in una settimana ci saranno cambiamenti di formazione: "E' una settimana particolare, la prossima, perchè faremo tre partite in sette giorni, ed è qualcosa di anomalo quest'anno per noi. L'esperienza mi insegna che questo ciclo di partite si affronta in una certa maniera, schierando la miglior squadra nella prima gara e poi valutando da lunedì le condizioni di chi è andato in campo e di lì pensare ad eventuali cambiamenti in vista delle successive due. Io cerco sempre di cambiare il meno possibile dopo che ho trovato un assetto che mi da fiducia".
Arriva poi anche una domanda sulla decisione del Giudice Sportivo di chiudere la curva nerazzurra per i cori razzisti di Torino. Mazzarri commenta così: "Per quello che ho visto non era una cosa così grave, ma preferisco non entrare nel tema perchè non so realmente come sono andati i fatti".
E nel corso della conferenza non è mancata, da parte dell'allenatore nerazzurro, una frecciatina alla sua ex squadra: "Se sono rimasto impressionato dalla partita del Napoli in Champions contro il Borussia? A me impressiona quello che fa l'Inter".
Infine, Mazzarri ha preferito respingere la presunta analogia fra la sua Inter e la prima Juventus di Conte: "Non c'è mai una situazione uguale all'altra, soltanto la posizione di partenza. E' diverso per investimenti, tempistiche, situazioni, uomini. E' tutto diverso. Soltanto la posizione di partenza, perchè Inter e Juventus sono abituate a stare in alto, è simile. Io guardo a casa mia. Dobbiamo esprimere le nostre potenzialità al di là di ciò che ha fatto la Juventus. Solo la voglia di prevalere e non mollare mai può farci somigliare a loro".