Ancora in cantiere, ma con qualche sorriso in più. L'infermeria si svuota, Mazzarri per la prima volta può sfogliare la margherita. Ampia scelta per il tecnico di San Vincenzo in vista dell'esordio a San Siro, contro il Genoa di Liverani. Un fortino da riconquistare, magari affidandosi a uno che a Genova è stato re. Rodrigo Palacio è il riferimento principale di una squadra ancora in cerca di un'identità precisa, impegnata a incorporare i dettami del 3-5-2 del nuovo corso. Pressing, corsa, fisicità. Le doti che sono mancate all'Inter di Stramaccioni, punti cardine dell'Inter di Mazzarri. Un antipasto di Serie A in altalena tra errori e idee. Qualche sprazzo dell'Inter che sarà, molto dell'Inter che era. Avversari più pronti che hanno messo a nudo gli attuali limiti di rosa. Poi lo squillo in Coppa contro l'onesto Cittadella. Niente di eclatante, ma manna per morale e convinzione. Il partner del trenza dovrebbe essere Icardi. L'ex gioiellino della Samp ha recuperato dalla botta alla coscia e vuole a tutti i costi essere in campo (in caso di forfait pronto Belfodil o Kovacic, per un atteggiamento più prudente). La difesa, che ha spesso stentato finora, non tanto nelle individualità, quanto nei movimenti di reparto, in quei sincronismi fondamentali per una linea a 3, assimilabili solo con tempo e pazienza, non dovrebbe prevedere novità. Campagnaro a comandare il blocco davanti ad Handanovic, con Ranocchia e Juan. L'unico ballottaggio è in mediana. L'ultimo arrivato Taider siederà in panchina. Scalpita Kovacic, fermato da un fastidioso infortunio, ma ora pienamente ristabilito. Lui e Alvarez per una maglia. Probabile parta l'argentino, uno dei più in palla nel precampionato. Per il talentino croato una mezz'ora finale per mettere minuti preziosi nelle gambe. Pereira non convince Mazzarri e siederà in panchina. L'uruguaiano è da tempo in lista cedibili, ma lascerebbe Milano solo per un top club. Niente Porto. Tottenham destinazione gradita. Jonathan pimpante occuperà la corsia di destra, con Nagatomo a sinistra. Buone notizie anche dai lungodegenti. Milito in campo con la Primavera è prossimo al rientro, mentre Samuel ha già ripreso ad allenarsi col gruppo. Due senatori per lanciare la giovane Inter. Due senatori al rientro, uno al passo d'addio. Stankovic saluterà per l'ultima volta San Siro. Un pezzo di storia dice basta.
Finalmente il campo. A stemperare un fiume di chiacchiere societarie e di mercato. Moratti e Thohir hanno riallacciato i contatti in vista dello sprint finale. Probabile chiusura ai primi di settembre. Intanto da Parigi torna a parlare Leonardo. Attesa per la sentenza sulla sua squalifica. Qualora non venisse estesa a livello internazionale, non impossibile un suo ritorno in nerazzurro. Contatti frequenti, porta aperta. Rapporto stretto con Moratti, che nonostante Thohir, resterà imprescindibile riferimento per il popolo di casa Inter. Mercato stretto nella morsa di cessioni sempre più complesse. Schelotto, Pereira, Kuzmanovic, lunga la lista degli esuberi. A metà settimana possibili novità, soprattutto per il serbo richiesto in Premier e Liga. Sul Galgo vigile il Sassuolo. In entrata piace Fernando, ma costa. Wellington è idea valida per le ultime ore. In stand by il capitolo esterni. Isla, Zuniga, Van der Wiel, tutto fermo in attesa dell'ultimo assalto. Mosse di contorno alla trattativa che più stuzzica un appassionato come Moratti. Eto'o è ancora lì, sospeso tra Londra e Milano. Chelsea favorito, in virtù degli ottimi rapporti tra Abramovich e Kerimov. Dopo Willian, i blues vogliono la doppietta, ma non offrono a Samuel più di un anno di contratto. L'Inter aspetta. Non può andare oltre ai 4,5 milioni all'anno, ma punta sul fattore emotivo. Vuol farne un affare di cuore. Sogna l'Inter, sogna il Presidente tifoso.
Capitolo Genoa. Il grifone prova a rilanciarsi dopo una stagione in chiaroscuro. Proprio qui a San Siro, lo scorso anno, una delle migliori versioni della squadra di Preziosi. 1-1 il finale, col guizzo di Immobile rimontato da Cambiasso. Sul mercato, ancora una volta, ribaltone generale. Giochi Preziosi. Tra i pali la prima novità. Chance importante per il giovane Perin, retrocesso col Pescara. In cabina di regia l'esperto Lodi, uno dei pilastri dell'ultimo Catania di Maran e davanti il violino sempreverde di Gilardino. La novità Liverani, calciatore intelligente, ora chiamato al grande salto in panchina. Assenti per squalifica Marchese e Biondini, in mediana spazio a Kucka. Strana storia quella dello slovacco. Esploso in rossoblù, acquistato in comproprietà dai nerazzurri, poi scaricato nuovamente al Genoa, in attesa magari del grande salto sull'altra sponda dei navigli. Piace a Galliani e al Milan.