Incombe il primo appello. Arriva il campionato. Il giovane Liverani per testare l'Inter di Mazzarri. Il campo, ma soprattutto il mercato. Giorni cruciali. Giorni di fine agosto. Il momento dei colpi e delle tentazioni. La ricerca della zampata last-minute per coronare una campagna acquisti incompleta. Branca e Ausilio, seduti a più tavoli, provano a muovere le pedine giuste. Cedere, prima di provare a comprare ancora. Il 3 settembre è il giorno prescelto per la chiusura dell'affaire Moratti-Thohir, con cessione di buona parte delle quote al magnate indonesiano e la vicepresidenza esecutiva confermata alla famiglia Moratti. Poco prima è atteso il regalo di Erick, uomo non da cifre folli, ma da scelte mirate. Nainggolan è l'identikit ricorrente. Giocatore perfetto per un centrocampo arricchito dall'arrivo di Taider, ma ancora in ambasce. La permanenza a Cagliari di Astori, con veto assoluto di Cellino, sembra riaprire una pista che pareva tramontata. Nainggolan, ma non solo. Detto che l'Inter proverà a piazzare fino alla fine Kuzmanovic, bocciato da Mazzarri, ieri è tornata d'attualità l'idea Fernando. La presenza degli emissari del Porto a Milano ha rinvigorito la trattativa. Doccia fredda però per i nerazzurri. I dragoni vogliono monetizzare e sono disposti a cedere il Polpo solo per una cifra tra i 7 e i 10 milioni. Calcolando il contratto in scadenza nel 2014, un esborso che l'Inter non vuole sobbarcarsi. Nella chiacchierata altri nomi caldi. Stavolta con biglietto per il Portogallo. Schelotto e Pereira. Fumata nera per entrambi. Il Galgo è cedibile, come l'uruguaiano, che preferirebbe l'occasione Spurs. Il Tottenham, saltato l'arrivo di Coentrao, cerca un laterale per completare l'organico, ma in questi giorni è impegnato in trattative di ben altra portata.

 

Il capitolo Isla resta sospeso in attesa di giudizio. La Juve sta valutando di acquistare la seconda metà del cartellino del giocatore, per poi girarlo all'Inter. I nerazzurri però, stante l'approdo a Milano di Wallace e la crescita di Jonathan, non sono più così convinti di spendere 7 milioni per l'esterno cileno. Offerta al ribasso quindi, se offerta sarà. In attesa delle mosse bianconere. Conte vuole Zuniga, ma prima deve liberare qualche casella. Probabile che Moratti e soci tornino alla carica solo in caso di partenza di Pereira (nel caso attenzione anche a Marquinho, offerto dalla Roma), altrimenti si osserverà lo svolgersi degli eventi, da spettatori interessati. Bloccata la trattativa Isla, in stand by quella per Wellington. Altro nome da tempo sui taccuini nerazzurri quello del brasiliano. Può accasarsi all'Inter in prestito, ma è extracomunitario e la società di Corso Vittorio Emanuele concretizzerà l'operazione, se lo riterrà oppotuno, solo nelle ultime ore di mercato.

 

Chivu ha completato l'operazione al piede a Miami. L'ennesima ripartenza per un giocatore di talento, fermato troppo spesso da problemi fisici. Comincerà la riabilitazione, poi insieme alla società deciderà il da farsi. Possibile la risoluzione consensuale. Per Icardi invece nulla di grave. L'ex Samp, uscito malconcio dalla sfida di Coppa col Cittadella, per una botta alla coscia, proverà il recupero lampo, per essere presente domenica, contro il Genoa, in una sfida che per lui ha il sapore di un derby. Domenica, tempo di saluti. Per l'ultima volta a San Siro Dejan Stankovic. Nello stadio che è stato suo, l'addio ai tifosi, che lo hanno eletto simbolo e icona nerazzurra. Il guerriero dice basta e ringrazia il suo popolo, pronto a diventare osservatore. Il calcio e Dejan, binomio indissolubile.

 

Per ultimo, perché desta ricordi e emozioni scolpite nella memoria nerazzurra il leone d'Africa, Samuel Eto'o. É lì, ancora in bilico, con un occhio verso Milano, terra di famiglia e amici, l'altro rivolto a Stamford Bridge, casa del vate di Setubal. Soldi e potere direbbero Londra. I blues costruiti per vincere, con un attaccante nato per vincere. L'offerta di Abramovich non soddisfa però Samuel, che riflette e pensa al sacrificio. Nessuno può garantirgli il milionario stipendio russo, tantomeno l'Inter. Il ritorno in nerazzurro sarebbe affar di cuore, quanto conveniente per entrambi è altra storia. A 32 Eto'o è la soluzione ai problemi dell'Inter? Soprattutto è ancora Eto'o? Di certo Mazzarri e la piazza gradirebbero il colpo a sensazione, ma il progetto giovani, il progetto di rinascita, come assorbirebbe l'ingombrante innesto?