Cantiere aperto. Squadra in costruzione. Non mancano voglia e sudore. Non manca lavoro e stimoli. Manca ancora qualche tassello, per completare un puzzle qua e là tuttora interrotto. Carte importanti, carte necessarie. Isla e chissà chi, un esterno e un centrocampista. Sempre loro, dall'ormai lontano luglio al tardo agosto gli obbiettivi non sono cambiati. Non centrati dopo più di un mese di mercato. Ora il rush finale, dopo operazioni di contorno. Wallace, giovane, e Rolando, complemento post infortunio di Samuel e garanzia resa necessaria dalle difficoltà al piede di Chivu, rappresentano acquisti low cost, non certo in grado di permettere all'Inter un salto triplo verso quel fatidico terzo posto che significa preliminari di Champions. Sì di scudetto, ora come ora, follia parlarne. Molte compagini avanti rispetto ai nerazzurri, favoriti dall'assenza di impegni europei. Settimane di lavoro, esenti da trasferte e fatiche mentali, oltre che fisiche, rappresentano manna, per chi come Mazzarri deve riaccendere i motori di una macchina inceppata, inculcare idee nuove in giocatori abituati a ben altro.

 

L'Inter aspetta. Van der Wiel può liberarsi in prestito. Da Parigi paiono propensi a liberarsi del laterale, visto l'ottimo inizio di stagione di Maxwell e l'idea Dani Alves, sempre viva nella mente di Al Khelaifi. Il preferito resta però Isla, che aldilà dei rapporti con Conte, migliorati, dopo l'impiego nelle ultime amichevoli, vuol svestire la casacca bianconera, per accasarsi alla Pinetina. Branca prova a giocare al ribasso, ma più che economico il problema è di alternative. Bisogna attendere le cessioni della Vecchia Signora ( su tutti Matri e Quagliarella), pronta a riversare il contante in entrata sul colombiano Zuniga, obbiettivo non certo nascosto di Marotta e Paratici. Chiari da Torino, se non arriva Camilo, non parte Mauricio. Intricata la situazione in mezzo al campo. Kuzmanovic non convince per passo e qualità tattica. Cambiasso non è eterno e ormai da anni par essere in parabola discendente. Il futuro è Kovacic, finora costretto ai box da problemi fisici. Lui e Guarin sono l'oggi e il domani. Ma due, seppur come loro, non bastano. Mazzarri ha dato il suo benestare al ritorno a Livorno di Duncan, prospetto importante, chiamato all'ultimo salto, prima della consacrazione in maglia Inter. Taider è discorso ancora aperto, anche se l'offerta ufficiale di Moratti e soci non è mai arrivata. Parole, idee e poco altro. Il Bologna non si muove da una valutazione elevatissima. Luiz Guastavo e Capoue, obbiettivi nerazzurri, corrono verso altri lidi. Wolsfburg e Tottenham hanno, oggi, ben altra disponibilità economica. Le voci su Nainggolan, affievolitesi col passar dei giorni, potrebbero di colpo risvegliarsi. Qualcosa accadrà. Qualcuno arriverà. Difficile sia in grado di capovolgere scenari che appaiono sbiaditi. Osvaldo e Eto'o, suggestioni d'estate, emozioni d'impatto, sono lontani dall'attuale bilancio di casa Inter. Il camerunense osserva la Premier, l'amico Josè. Guarda Londra e il Chelsea. Premier pronta ad accogliere anche l'italo-argentino, insultato, come altre volte, dai tifosi giallorossi, e ormai lontano dalla capitale. Lo segue il Southampton, lui preferirebbe il Tottenham. Gli ambiziosi Spurs per il ribelle Osvaldo. Binomio intrigante.

 

Intanto voci e sussurri su un possibile arrivo a Milano di Erick Thohir. Il magnate ha smentito la sua presenza in Italia, rinviando di due settimane l'arrivo nel bel paese. C'è invece il fratello ed è comunque segnale importante. Il ferragosto è ormai alle spalle e la chiusura vicina. D'accordo su tutto Moratti e Thohir. Il 65% al ricco indonesiano, che nel frattempo pare intenzionato a lasciare le quote dei Philadelphia 76ers per concentrarsi sull'affare Inter, e il 35%a Moratti, che resterà parte importante della nuova Inter. Imprescindibile la presenza del Massimo tifoso, uomo simbolo, collante tra quel che era e quel che sarà. Quindi Thohir, qualche possibile regalo, ma non spese folli. Milioni ne ha Erick, ma non ama i colpi sensazionali, lo sperpero per piacere e diletto. La nuova Inter sarà giovane e intelligente, resta da vedere se tornerà anche vincente.