Pinzolo accoglie i talenti del domani. Icardi e Belfodil, finalmente nerazzurri, parlano per la prima volta, tra sogni, obbiettivi, realtà. I sogni di ragazzi baciati dal talento e approdati nella vetrina più prestigiosa. Cresciuti a Genova, sponda Samp e in terra d'Emilia, pronti a diventar grandi a San Siro. Ronaldo e Batistuta gli idoli a cui ispirarsi, Mazzarri l'allenatore a cui affidare un potenziale grezzo, ma inconfondibile. La Juventus l'avversario da battere. La corazzata, arricchita dagli arrivi di Llorente e Tevez, da affondare. I campioni e gli sfidanti. La nuova Inter giovane e affamata contro la Vecchia Signora. “Nessuno è imbattibile, non si sa mai cosa può succedere. L'anno scorso con la Samp ho battuto la Juve due volte. Tevez e Llorente sono due grandi campioni, noi siamo giovani promesse. Spero un giorno di fare quello che hanno fatto loro.” Parole di Maurito, fenomeno cresciuto nella cantera blaugrana, esploso proprio contro la squadra di Conte. Quel giorno fu doppietta, davanti a Buffon. Davanti ai campioni d'Italia. Il grande momento, poi il calo. Come per Belfodil, pian piano uscito dai titolarissimi di Donadoni. “Ho iniziato bene, poi mi sono fermato. Io volevo sempre giocare, anche se non ero al 100%. C'è da dire che i difensori poi ti conoscono meglio e ti marcano meglio. Poi c'era Amauri.”

 

Mazzarri il condottiero che ha voluto fortemente Belfodil, e che fin dai tempi di Napoli avrebbe fatto carte false per Icardi. “Da quando conosco Mazzarri ho capito che è uno che ama il lavoro e non molla mai. Vuole che stiamo bene fisicamente e che facciamo bene in partita.” Così l'ex stellina della Samp. I problemi in quest'inizio di preparazione sono soprattutto per Ishak, condizionato dal Ramadan, che toglie energia e freschezza, ma è lo stesso francese ad allontanare le difficoltà “Non è facile, ma lo staff medico mi aiuta tantissimo. Io do il massimo.”

 

La consapevolezza di dover migliorare, la sensazione di avere la chance della vita. L'aiuto dei grandi vecchi, Zanetti in primis. L'Inter riparte da Icardi e Belfodil, con il recupero di Milito, uno che ha scritto la storia e prima di tornare nell'amata Argentina, vuol consegnare l'Inter nelle mani dei nueve del futuro. Disponibilità e sacrificio, aldilà del modulo e dei problemi di ambientamento. Dimostrarsi all'altezza di una piazza non più a misura d'uomo, ma ingombrante. A Pinzolo prende forma la nouvelle vague nerazzurra. Mauro e Ishak, il futuro è adesso.

 

Loro, dopo Andreolli e Campagnaro, ma non è certo finita qui. Piero Ausilio, uomo mercato nerazzurro, insieme a Marco Branca, ha annunciato la conclusione dell'affaire Isla. Il giocatore ha voluto fortemente l'Inter e questo ha agevolato non poco la trattativa. Si chiuderà per una cifra vicina ai 7 milioni. A breve l'annuncio. Lontano invece Marrone. Resta quindi da risolvere il rebus in mediana, viste le difficoltà ad arrivare a Nainggolan, troppo costoso. Che sia Thohir a risolvere la questione? L'imminente annuncio dell'entrata in società del magnate indonesiano, per una quota vicina al 30%, potrebbe portare benefici anche al mercato. Ancora in stand by il capitolo difesa. Silvestre è sempre più vicino al Genoa, mentre Ranocchia per ora rimane ad Appiano Gentile. Bloccato Dragovic, che continua ad allenarsi a Basilea, in attesa di notizie. Longo vicino al Verona.