E' stato un trionfo, una finale dominata, affrontando un avversario per niente facile. La Lazio, contro i pronostici, conquista a Gubbio, contro l'Atalanta, il suo quinto scudetto di categoria ed è festa grande per la società romana in questo finale di stagione. Due settimane prima, infatti, la prima squadra aveva conquistato la Coppa Italia. Adesso arriva il titolo nazionale della Primavera, grazie ad una gran cavalcata nei play off chiusa in finale con un rotondo 3 a 0, grazie alla doppietta di Cataldi e la rete di Tounkara.
Nelle tribune dell'impianto “Barbetti”, si sono goduti la vittoria, presenti in tribuna, sia il presidente Claudio Lotito, che il mister Vladimir Petkovic che sicuramente avrà preso appunti sui nuovi talenti da portare in prima squadra nel ritiro estivo di Auronzo di Cadore. Sta di fatto che la gara si mette subito in discesa per i biancocelesti. E' il 6' infatti, quando il punteggio si porta sull'1 a 0 per i romani. Cataldi mette a segno una punizione ad effetto che buca la porta dell'Atalanta. Gli avversari tentano una reazione ma faticano ad essere incisivi e concreti. Gli animi in campo si accendono un poco ma la Lazio riesce a chiudere in vantaggio il primo tempo.
Nella ripresa servono dieci minuti alla squadra di mister Bollini per raddoppiare: al 60' grande discesa di Tounkara che confeziona un assist perfetto per Cataldi che mette a segno la sua personale doppietta. Una vera doccia gelata per l'Atalanta che scossa dal gol del 2 a 0 non riesce a trovare lucidità per accorciare le distanze. La Lazio, spietata, chiude la pratica al 74' con Tounkara ancora protagonista, servito a pochi metri dalla porta da Keita. Mancano quindici minuti al fischio finale, i biancocelesti gestiscono il vantaggio e si godono così uno scudetto più che meritato, dopo averlo perso in finale, l'anno prima, contro l'Inter, sempre al "Barbetti" di Gubbio.