Inter-Lazio, un girone fa tanta carne al fuoco, tensione e obbiettivi. Petkovic e Stramaccioni con ambizioni da primato. Un Europa da conquistare. Pochi mesi e lo scenario diventa nebuloso. Arrivano infortuni e critiche. Sconfitte e delusioni. Fuori da tutto i nerazzurri, aggrappati a un'utopia europea, più nella voce che nella testa di società e giocatori. Una finale importante da giocare per i biancocelesti, una stracittadina che vale non solo per la Coppa Italia, ma è viatico fondamentale per la Coppa meno prestigiosa, sfumata quest'anno nell'infausta disfatta turca. L'Inter disastrosa del ritorno, travolta al San Paolo, vittima di opinabili scelte e involuzione preoccupante, cerca il riscatto, non tanto per raggiungere zone più nobili, quanto per dare un senso a un finale di stagione imbarazzante. “Non abbiamo mollato di un centimetro e non molleremo di un centimetro fino alla fine.” Lo dice Stramaccioni, probabilmente non lo pensa. Sa benissimo che serve un'infarinatura totalmente nuova, una preparazione adeguata, non ostacolata da una qualificazione dell'ultima ora, a una competizione poi puntualmente snobbata, che rovinerebbe muscoli e piani. Sa che si può ripartire, ma occorre farlo con altre idee, spirito, iniziativa, soprattutto con un chiaro progetto tecnico, non un volubile andirivieni di moduli, uomini, scelte tattiche. Perché adattarsi saper cambiare, è qualità importante, ma farlo sempre è debolezza. Chiaro che “l'Inter è l'Inter” per citare sempre le parole del tecnico, e anche se queste tre partite sono a livello motivazionale poco più di un allenamento occorre portar rispetto a storia e tifosi, dimostrare sul campo di valere l'Inter del domani, necessariamente lontana da quella di oggi.

Incerottata come sempre l'Inter che attende la Lazio a San Siro. Cassano e Nagatomo rientrati in gruppo, lavorano per domenica. Palacio è più indietro. Per fortuna rientra Rocchi, ad affiancare Alvarez, nota lieta dell'ultimo periodo l'argentino in cerca di conferma, elogiato anche dal tecnico in conferenza stampa, sì da permettere a Guarin di tornare a ruoli a lui più consoni. In mezzo al campo impera Kovacic, con lui dal primo minuto Cambiasso, già impiegato per un tempo al San Paolo, e Kuzmanovic. Il reparto arretrato è un enigma. Chivu e Ranocchia non sono al top, come Juan. Il romeno colpito anche nell'ultimo match, è vittima dei noti problemi al piede, mentre è il ginocchio a preoccupare il centrale azzurro. Probabile difesa a 4, con Jonathan e Pereira esterni e Juan-Ranocchia centrali.

All'andata match dai mille volti. Primo tempo biancoceleste, con l'Inter rintanata e incapace di colpire la Lazio in contropiede. A inizio ripresa Stramaccioni ridisegna la squadra e di colpo cambia la sinfonia. Guarin fa tremare il palo, Nagatomo sfiora il vantaggio. Poi arriva la doccia fredda. Firma Klose. Tornato grande proprio nell'ultimo turno di campionato. Cinque squilli al Bologna, come solo Pruzzo in serie A. Nel finale arrembaggio nerazzurro, contatto Ciani-Ranocchia, Mazzoleni non fischia. Infuria la polemica, trionfa la Lazio.


Probabili formazioni: