Il gol di Rocchi, su assist di Jonathan. Detta così sembrerebbe una burla, invece sono proprio loro, due dei più discussi acquisti dell'ultimo periodo ad aver riportato un minimo di sereno in casa Inter. I tre punti con il Parma hanno rimesso i nerazzurri in piena zona Europa League, al quinto posto, davanti a Lazio e Roma, che paiono concentrate unicamente sulla finale di Coppa Italia, con il campionato messo ormai in secondo piano. I problemi potrebbero derivare dal rientro dell'Udinese, squadra in gran forma e con un calendario più agevole rispetto a quello degli uomini di Stramaccioni. Dopo la trasferta del Barbera infatti due big match per l'Inter con Napoli e Lazio, poi il Genoa, invischiato nella lotta salvezza e l'ultima sfida proprio coi friulani di Guidolin. Ultimi incontri di una stagione fallimentare, iniziata con difficoltà tecnico-tattiche, accesa da una serie di vittorie culminate con il trionfo allo Juventus Stadium, poi da lì il crollo infinito. Fuori dalla corsa Champions, dall'Europa meno nobile, causa debacle, in parte cercata, a White Hart Lane, e infine anche dalla Coppa Italia nel doppio confronto con la Roma di Zeman prima e Andreazzoli poi. Infortuni, problemi interni, continui cambi di modulo, mancanza di gioco e identità. Inevitabile in una situazione simile, quando ormai da giocare resta ben poco, pensare a programmare il futuro al fine di evitare che stagioni simili si ripetano.

Dopo gli anni d'oro del condottiero Mourinho, l'Inter ha perso certezze ed è ricaduta in una sorta di limbo, in cui vegetava già nell'era pre Calciopoli. Il portoghese non solo era l'allenatore che sedeva sulla panchina, era manager a tutto tondo. Si occupava della preparazione, del mercato, di ogni aspetto societario. Ora non è più così e si vede. Nell'occhio del ciclone sono finiti proprio il preparatore Rapetti e lo staff medico, visti gli infortuni in serie che hanno notevolmente penalizzato la squadra e reso in parte ingiudicabile l'operato di Stramaccioni. Qualcosa cambierà. Forse molto. Dovrebbero invece essere confermati gli uomini mercato Branca e Ausilio, anche se voci insistenti riportano a Leonardo (anche se da Parigi piovono smentite) e non solo. Corvino e Leonardi sono altri nomi che circolano in casa Inter. Poi la squadra. Visti i problemi col fair play finanziario si taglierà ulteriormente il monte ingaggi. Milito, Cambiasso e Zanetti spalmeranno. Samuel deciderà a fine anno. Per Stankovic, la cui stagione è conclusa per i reiterati problemi fisici, siamo al passo d'addio.

Dieci milioni risparmiati e da investire magari in giovani già pronti per la serie A. Oltre agli arrivi di Icardi (la società non ha gradito la dichiarazione di Fassone riguardo all'affare già concluso con la Samp, intervento decisamente fuori luogo in quanto a tempistica), Campagnaro, Laxalt, Botta, in evidenza nel Tigre, colpo più importante di quanto si possa pensare, si cercano altri colpi low cost, mentre i soldi in cassa verranno investiti per un laterale destro (Montoya, che potrebbe arrivare qualora l'Inter decidesse di privarsi di Handanovic, ammirato a Barcellona, ma considerato per ora incedibile da Moratti, Gino Peruzzi, considerato l'erede di Zanetti, Basta), un altro centrocampista in stile Kovacic ( già circolati i nomi di Lodi, Cigarini, Ledesma, ora è in auge Nainggolan, che piace molto a Strama, ma è appetito da tanti e costa non poco), e un esterno offensivo (Sanchez, anche se Moratti l'ha definito -bravo, ma non decisivo-, o il Papu Gomez, uno dei pezzi pregiati del Catania di Maran). Qualora arrivassero gli attesi investitori stranieri potrebbero cambiare gli scenari. Più soldi, in primis per lo stadio, in programma nel 2018, significherebbero anche acquisti di maggior tasso tecnico. Moratti spera e intanto prova a ripianare i debiti, per attirare le attenzioni dei principali interessati. Dai kazaki agli americani, fino ai russi. Nell'attesa intanto l'imminente trasferta del Barbera e i problemi consueti di Stramaccioni.

Samuel ha accusato ancora una volta problemi al tendine e sarà risparmiato in vista del big match del San Paolo. Dietro tocca quindi a Chivu (ballottaggio con Silvestre), Con Juan Jesus e Ranocchia. Sugli esterni il confermatissimo Jonathan e l'altalenante Pereira, mentre in mediana con l'intoccabile Kovacic, favoriti Zanetti e Kuzmanovic, anche se Benassi spinge per una maglia da titolare. Davanti Alvarez e Rocchi. In panchina quattro giovani della Primavera, aggregati alla prima squadra, causa l'infinita lista di indisponibili. Un peccato perché non potranno aiutare la giovane Inter di Bernazzani che con la Roma si gioca tutto nei playoff. Per quel che riguarda gli infortunati più illustri Palacio ha ripreso a correre e vede il Napoli, come Guarin. Nessuna speranza invece per Cassano e ovviamente Milito. Il giapponese Nagatomo ha finito la sua travagliata stagione e ora è in chiara polemica con la società che esige da lui l'immediata operazione per essere al top all'inizio del prossimo anno, mentre il samurai pare avere altre idee.

Il Palermo è in un ottimo momento e ovviamente non può sbagliare. Si gioca la permanenza in Serie A con Genoa e Siena, considerando già spacciato il Pescara di Bucchi. Il ritorno di Sannino, tecnico capace, a cui solo un folle come Zamparini poteva rinunciare, ha ridato spinta emotiva e caratteriale a un ambiente, caduto in depressione a causa dei continui cambi di guida. Con i nerazzurri rientra capitan Miccoli, apparso in ottima condizione in settimana. L'altro pericolo è ovviamente Ilicic, in gran forma, e pronto a trascinar i suoi in questo finale di stagione. Ha già fatto sapere tramite l'agente che in caso di retrocessione farà le valigie, ma fino ad allora darà tutto per squadra e compagni. In difesa pare certa la riconferma di Donati nel ruolo di centrale.

All'andata fu una partita non certo bella. Rosanero bravi a non concedere spazi ai nerazzurri, troppo lenti per impensierire la retroguardia di Gasperini. Coutinho, schierato al posto dello squalificato Cassano, alle spalle del duo Palacio-Milito, non incise e il centrocampo privo di Guarin non riuscì ad emergere. Decise una sciagurata autorete di Santiago Garcia che permise agli uomini di Stramaccioni di conquistare tre punti, ma non applausi.


Probabili formazioni: