Non era l'inizio che si augurava il calcio italiano e non era l'inizio che si aspettava il Napoli, che rientra dall'Ucraina con una sonora lezione da parte dello Shakhtar Donetsk, autore di una partita di altissimo livello al cospetto di una squadra che forse ha sottovalutato i padroni di casa. La Champions League comincia in salita per i partenopei, che regalano un tempo e forse anche di più agli ucraini, capaci di gestire i ritmi del match a proprio piacimento, addormentando la partita quando necessario e ripartendo in maniera fulminea quando opportuno. I gol di Taison e Ferreira sono la punta di un iceberg di una partita che Paulo Fonseca ha preparato alla perfezione, analizzando i punti deboli del Napoli, sfruttandoli a proprio piacimento e costruendo la partita a immagine e somiglianza delle qualità dei suoi uomini.
Maurizio Sarri si schiera col solito 4-3-3, con Milik affiancato da Insigne e Callejon e Mertens che parte in panchina. A centrocampo insieme ad Hamsik ci sono Zielinski e Diawara, con Allan che perde il ballottaggio a centrocampo e si accomoda anche lui a bordo campo. Modulo molto compatto invece per gli ucraini, un 4-2-3-1 con il blocco autoctono completato dai fantasisti sudamericani come Fred e Marlos, funzionali al gioco di Fonseca, fatto di tecnica, fisicità e corsa. Sulla trequarti sono Bernard, Taison e lo stesso Marlos a fare da supporto a Ferreyra.
E' proprio Fred ad imbastire la prima azione dei padroni di casa: palla persa da Diawara, il brasiliano serve Taison che dalla distanza manda di poco a lato. Risponde subito Milik un minuto dopo con una bella giocata sulla destra, col pallone che termina sull'esterno della rete. I ritmi sono buoni fin da subito, le due formazioni hanno tanta voglia di fare bene in un girone apertissimo per la qualificazione. Lo Shakhtar gioca bene sia sulla corsa che in palleggio, addormentando e alzando il ritmo a proprio piacimento, ed è proprio con una di queste fiammate che Taison al 15' sblocca il risultato: azione manovrata dalla propria metà campo, sulla destra Srna mette dentro per Ferreyra, tacco per l'arrivo di Taison che al volo prende in controtempo Reina e insacca.
Il Napoli accusa il colpo e ci vuole un grande intervento del portiere spagnolo a salvare ancora su Taison, che sfrutta un passaggio sbagliato di Hamsik e prende sul tempo Koulibaly prima di essere murato dall'estremo difensore. La risposta azzurra arriva solo dai calci d'angolo, perché i padroni di casa in marcatura non sono perfetti e Pyatov nonostante la poderosa struttura fisica fa fatica sulle uscite alte, anche se da queste situazioni non nasce nessuna vera occasione da gol. Occasione che arriva al minuto 33 grazie a un calcio di punizione dai 25 metri: Insigne cerca più la precisione che la potenza e Pyatov blocca con sicurezza. Tre minuti dopo è lo Shakhtar stesso a far sfiorare il pari al Napoli, con Ordets che a momenti insacca il pallone nella propria porta per intercettare un cross di Ghoulam.
Nel finale il più pericoloso è Milik, anche perché gli azzurri approfittano di un calo degli avversari per cercare più spesso la profondità. In contropiede però la squadra di Fonseca è sempre pericolosa e rimette in riga il Napoli, costretto a soffrire negli ultimi minuti. Ci vuole quindi il guizzo di Insigne per mettere i davvero brividi allo Shakhtar, con il suo destro a giro deviato in angolo dal volo di Pyatov, prima che Zwayer metta la parola fine al primo tempo.
La ripresa comincia con un Napoli più propositivo, con Hamsik che si inserisce sul cross di Callejon ma si scontra con Srna e non riesce a concludere l'azione. Gli azzurri però nonostante l'impegno faticano ad esprimere il proprio gioco, Sarri capisce che c'è bisogno di una svolta e manda a scaldare Mertens e Allan. Nel momento migliore degli ospiti però arriva la classica fiammata dello Shakhtar, che colpisce ancora una volta: Bernard imposta e guadagna campo, palla allargata a sinistra su Stepanenko e cross al centro per Facundo Ferreyra. Reina va a vuoto e sul secondo palo il numero 19 non sbaglia nonostante il pallone difficile.
Il gol costringe Sarri a cambiare subito: dentro Mertens per Hamsik e assetto ancora più offensivo. Trenta secondi in campo e il belga impegna Pyatov con un bel destro dal limite anche se centrale. Pochi minuti dopo entra anche Allan al posto di un insufficiente Zielinski. Il Napoli trae giovamento dalle sostituzioni e al 70' Mertens con una grande azione costringe Stepanenko all'entrata dura e si procura il rigore del possibile 2-1, che diventa reale grazie alla perfetta trasformazione di Milik. Fonseca risponde al gol con Kovalenko al posto di Marlos, ma sono gli azzurri ora a fare la partita. Mertens e Insigne cercano ripetutamente la conclusione, lo Shakhtar fa praticamente muro davanti alla propria area di rigore, però quando riparte continua a fare male. All'82° Reina respinge quasi in bagher la conclusone di Taison, poi Koulibaly è costretto al fallo tattico (con conseguente giallo) per fermare Kovalenko. Un minuto dopo è ancora la squadra di casa a sfiorare il gol ancora con Ferreira, che si vede respingere il colpo di testa dal palo. Ribaltamento di fronte e Insigne trova la profondità di Milik, che davanti a Pyatov calcia altissimo.
Il finale di partita è tiratissimo, all'85° un altro contropiede degli ucraini rischia di dare il colpo del K.O. al Napoli, con Srna che sbaglia la conclusione da ottima posizione; passa un minuto e Diawara trova il colpo al volo di Callejon che viene ancora una volta murato da Pyatov. I cinque minuti di recupero sembrano il finale di un thriller, con gli azzurri tutti nella metà campo avversaria per l'ultimo assalto: di occasioni però non ne arrivano più e all'ultimo minuto lo Shakhtar recupera palla, tenendola fino al fischio finale.
Al Metalist Stadium finisce 2-1 per i padroni di casa, che cominciano benissimo un girone che si prospetta equilibrato e difficile, dove probabilmente tutti si giocheranno il passaggio del turno fino alla fine. Lezione importante per il Napoli, che ha probabilmente sottovalutato l'avversario. Scelte di formazione rivelatesi incaute per Sarri, che quando ha inserito Mertens e Allan ha cambiato completamente l'inerzia del match, ma non ha saputo sfruttare le occasioni se non con il calcio di rigore di Milik.