
La Juventus non inizia al meglio il primo tempo. L'attacco portoghese, spoglio di una prima punta, manda in confusione la difesa della Vecchia Signora, ma soprattutto Locatelli e Thuram. Quindi pronti via, 0-1 e la Juve è già sotto. A battere Di Gregorio è Araujo con un piazzato che prima bacia il palo alla sinistra dell'estremo difensore e poi si insacca in rete.
Dopo questo sbandamento iniziale, la squadra di Spalletti si risveglia, capitanata da un Dusan Vlahovic in grandissima forma. L'uomo in più oltre al 9 è sicuramente Kalulu che, dei tre difensori centrali, è quello più in forma. Chiusure, ripartenza, sovrapposizioni, tutto per cercare di riprendere la partita.

-
A tutto Vlahovic
Proprio il serbo porta il risultato sull'1-1. Yildiz fa una giocata alla Yildiz, Thuram fa il Thuram inserendosi benissimo e mettendo un cioccolatino che Vlahovic appoggia in rete con il destro.
Da qui in poi in campo c'è solo la Juventus che, già rispetto a Cremona, sembra molto più spallettiana. Pressing alto, difensori che seguono l'azione (menzione d'onore a Koopmainers che finalmente sembra essere in un ruolo dove gioca bene), ma soprattutto Locatelli e Thuarm riescono a trovare le giuste distanze e non danno fiato ai centrocampisti portoghesi.
Il primo tempo si conclude così, ma la Juve sembra andare 4 giri in più rispetto allo Sporting, ma anche alla stessa Juve pre Spalletti.
ù
-
45 minuti di speranza
La Juventus ha un disperato bisogno di questi 3 punti per mettere almeno in pianura questa fase della Champions League. Il secondo tempo è quindi una sana follia alla ricerca disperata di un gol e la cercare di fermare le ripartente degli esterni portoghesi.
Eppure tra cross, tiri smorzati, calci d'angolo, i bianconeri non riescono a concretizzare le numerose azioni create.
Sicuramente sono da citare due dei cambi fatti da Spalletti. Finalmente vediamo in campo per una ventina di minuti Zhegrova, che a tratti fa vedere quel giocatore che aveva brillato in Francia. Speriamo quindi di poterlo avere così per un tempo intero almeno.
Il secondo è Fabio Miretti. All'esordio stagionale dopo l'infortunio che lo aveva messo ai box con la Next Gen fa vedere tante buone cose. Sicurezza davanti alla difesa, verticalizzazioni, un'ottima palla in profondità per David che però non riesce ad appoggiare bene per McKennie. Chissà se Fabio potrà essere l'arma in più di Spalletti.

-
Luciano, ora sta a te
Da quando è arrivato Spalletti non ha ancora avuto una settimana intera per allenare la squadra. Ora, prima della prossima partita, ha qualche giorno. La Juve scenderà in campo sabato alle 18 contro il Toro, il derby della Mole è alle porte. Luciano, il destino è in noi stessi, e se la Juve dovesse continuare a giocare così, potrebbe togliersi tante soddisfazioni, ma attento a mister Baroni.

