Era il grande dubbio della vigilia per Zinedine Zidane: schierare l’idolo di casa Gareth Bale, appena recuperato dopo oltre un mese di stop, o affidarsi a Isco, che nelle ultime uscite si era mostrato in gran forma, mettendo a referto 4 goal e 4 assist nelle ultime 7 presenze da titolare fra Liga e Champions League? Il tecnico francese, andando contro l’opinione pubblica, ha optato per il malagueño ed ha avuto ragione.
Scegliendo il gallese, la manovra offensiva del Real Madrid si sarebbe sviluppata di più sulle fasce – affidandosi alla velocità ed alla bravura nell’uno contro uno dell’ex Tottenham e di Cristiano Ronaldo - e gli schemi offensivi sarebbero stati più leggibili per la Juventus, con il ripiegamento di Dani Alves da una parte e Mandzukic dall’altra a frenare gli strappi degli esterni, con il solo Benzema a fare la guerra in mezzo all’area con Bonucci e Chiellini.
Con Isco in campo invece, i Blancòs hanno la possibilità di essere più imprevedibili, sia in situazioni di campo aperto, sia in situazioni più statiche, visto che il numero 22 non è solamente un trequartista, ma è in grado di svariare su tutto il fronte dell’attacco: all’occorrenza può trasformarsi in ala – specialmente partendo da sinistra - in modo da formare un tridente, o anche dare una mano a centrocampo e modificare lo schieramento in un 4-4-2; delle caratteristiche dell’ex Malaga ne giova sicuramente Cristiano Ronaldo, che così ha la possibilità di giocare più vicino alla porta ed essere ancora più pericoloso in zona goal – con un Benzema un po’ più sacrificato nel ruolo di supporting actor rispetto al portoghese.
Come si è visto nella gara di Cardiff, la presenza di Isco tra le linee spingeva la Juventus - in fase difensiva - a cercare di fare densità in mezzo, lasciando inevitabilmente spazio alle avanzate di Carvajal e Marcelo – autori degli assist del primo e del quarto goal. Quando invece il possesso ce l’aveva la Juventus, il malagueño permetteva al centrocampo di essere più compatto e di fornire più supporto alla difesa, mentre in fase di ripartenza, grazie alla sua posizione, rappresentava una soluzione di passaggio in profondità per chi recuperava la palla ed in questo modo il Real spesso si trovava in superiorità numerica – complici anche le numerose palle perse in impostazione dai bianconeri, soprattutto nel secondo tempo – con il 22 che tagliava il centrocampo avversario creando dei 3 contro 3 molto pericolosi, supportati dalle avanzate di Modric e Kroos, entrambi più liberi di avanzare rispetto a quando gioca la BBC al completo, il tutto orchestrato da un Casemiro più tranquillo nel giocare la palla grazie alla protezione dei compagni.
Sicuramente il secondo tempo pessimo della squadra di Massimiliano Allegri ha agevolato il compito degli uomini di Zidane, il quale però si è dimostrato molto intelligente ad ovviare all’assenza di Bale, che sembrava uno degli intoccabili ad inizio stagione, scegliendo Isco e trovando la quadra: così è arrivata la vittoria della Liga dopo 5 anni frustrando la rimonta del Barcellona, e la mossa si è rivelata vincente anche nella gara più importante dell’anno.