"Asì, asì, asì gana el Madrid". Il titolo odierno del quotidiano Marca la dice lunga sulla sofferenza patita dal Real di Zidane alla prima in Champions League contro lo Sporting Lisbona di Jorge Jesus. I campioni in carica, reduci da un avvio sprint in campionato, hanno infatti evitato una debacle dalle conseguenze imprevedibili grazie a un uno-due micidiale orchestrato nel finale da Cristiano Ronaldo e Alvaro Morata, capaci di ribaltare l'esito di un match ben interpretato dai portoghesi.
E se ora i merengues non sono costretti a rincorrere nel loro girone (in cui il Borussia Dortmund vola e fa paura), lo devono in larga misura ai cambi effettuati dal tecnico francese. K.o. Bale per un colpo all'addome, fuori Benzema in ritardo di condizione, sostituito Kroos ancora a disagio come mezz'ala, sono stati Lucas Vazquez, Alvaro Morata e James Rodriguez ad accendere la scintilla giusta in un Santiago Bernabeu inquieto. Proprio il colombiano, ai margini del progetto tecnico di Zizou, ha dato ai padroni di casa quell'imprevedibilità nella manovra non garantita dal duo Kroos-Casemiro, servendo il figliol prodigo Morata con un traversone perfettamente calibrato per l'inzuccata che è valsa vittoria e festa finale, con tanto di sospiro di sollievo tirato da tutta la Casa Blanca. Il match contro lo Sporting ha confermato quali sono gli undici titolari nella testa di Zidane: Carvajal ormai costantemente preferito a Danilo, Varane attualmente poco più avanti di Pepe nelle gerarchie difensive, e la BBC imprescindibile, anzi "innegociable" come dicono dalle parti di Chamartin. Eppure resta viva la sensazione che Toni Kroos non sia perfetto nel ruolo di mezz'ala sinistra: appurato che Casemiro è il pivote davanti alla difesa, come terzo di centrocampo servirebbe forse un giocatore di maggior brillantezza, capace di cambiare passo nelle fasi di stanca della partita.
Ciò che è accaduto con l'ingresso in campo del ripudiato ma pur sempre utile James Rodriguez. Il colombiano, deciso a riprendersi un posto da titolare, ha sparigliato le carte in tavola con il suo mancino, fino a pescare l'altro subentrato Morata a pochi istanti dal gong. Proprio il canterano tornato alla base da Torino è al momento il centravanti più in forma dell'intera rosa merengue. Con Benzema lontano dalla miglior condizione, è Alvaro il più fresco della batteria di attaccanti del Real, nonostante la sua posizione di punta centrale a difesa schierata rimanga un mezzo punto interrogativo. E' un Madrid che deve ancora carburare quello visto ieri sera nella prima di gala della nuova Champions: Gareth Bale è apparso stanco dopo le fatiche degli Europei, Cristiano Ronaldo ha giocato novanta minuti solo perchè c'era da ribaltare un risultato sfavorevole. Mossa impeccabile, in quanto il fuoriclasse da Madeira ha giustificato una prestazione scialba - condita da un palo colpito a porta sguarnita - con una magia assoluta su calcio di punizione: non la solita sassata che inganna i portieri avversari, ma un tocco dolcissimo che si è infilato all'incrocio dei pali per il sospirato 1-1. Sulla rimonta blanca ha messo la sua firma anche l'inesauribile Lucas Vazquez, il canterano dei momenti che contano, che sulla fascia destra ha seminato il panico con i suoi scatti a piccoli passi, ben diversi dalle progressioni ad ampia falcata di Gareth Bale. "Sarà una partita difficile", aveva detto Zidane alla vigilia, indovinandone il canovaccio tattico, ma intanto il primo vero banco di prova dei suoi sarà tra due settimane a Dortmund, contro una squadra di talento e dalla grande organizzazione, che testerà la reale condizione dei campioni d'Europa.