Cholismo contro tiki taka, Atletico Madrid-Bayern Monaco è stata presentata anche come la sfida fra due concezioni molto diverse del calcio. D'altra parte i due personaggi in panchina, Diego Pablo Simeone da una parte e Pep Guardiola dall'altra, sono agli opposti sotto tanti punti di vista. C'è qualcuno, però, che ha avuto l'occasione di vederli da vicino quando ancora erano calciatori e giocavano in Italia. 

Alessandro Calori ha giocato con Simeone nella stagione 1990-1991 al Pisa e alla Gazzetta dello Sport racconta quella stagione da compagno di squadra del Cholo: "Ho giocato con il 'Cholo' quando aveva solo vent'anni, ma aveva già tanto coraggio e dimostrava la personalità di un trentenne. Era forte, spavaldo. Capitava che in ritiro ci mettessimo in camera insieme e spesso tra noi finiva a cuscinate. Il presidente Anconetani lo aveva scovato in Argentina, facendo un ottimo affare. Che giocatore era? Molto smaliziato, sportivamente cattivo e sempre pronto a dire la sua. Un centrocampista fortissimo negli inserimenti." E adesso che allenatore è?: "Da allenatore, invece, è uno concreto, che fa molta attenzione alla preparazione fisica delle sue squadre. Riesce a sopperire alle mancanze tecniche grazie allo spirito di sacrificio che chiede ai suoi giocatori. La sfida al Bayern Monaco? Se si guardassero solamente le rose, l'Atletico non avrebbe praticamente speranza. Ma sono sicuro che Simeone se la giocherà alla pari, perchè i suoi uomini hanno compreso e spostato a pieno la sua filosofia, buttarsi a capofitto in ogni situazione, proprio come faceva Diego quando giocava con me al Pisa."

Diego Pablo Simeone ai tempi del Pisa, pisalo.es

Abbastanza diverso, invece, Guardiola, come ricorda sempre calori: "E' un ragazzo dotato di una straordinaria intelligenza, dunque è molto umile. Ricordo che venne a Brescia perchè aveva il sogno di giocare con Roberto Baggio, il suo idolo assoluto. Com'era in campo? Aveva una visione di gioco straordinaria, prima ancora di ricevere il pallone sapeva già dove metterlo. Giocate sempre di prima, uno o massimo due tocchi, fantastico, tanto che Baggio lo riconobbe subito come un suo pari livello e tra i due non ci fu mai invidia, soltanto enorme stima." Due parole sul Pep allenatore: "Da allenatore è totalmente differente da Simeone, Pep vuole sempre dominare il gioco. Siamo rimasti in contatto e spesso vado a seguire gli allenamenti delle sue squadre. Ho visto il suo Bayern quando a giocato a Torino contro la Juventus, e siamo stati a cena insieme anche l'ultima volta che è venuta a Brescia per trovare il presidente Corioni, al quale voleva molto bene." Pronostico, poi, sulla finale: "Se dovessi scegliere punterei sulla qualità del Bayern. Attenzione però, l'Atletico Madrid è tostissimo e la differenza tra le due squadre sarà minima."

Pep Guardiola al Brescia, telegraph.co.uk