Il nuovo Arsenal del 2015 ha un'identità diversa: è aggressivo, attacca l'avversario ed è cinico, sa sfruttare le occasioni. In Inghilterra. In Europa invece cambia tutto, esce fuori il solito Arsenal, quello che tutti conoscono, ed è capace di buttare via le partite. Dopo l'1-3 casalingo subito dal Monaco, arriva un'altra clamorosa sconfitta per i Gunners: la Dinamo Zagabria torna a far emergere tutte le lacune della squadra di Wenger e vince 2-1 allo stadio Maksimir.

Una gara che ha detto tutto il contrario di tutto, almeno quattro fasi diverse di gioco. Quattro quarti. La prima, quella iniziale, vede l'Arsenal assaltare la porta difesa da Eduardo, il portiere ex Genoa, senza trovare però il gol del vantaggio. Una squadra offensiva, il classico 4-2-3-1 senza però Coquelin a fare da diga, ma con Arteta vicino a Cazorla per dare più qualità, e sulla fascia destra Chamberlain al posto di Ramsey, rimasto a Londra per leggeri problemi fisici. Tutti dietro a Giroud, che è assoluto protagonista nei primi minuti, con svariate occasioni.

Il pivot gioca la sua classica partita, quella in cui riesce a giocare per la squadra e per segnare, e la doppia occasione che gli si presenta intorno al 20' è enorme: colpo di testa su ispirazione di Chamberlain che finisce sul palo, poi sulla ribattuta uscita tempestiva e perfetta di Eduardo. Ma non è stata la prima occasione, perchè già in precedenza il duello tra l'attaccante francese e il portiere portoghese l'aveva vinto quest'ultimo, togliendo dall'incrocio un colpo di testa su azione da corner.

La Dinamo entra con il classico atteggiamento difensivista, ma è capace di riproporsi in contropiede con tanti uomini: Mamic fa scelte coraggiose, lascia in panchina Angelo Henriquez e sceglie Fernandes, spostando Pjaca da prima punta. Il cileno ex Leverkusen è co-protagonista del gol del vantaggio: Machado conduce la ripartenza, Fernandes serve Pivaric che arriva in corsa, Debuchy manca l'intervento e il terzino conclude, palla che Ospina para ma sbatte addosso a Chamberlain, che stava recuperando dritto in corsa, e finisce beffarda in rete.

La frittata la completa Olivier Giroud al 40', quando, da già ammonito, copisce da dietro un avversario: fallo inutile che gli costa il secondo giallo e il rosso che manda in crisi l'Arsenal. All'ora di gioco arriva la botta definitiva: corner sul primo palo che Fernandes insacca di testa, chiudendo di fatto la pratica. Walcott prova a riaprirla in qualche modo subentrando dalla panchina e battendo di piatto Eduardo su un gran lancio di Sanchez, ma succede troppo poco. Non ci sono occasioni, la Dinamo abbassa il ritmo e anzi ancora su piazzato rischia il raddoppio (ci era già andato vicino con un palo di Soudani sull'1-0).

Il risultato finale è perfetto specchio della gara. I padroni di casa meritano anche ai punti, oltre che sul piano del gioco. L'Arsenal ha commesso i classici errori grossolani, evitabili, banali. E anche questa volta i tifosi dei Gunners restano delusi guardando la loro squadra perdere una partita assolutamente da vincere.