Austria - Uzbekistan 0-2
(Khamdamov, Khamdamov)

Due anni fa, all'Europeo Under 20 del 2013, una delle tante sorprese fu l'Uzbekistan. Gli asiatici erano giunti appena fra le prime quattro nella Coppa d'Asia di categoria ma sorprendentemente arrivarono fino ai quarti dei Mondiali, dove la speranza si arenò contro i possenti muscoli dei futuri campioni francesi. Sembrava impossibile che l'impresa uzbeka si potesse ripetere anche in Nuova Zelanda, ed invece.

La Nazionale di Musaev era riuscita a qualifcarsi agli ottavi grazie al secondo posto nel girone F e si era beccata l'Austria, seconda nel girone B. L'impegno non era dei più facili: i biancorossi erano pur sempre giunti in semifinale europea appena un anno fa.

Ed invece l'Uzbekistan ha avuto la meglio, a sorpresa, battendo 2-0 l'Austria. Mattatore del match Khamdamov che realizza una doppietta replicando la primissima rete uzbeka del torneo. Il 18enne del Bundyokor è tutto solo davanti al portiere quando si invola in contropiede lanciato da Sokhibov. Più facile il compito nel momento del 2-0: Khamdamov deve solo appoggiare in rete dopo che - con grande mestiere - Sokhibov aveva protetto benissimo la palla in area di rigore, in seguito ad un calcio d'angolo che sembrava perduto. Il movimento di Sokihbov tiene impegnati tre difensori, il suo tiro si infrange sul legno e Khamdamov deve solo ribattere in rete. L'Austria quasi non ci crede: la principale minaccia uzbeka nel primo tempo era giunta con un innocuo angolo. Ora si è sul 2-0 al 57°.

Ma i biancorossi hanno tempo, possono riordinare le idee e far male. Tuttavia la squadra di Heraf non produrrà molto: timidi i tentativi di Blutsch e Kreuzer. Più temibili quelli di Urinboev e Giyosov, che andranno vicini al 3-0 prima del fischio finale.

A continuare è la favola uzbeka. Gli asiatici affronteranno ora il Senegal nei quarti.

Austria (?) : Casali; Gugganig, Lienhart, Rosenbichler; Michorl (50° Gruber), Rasner, Brandner, Laimer; Grillitsch, Blutsch (61° Kreuzer); Gschweidl (67° Grubeck)

Uzbekistan (4-2-3-1) : Khamraev; Ashurmatov, Giyosov, Abdullaev, Komilov (69° Shomurodov); Kosimov, Hamrobekov; Sokhibov, Shukurov, Khamdamov (92° Normurodov); Urinboev

Germania - Nigeria 1-0
(Oztunali)

Il cammino della Germania di Wormuth prosegue a gonfie vele. I campioni europei U19 hanno ottenuto il passaggio ai quarti di finale battendo di misura la Nigeria, campione alla Coppa d'Africa di categoria. Una vittoria meritata ed ampiamente pronosticata, con la Germania designata come una delle prinicipali candidate alla vittoria finale.

Il gol che sblocca la gara giunge molto presto ed è il primo in Nuova Zelanda dell'unico uomo d'attacco ancora non sbloccatosi: Oztunali. L'ala destra o trequartista di proprietà del Leverkusen partorisce un tiro bello e carico d'effetto. Quanto basta per battere, da posizione defilata, Enhaolo. L'assist era giunto dai piedi di Stendera, che aveva portato un pressing carico di aggressività su Sokari, che a sua volta aveva perso palla ed aveva dato il via all'azione della rete.

Stendera ancora pericoloso quando si rende partecipe dell'azione con la quale la Germania va vicina al 2-0: dà il via all'offensiva che coinvolge anche Brandt e Mukhtar e potrebbe anche chiuderla con il raddoppio, se non fosse che il giocatore del Benfica decide di tirare piuttosto che servirlo. Lo stesso Stendera era andato due volte al tiro prima dell'intervallo, impegnando Enhaolo. Stendera, Stendera, Stendera, forse il miglior tedesco di questo Mondiale. Tuttavia Wormuth deciderà di sostituire sia lui che Brandt intorno al 70°, mandando in campo Dudziak (Oztunali passa trequartista centrale, l'esterno del BVB va ala destra) e Stefaniak. Da questo momento in poi sarà la Nigeria la squadra più in palla: Success - inizialmente in panchina - condurrà i suoi ma otterrà zero o poco più.

Una Nigeria per 90 minuti davvero opaca lascia il torneo. La Germania va avanti e pesca il Mali.

Germania (4-2-3-1) : Schwabe; Akpoguma, Stark, Kempf, Bauer; Promel, Weigl; Oztunali, Stendera (70° Dudziak), Brandt (76° Stefaniak); Mukhtar (93° Steinmann)

Nigeria (4-3-3) : Enhaolo; Muhammed Musa, Bello, Ndidi, Abdullahi; Idowu, Ifeanyi Ifeanyi, Sokari (80° Nwakali); Saviour Godwin (48° Success), Awoniyi, Bulbwa

Portogallo - Nuova Zelanda 2-1
(Raphael Guzzo; Holthusen; Gelson Martins)

Ci ha provato con grinta e voglia di giocarsela la Nuova Zelanda contro il molto più quotato Portogallo ma alla fine non ce l'ha fatta: i padroni di casa sono fuori dal Mondiale Under 20. Vince il Portogallo il settimo ottavo di finale in programma va agli europei. 2-1 il risultato finale che premia i lusitani. Ma onore ai Junior All Whites, che impensieriscono e non poco i finalisti all'Europeo.

Sin dall'inizio del match la Nuova Zelanda mette in chiaro le proprie intenzioni: ritmo alto e buone verticalizzazioni, il Portogallo è costretto ad indietreggiare. Ma gli uomini di Helio Sousa ci sono. Prima la chance per Marcos Lopes, che allarga troppo e infine il gol di Guzzo che controlla, si gira indisturbato e piazza con l'interno sul secondo palo. E' 1-0. Il Portogallo cavalca il vantaggio e non trova il bis per un pelo: André Silva, il miglior talento della spedizione rosso-verde, sbaglia un colpo di testa da pochi metri su traversone di Guzzo.

Nel miglior momento portoghese ecco l'attesa risposta della Nuova Zelanda: Billingsley vince un paio di rimpalli durante una triangolazione che lo porta al tiro. La conclusione è rimpallata e fortuna vuole che finisca sui piedi del subentrato Holthusen: controllo e piatto di uno dei pochi U20 neozelandesi che giocano all'estero valgono l'1-1. Lo status di eroe sarà a pochi centimetri per il 19enne che gioca per l'Università di Akron pochi minuti dopo: le circostanze sono positive ma Holthusen manda largo il tiro. Un'occasione che l'attaccante rimpiangerà per molte notti visto che, pochi minuti dopo, il Portogallo troverà il vantaggio quasi di conseguenza. Gelson Martins scenda da destra, si accentra, si libera di due minacce e da fuori lascia partire il tiro che finisce dietro Tzanev per il 2-1.

La bellissima rete dell'ala dello Sporting Lisbona vale i quarti, dove il Portogallo troverà in una sfida che si prenannuncia molto bailada il Brasile, tra l'altro avversario della finale persa nel Mondiale U20 del 2011 (2-3 ai supplementari per il Brasile di Neymar ed Oscar).

Portogallo (4-2-3-1) : André Moreira; Riquicho, Domingos Duarte, Joao Nunes, Rafa Soares; Guzzo (79° Estrela), Podstawski; Gelson Martins (91° Bikel), Marcos Lopes, Gonçalo Guedes (68° Ivo Rodrigues); André Silva

Nuova Zelanda (4-2-3-1) : Tzanev; Cory Brown, Tuiloma (92° Andre de Jong), Brothertorn, Wynne; Hudson-Wilhongi; Billingsley (76° Joel Stevens), Monty Patterson, Andrew Blake; Rufer (62° Holthusen).

Brasile - Uruguay 0-0 (d.t.s., 5-4 ai rigori)

Era l'ottavo di finale più atteso ed in un certo senso non ha deluso le aspettative. L'incontro fra Brasile ed Uruguay ha regalato emozioni ai tifosi neutrali, tanti rimpianti alla Celeste ed un pass per i quarti ai verdeoro. L'Under 20 di Micale ha bisogno dei calci di rigore per avere la meglio dell'Uruguay, dopo 120 minuti chiusi sullo 0-0 nonostante 43 tiri totali e 9 in porta. A decretare l'eliminazione dell'Uruguay l'errore di Rodrigo Amaral, il secondo tiratore designato da Coito. Lucao, Danilo, Jajà e Gabriel Jesus manterranno la calma e la freddezza per proseguire in vantaggio il resto della sequenza dei rigori e proclamare il passaggio del turno del Brasile.

La Canarinha se li merita tutti i quarti di finale. Dei 43 tiri di cui sopra 35 sono brasiliani. La principale occasione per il Brasile arriva quando Guruceaga è sul punto di infangare la fama di buon portiere, lasciandosi sfuggire un tiro rasoterra che quasi finisce in rete dopo il suo goffo intervento, ma viene stoppato sulla linea. Judivan e Boschilia re-imposteranno la modalità full-Brazil appena ritornati dal break dell'intervallo (tiro parato da Guruceaga per l'occasione dell'uomo della Raposa; Diego Poyet e Guruceaga - ancora - si coalizzano per sventare la chance capitata sui piedi del trequartista del Tricolor Paulista). Gabriel Jesus e Danilo (legno) prolungheranno l'agonia uruguayana ma anche loro sprecheranno. Nandez risveglierà i suoi andando vicino al gol allo scadere. Il momentum brasiliano non accennerà a cessare nei supplementari: Danilo impazzisce e tira pugni al terreno dopo aver sbagliato ancora davanti a Guruceaga, lo stesso Guruceaga fermerà l'assalto brasiliano dicendo no ad Andreas Pereira.

Sembra una maledizione, lo spettro del Maracanazo si allunga ma dal dischetto gli dei restiuiranno al Brasile quanto seminato nei 120 minuti. Ed ora testa allo spettacolare quarto con il Portogallo.

Brasile (4-1-4-1) : Jean; Joao Pedro, Marlon, Lucao, Jorge; Danilo; Judivan (64° Jean Carlos), Jajà, Boschilia (113° Malcom), Marcos Guilherme (91° Andreas Pereira); Gabriel Jesus

Uruguay (4-3-1-2) : Guruceaga; Cotungo, Lemos, Cabaco, Mathias Suarez; Arambarri, Nandez, Diego Poyet; Gaston Pereiro (83° Facundo Castro); Jaime Baez (70° Rodrigo Amaral), Franco Acosta