L'Olympiastadion di Berlino non sarà solo teatro della sfida che tutta l'Europa attende con ansia, ma vedrà scontrarsi ventidue uomini con una storia e un contesto alle spalle. Il duello nel duello più interessante di questo Juventus-Barcellona sarà senza dubbio quello tra due dei giocatori più forti d'Argentina: Carlos Alberto Tevez e Javier Mascherano.
Il numero dieci della Juventus nasce nel 1984 a Ciudadela, nella provincia della Grande Buenos Aires e trascorre la propria infanzia nel barrio Ejèrcito de los Andes, meglio noto come Fuerte Apache. La vita scorre a scatti, sul filo del rasoio, come in ognuno dei barrios più pericolosi del Sudamerica: i migliori amici del giovane Carlos sono tutti delinquenti nel giro delle gang, e il fútbol, come sempre accade nelle favole calcistiche argentine, è l'unica via alternativa a una vita criminale, fomentata dal contesto di assoluta povertà. Intrappolato in una situazione famigliare difficile, segnta dalla mancanza del padre e e dalle impicazioni criminali degli altri componenti della sua famiglia, da bambino entra nelle giovanili del CA Old Boy. Qui viene notato dal Boca Juniors, che lo acquista, gli consente di terminare gli studi e lo fa giocare nel proprio settore giovanile.
Nello stesso 1984 la provincia di Santa Fe dà alla luce un giovane con un futuro segnato: Javier Alejandro Mascherano. Gli dei del fútbol hanno predilezione per quella zona d'Argentina, che ha visto nascere personaggi come Leo Messi, Angel Di Maria, Jorge Valdano e il Loco Marcelo Bielsa. Javier inizia a giocare a pallone nei piccoli club della sua zona, il Ceràmica San Lorenzo e il Barrio Vila. La svolta che modificherà il suo futuro scatta quando Jorge Solari, ex giocatore del Velez e membro della dinastia di calciatori di cui ha fatto parte anche il nipote Santiago, ex Inter, lo nota e lo fa giocare nel Club Renato Cesarini, la squadra da lui fondata. A 14 anni si fa già valere, dimostra fin da subito quell'innata personalità che lo accompagnerà nelle sue grandi vittorie, e dopo essersi spostato a Buenos Aires, entra nel settore giovanile del River Plate.
Le strade di questi due giovani calciatori si intrecciano inevitabilmente in occasione dei consueti Superclasicos, le infuocate partite tra Boca Juniors e River Plate, ma nel giugno del 2004 le loro traiettorie si scontrano in uno dei più grandi spettacoli del calcio mondiale: i Superclasicos di Copa. La semifinale della massima competizione tra club sudamericani, la Copa Libertadores, mette davanti le due accerrime rivali, in uno scontro di due partite al cardiopalma. L'andata alla Bombonera viene vinta dal Boca 1-0. La gara di ritorno è il classico appuntamento col destino: o dentro o fuori. Nei primi minuti passa in vantaggio il River con gol di Gonzalez, ma sullo scadere della prima metà di gioco, Tevez raccoglie un cross dall'ala sinistra e insacca con un tiro di prima: 1-1. Carlitos, boquense fino al midollo, festeggia togliendosi la maglia e irridendo i tifosi del River sugli spalti del Monumental con il gesto della Gallina, l'apodo dispregiativo con cui i tifosi del Boca si riferiscono ai rivali. L'arbitro non gli concede lo sfottò e lo espelle, lasciando gli ospiti in dieci uomini. Anche Mascherano è in campo, nella lotta furiosa del Superclasico riceve anche un cartellino giallo, ma il la pressione del River Plate è consistente e i Millionarios trovano il gol del vantaggio con Nasuti, all'inizio della ripresa. La gara termina con un punteggio aggregato di 2-2, e, come impongono le regole della competizione, si va direttamente ai rigori. Schiavi, Alvarez, Ledesma e Burdisso segnano per l'equipo Azul y Oro. Salas, Montenegro, Cavenaghi e Gonzalez rispondono per la Banda. E' il turno di Maxi Lopez. L'attuale attaccante del Torino prova a piazzarla a destra, ma el Pato Abbondanzieri la intuisce, e, dopo il gol di Villarreal, la gioia degli uomini di Carlos Bianchi può esplodere nel incredulo silenzio del Monumental.
Tevez e Mascherano si congiungeranno al Corinthians, dove vinceranno il Brasileirao 2005, con l'Apache assoluto protagonista dell'esperienza al Timao: 25 gol in 39 presenze per lui. Per Mascherano l'esperienza sarà molto più sfortunata: prima il grave infortunio che ne limiterà le prestazioni, poi le controversie con il tecnico Emerson Leao, notoriamenete non un amante degli argentini, che negherà a Javier il permesso di unirsi ai compagni della Seleccìon per una partita contro il Brasile in un periodo di difficoltà del club. Anche Tevez vivrà momenti di tensione con l'ambiente, prevalentemente con i tifosi, e si sposterà insieme al Jefecito al West Ham United, con cui inizieranno la loro fulgida carriera in Premier.
Manchester United e City per Tevez, Liverpool per Mascherano, tra grandi battaglie e vittorie in terra Inglese. Poi l'addio alla Premier, le vittorie italiane alla Juventus per l'Apache e i trionfi al Barcellona nella sua nuova vita da difensore per el Jefecito, fino alla serata del ricongiungimento: Juventus-Barcellona, finale di Champions League. Tevez l'ha già vinta allo United, Mascherano al Barça, ci è andato vicino con il Liverpool e giocherà la finale da favorito. Due grandi campioni che hanno girato il mondo e vinto tanto, ancora l'uno contro l'altro, come ai vecchi tempi.