Alla fine, nella partita che più contava, l'ha spuntata Ancellotti. Carletto, dopo ben 7 derby in stagione senza vittoria, porta a casa il match che regala al suo Real le semifinali della Champions League. Il Real Madrid conquista quindi la quinta semifinale consecutiva in Champions, e lo fa nel modo migliore, dominando dal primo all'ultimo minuto l'Atletico di Simeone, che a differenza delle sfide passate ha pensato solo a non prenderle, non facendosi vedere quasi mai dalle parti di Casillas. A decidere il match è stata una rete del Chicharito Hernandez nel finale di partita, dopo l'ingenua espulsione di Arda Turan. Migliore in campo James Rodriguez, che finalmente ha preso in mano la squadra dimostrando classe e personalità.

Ancellotti, visti anche i tanti infortuni, decide di puntare su una sorta di 4-4-2, che in fase di possesso si trasforma tranquillamente in un 4-3-1-2, con Sergio Ramos a fare da frangifrutti davanti alla difesa e James Rodriguez alle spalle degli attaccanti, mentre Isco da una mano al centrocampo. In avanti è il Chicharito Hernandez a fare compagnia a Ronaldo. Qualche sorpresa anche nell'Atletico Madrid. Simeone scioglie il dubbio sull'out di sinistra a favore di Jesus Gamez, mentre è Saul ad iniziare il match a centrocampo con Koke e Tiago. Griezmann e Arda Turan supportano invece Mandzukic. Squadre quindi molto duttili e pronte a cambiare la formazione tattica in ogni momento del match.

Bastano davvero pochi minuti per capire la trama della partita: la posta in palio è altissima, e come spesso è accaduto anche nella scorsa stagione, l'Atletico si barrica nella propria metà campo cercando di ostruire i Blancos con un pressing asfissiante, mentre è il Real a fare la partita, con la palla costantemente nei piedi di James e Kroos. Ed è proprio del tedesco la prima conclusione del match, con la sfera che termina lontana dalla porta difesa da Oblak. Nei primi dieci minuti di gioco prevale l'intensità fisica, con i giocatori Colchoneros molto attenti a chiudere Ronaldo e Rodriguez, carichissimi in avvio. Le prime azioni degne di nota arrivano al quarto d'ora di gioco, e sono dei padroni di casa, nate da due invenzioni di James: la prima viene sprecata amaramente da Hernandez, che tira da buona posizione a lato, la seconda è un tiro di CR7 che termina di pochissimo a lato. Si fa poi vedere l'Atletico con un tiro pericoloso di Arda Turan, sul quale è attento Casillas che smanaccia di pugno. Dopo venti minuti giocato ad una velocità elevatissima, il ritmo cala inevitabilmente e i Colchoneros prova a fare capolino dalle parti di Pepe e Varane, ma la difesa dei Blancos regge alla grande, facendo arrivare dalle parti di Casillas soltanto una conclusione di Gamez. Passano i minuti ed è sempre il Real a comandare il gioco, ma Oblak non viene mai impegnato seriamente. Nel finale della prima frazione arriva la più nitida occasione per i padroni di casa: Rodriguez inventa ancora per Ronaldo, che tutto solo davanti ad Oblak, calcia con troppa sufficienza colpendo in pieno il portiere sloveno. La prima frazione termina sullo 0-0. Netto predominio del Real, con l'Atletico che pensa soprattutto a coprirsi, nell'attesa di un errore dei padroni di casa. Come possiamo vedere anche da queste statistiche ( in blu le conclusioni in porta), c'è stato un netto dominio del Real, che ha concluso ben 11 volte in porta, centrando lo specchio, ed impegnando Oblak, in due occasioni. Due soltanto invece le conclusioni dell'Atletico verso la porta difesa da Casillas.

La seconda frazione inizia da dove era finita la prima, con il Real Madrid che attacca a testa bassa e l'Atletico che si barrica nella propria metà campo. Dopo due minuti dall'inizio della ripresa Hernandez fallisce un'occasione pazzesca: il solito James Rodriguez vede uno spiraglio per servire l'attaccante messicano, che tutto solo davanti ad Oblak calcia a lato. L'unica attenuante per il Chicharito era la posizione defilata dalla quale ha fatto partire la sua conclusione. Spinge sull'acceleratore il Real e conquista angoli a ripetzione, ma la stazza dei difensori ospiti impedisce ai Blancos di impensierire Oblak. Al 54° minuto protesta Hernandez per un'entrata scoordinata di Miranda, che, non potendo più arrivare sul ​pallone, va sul corpo dell'attaccante messicano impedendogli di raggiungere la sfera, ma Felix Brych lascia correre. Al 65° Simeone decide di cambiare qualcosa, stupendo e non poco: esce Griezmann ed entra Raul Garcia, davvero strano il cambio del Cholo, che toglie l'unico uomo in grado di dare quel cambio di marcia decisivo in fase di ripartenza. Passano i minuti, con le squadre che accusano la stanchezza e si limitano a confontarsi a centrocampo. La partita sembra non vivere più di emozioni, quando Arda Turan interviene in maniera scoordinata su Sergio Ramos: Brych non ci pensa su due volte ed estrae il cartellino giallo, il secondo per il giocatore turco che prende anzitempo la via degli spogliatoi. Il Real torna a crederci e sfiora il vantaggio ancora una volta con Hernandez: l'attaccante ex United è bravissimo ad anticipare Miranda e a tirare a botta sicura ma ancora una volta Oblak è strepitoso e devia la sfera in corner. La partita sembra ormai ​​diretta verso i supplementari quando i Blancos trovano il meritato gol dell'1-0: James Rodriguez inventa ancora una volta un filtrante perfetto per Ronaldo, che entrato in area preferisce servire il Chicharito anzichè tirare, ed Hernandez questa volta da due passi non fallisce. E' un gol davvero importante per il Real e per l'attaccante messicano, che dopo qualche minuto lascia il campo tra le lacrime, vistosamente emozionato. I cinque minuti di recupero passano tra le perdite di tempo dei padroni di casa e i vani tentativi dei Colchoneros. E' quindi il Real Madrid a conquistare le semifinali di Champions League per la quinta volta consecutiva in cinque anni.