24 maggio 2014, finale di Champions League, intorno alle 22.35 l'Atletico Madrid sta pregustando il sapore di alzare al cielo per la prima volta nella sua storia la coppa dalle grandi orecchie, prima della beffa: il colpo di testa di Sergio Ramos nel recupero che manda la partita ai supplementari, dove poi il Real Madrid dilaga e vince per 4-1, portando a casa la tanto agognata e sofferta Décima. Oggi, 10 mesi e 20 giorni dopo, il destino europeo delle due squadre si incrocia nuovamente, perchè l'urna beffarda di Nyon ha fatto sì che uno dei quarti di finale di questa edizione mettesse di fronte proprio le due finaliste della scorsa stagione, pronte a darsi battaglia per 180 minuti in una partita che è ormai diventata a tutti gli effetti uno scontro al vertice europeo.
I PRECEDENTI - In questa stagione, le due formazioni si sono affrontate sei volte. I Colchoneros ha vinto entrambe le partite di Liga, 2-1 fuori casa e 4-0 in casa: quest'ultima è stata la sua vittoria più ampia sul Real dal 1987 e, per la prima volta dal 1950/51, hanno vinto entrambi i derby di campionato. L'Atletico si è imposto anche al secondo turno di Coppa del Re (2-0 in casa, 2-2 fuori casa) e in Supercoppa spagnola (1-1 fuori casa, 1-0 in casa). In totale, le squadre si sono affrontate 201 volte fra campionato e coppa, con 103 vittorie del Real, 50 dell'Atlético e 48 pareggi. I Blancos non si sono ancora imposti dunque in questa stagione, sarà questa la volta buona?
Il precedente che comunque resterà più impresso nella memoria delle due squadre è quello citato in precedenza, ovvero quella finale dello scorso anno. Era la seconda volta che le due squadre si trovavano di fronte: si erano incontrate solo in semifinale di Coppa dei Campioni nel 1958/59, quando, dopo un 2-1 casalingo per il Real e un 1-0 per l'Atlético al ritorno, si è giocato lo spareggio a Saragozza, deciso da un gol di Puskas. Queste le formazioni e gli highlights della sfida del Da Luz del 2014:
Atletico: Courtois, Juanfran, Miranda, Godín, Filipe Luís (Alderweireld 83'), Tiago, Raúl García (Sosa 66'), Gabi, Koke, Diego Costa (Adrián López 9'), Villa.
Real: Casillas, Carvajal, Varane, Ramos, Coentrão (Marcelo 59'), Modrić, Khedira (Isco 59'), Bale, Di María, Benzema (Morata 79'), Ronaldo.
QUI ATLETICO - Replicare la scorsa stagione era difficilissimo, senza dubbio, ma i Colchoneros stanno facendo del loro meglio per confermarsi ancora ai vertici, sia in Europa che in Liga, anche se, rispetto a quanto fatto un anno fa, c'è sicuramente distanza, dovuta anche ai tanti cambiamenti nella rosa. Sbagliatissimo però pensare che la squadra di Simeone sia un avversario da sottovalutare e che abbia la pancia piena, perchè è proprio a questo punto della stagione che l'Atletico potrebbe svoltare, e un'occasione più ghiotta di un quarto di finale contro i rivali cittadini probabilmente non poteva capitare. La tenacia e l'aggressività sono le stesse, sono solo cambiati alcuni interpreti, se ne sono anche aggiunti di nuovi, uno su tutti Antoine Griezmann, talento cristallino acquistato in estate e calatosi perfettamente nell'ambiente roji-blanco, a suon di gol, assist e giocate. Un po' "meno bene" sta facendo Mandzukic, ma l'eredità di Diego Costa era davvero pesante da sostenere.
QUI REAL - La squadra di Ancelotti sembra essersi messa definitivamente alle spalle il momentaccio passato tra febbraio e l'inizio di Marzo, culminato nella sconfitta casalinga agli ottavi di finale contro lo Schalke, un clamoroso 3-4 che ha provocato ira e fischi al Bernabeu. La vetta della Liga è ora occupata dal Barcellona, ma il Real insegue a soli due punti, e la sfida è tutt'altro che chiusa. Le Merengues sognano però di portare a casa la seconda Champions League consecutiva, impresa che non riesce a una squadra dal biennio 1989-90, quando fu il Milan a bissare il successo ottenuto l'anno prima. L'ostacolo però è probabilmente il peggiore che potesse trovare, perchè l'Atletico è la bestia nera di Ancelotti, che lo ha battuto in sole tre occasioni su 11, tutte le volte contro Diego Pablo Simeone, che ha vinto cinque volte. Insomma, ci vorrà il miglior Real per portare a casa la quinta semifinale consecutiva.
LE PROBABILI FORMAZIONI - Non ci sono enormi dubbi di formazione ne da una parte e nemmeno dall'altra: Simeone opterà per i suoi migliori undici, dunque con il 4-4-1-1 tradizionale. Tra i pali andrà Oblak, con davanti a lui la coppia rocciosa composta da Miranda e Godin, con Juanfran, ex di giornata, sulla destra e verosimilmente Siqueira sulla sinistra, favorito su Ansaldi e Gamez. Mediana con Gabi e Tiago, con Turan e Koke a lavorare partendo dalle fasce per rifornire di palloni la prima punta Mandzukic, spalleggiato da Griezmann.
Per Ancelotti resta solamente un nodo da sciogliere, visto che è stata risolta la situazione di Bale, che giocherà dal primo minuto: quella relativa al difensore centrale da affiancare a Sergio Ramos, visto che Pepe non sta benissimo e potrebbe non essere al 100%. Tra i pali ci sarà dunque Casillas, con la difesa a quattro formata da Carvajal e Marcelo sulle fasce e la coppia ancora da decidere al centro, con Varane pronto a partire dal primo minuto a fianco dell'eroe della scorsa finale di Champions. Tutto regolare dal centrocampo in su: Modric e Kroos in mediana, con James più avanzato per dare supporto al trio delle meraviglie Bale-Benzema-Ronaldo.
Ancelotti: "Non abbiamo l'ossessione dell'Atletico ma quella dei quarti di finale. Il nostro obiettivo non è battere l'Atletico ma sognare l'undicesima Champions. Le sconfitte contro l'Atletico (4 in stagione, più due pareggi, ndr) sono sempre state diverse, è difficile dire cosa sia successo ma lo abbiamo analizzato. Ora abbiamo davanti due partite e anche pareggiarle entrambe potrebbe essere importante. Noi giocheremo per vincere ma senza l'ossessione di dover vincere a tutti i costi. Non è un problema di modulo, l'importante è giocare una partita compatta, di personalità".
Simeone? È un grande allenatore, lo ha dimostrato sotto tutti gli aspetti. È uno dei migliori al mondo, affrontarlo è un onore ma anche un problema. L'Atletico è un avversario complicato, ha una grande personalità difensiva, un rivale nei confronti del quale abbiamo il massimo rispetto, che lotta dal primo all'ultimo minuto. Il mio futuro non dipende da questa sfida ma dal lavoro di una stagione di cui questa partita fa parte - spiega l'allenatore emiliano -. Per cui credo che un giudizio sul mio lavoro arriverà a fine stagione".
La risposta del Cholo: "Questa gara sarà diversa, con giocatori in entrambe le squadre che non erano presenti nella finale di Lisbona. Loro hanno più talento individuale in diversi ruoli. Non guardo ai match precedenti perché questa partita sarà differente e sarà giocata con grande intensità. Loro hanno giocatori straordinari e noi rispettiamo l’abilità di ciascuno di loro. Non possiamo scegliere i nostri avversari. Ammiro Ancelotti come uomo, non cambia il suo pensiero sia che la squadra vinca sia che perda. È motivo di orgoglio competere contro i migliori e Carlo è uno di questi. C’è grande sintonia tra calciatori e pubblico. Essere tra le prime otto squadre d’Europa deve rendere i nostri tifosi orgogliosi. Dobbiamo concentrarci solo su questa partita, per il momento, perché abbiamo una grande occasione”.