Scaricati. Non avevo dubbi. Los italianos sono fatti così. Sia chiaro: con bufale tipo «la miglior under degli ultimi 40 anni», la stampa ha fornito l’ennesimo pretesto per l’ennesimo eccesso. Nessun dubbio che la Spagna sia, oggi come ieri, di un altro pianeta: l’ha ribadito anche a Gerusalemme. Ma che Verratti e c. siano diventati un branco di schiappe, questo no. Marco Verratti, che della nostra Under è un po’ il simbolo, mi ha francamente deluso: e non solo nella finale. Ciò premesso, lo prenderei comunque. Meglio ancora: l’avrei preso quando giocava a Pescara e costava la metà. A cosa servono, se no, gli osservatori? Resta, per me, il regista più vicino a Pirlo. E ha 20 anni.
Ah, los italianos. Trent’anni fa, la Juventus perse la finale di Coppa dei Campioni ad Atene. Non furono pochi coloro che invitarono Agnelli e Boniperti a bruciarli tutti, Boniek e Platini compresi. Per fortuna, avevano esaurito i fiammiferi.
Calma, per Brio! La Nazionale di Prandelli è vice campione d’Europa, idem la under 17 di Zoratto e la under 21 di Mangia. Qualcosa si muove: e pure qualcuno, finalmente. Verratti gioca nel Paris Saint-Germain, Donati, il terzino destro, è stato chiesto dal Bayer Leverkusen. Con i giovani non si può non rischiare. Anzi: si deve. Senza esagerare, per carità, ma anche senza lesinare.
Ho letto rilievi legittimi e condivisibili: l’eccesso di tattica e la carenza di fondamentali nei vivai, il giro di investimenti che non sfiora nemmeno lontanamente il fabbisogno nazionale, il disegno (bocciato) di un campionato riserve che faccia da cuscinetto tra Primavera e prima squadra. Questi siamo. Sarà che la storia la scrivono i vincitori (non sempre), ma non capisco tutto ‘sto catastrofismo. Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio ripeto che Verratti come vice Pirlo lo prenderei subito.