All'Allianz è andata in scena una partita mai in discussione, ma il quesito è: Barça decisamente imbarazzante o Bayern troppo letale?
La verità più o meno sta nel mezzo. A garantire la vittoria ai tedeschi comunque, è stata l'eccezionale forma fisica degli uomini di Hitzfeld, che sono arrivati primi su tutti i palloni, alti o bassi che fossero. Strapotenza dunque, mostrata sulle palle alte - dalle quali sono nati i primi 2 gol - e sui contrasti.
I blaugrana sono stati irrimediabilmente annichiliti: Messi è parso decisamente fuori condizione, Sanchez ha dimostrato ancora una volta di non valere una maglia del genere, Bartra si è dimostrato troppo timido e non pronto per palcoscenici del genere. Al contrario, dall'altra parte, un troppo sottovalutato Muller ha deliziato la platea con un cinismo ineguagliabile, e Robben ha fatto perdere sempre le sue tracce a Jordi Alba, peggiore in campo in assoluto.
A cornice di tutto questo, ad assistere al match c'era un Vilanova inerme, assente, svuotato, che ha guardato questa semifinale con gli stessi occhi di un diabetico che guarda una fetta di torta: sognanti, ma immobili, come dominati dagli eventi.

PRIMO TEMPO -
L'Allianz Arena si veste a festa, il bigliettaio dice sold out: ticket finiti, cattedrale del calcio esaurita per l'ultima partita dinanzi ai propri beniamini. Formazioni pressoché scontate: nel Bayern il torero Gomez prende il posto di Mandzukic squalificato; nel Barça, Vilanova preferisce Sanchez e Pedro a David Villa.
Pronti-via ma i tedeschi sono già pericolosi: al 2', Robben raccoglie un uno-due offensivo sulla destra ed esplode il sinistro, ma Valdes respinge prontamente.
Per il resto, partita bloccata fino al quarto d'ora, quando i tedeschi chiedono un rigore per fallo di mano di Pique. Kassai, giustamente, lascia proseguire. Un minuto dopo Muller conclude fuori dopo un azione manovrata.
Al 25' i biancorossi attaccano sulla destra, Robben di destro mette un pallone morbido sulla testa di Dante; il brasiliano sovrasta il connazionale Dani Alves e serve involontariamente Muller sul secondo palo che inzucca a pochi passi da Valdes. La palla sbatte prima sul tallone, poi sul ginocchio dello spagnolo e finalmente rotola in porta. 1-0 Bayern.

Tre minuti dopo prova la controffensiva il Barça: Dani Alves crossa dalla destra e Dante è impeccabile e, in scivolata, anticipa Messi a costo di rischiare l'autogol. Palla in calcio d'angolo, che poi non avrà alcun effetto.
Al 32' i bavaresi reclamano il secondo rigore per un braccio largo di Bartra su un colpo di testa di Dante: l'arto è effettivamente largo, ma non c'è volontarietà e lo spazio tra i due difensori è molto ravvicinato. Kassai decide ancora per il meglio non assegnando il penalty.
Sul finale di primo tempo, emozioni decisamente nulle e gioco bloccato a centrocampo, così l'arbitro decide di mandare i 22 negli spogliatoi senza nemmeno un minuto di recupero.

SECONDO TEMPO - Stessi giocatori in campo nelle due squadre quando il Bayern batte il calcio d'inizio. Il primo squillo di tromba è dei blaugrana: Iniesta sulla sinistra chiude un triangolo con Sanchez e si presenta solo davanti a Neuer ma il primo assistente dell'arbitro ungherese lo ferma fischiando un fuorigioco inesistente.
Sul capovolgimento di fronte, la banda Hitzfeld conquista l'ennesimo corner: Robben dalla bandierina batte a rientrare, Muller raccoglie e sponda per Mario Gomez che può comodamente insaccare di sinistro a porta vuota. 2-0 e la curva biancorossa esplode, nonostante la moviola mostri successivamente il palese fuorigioco dell'attaccante tedesco: gol da annullare.

Negli otto minuti successivi, i padroni di casa hanno altre tre buone occasioni per il 3-0: la prima con Muller che, dopo un'azione personale rientra sul destro per concludere ma la palla va di interno sul fondo. Poi tocca a Ribery, che raccoglie una discesa di Robben: il francese stoppa a seguire ma di sinistro incrocia malamente e la sfera si perde a lato. Infine tocca proprio all'olandese concludere di testa dopo un cross di Schweinsteiger, ma la zuccata risulta debole.
La reazione catalana tarda ad arrivare e passa tra i piedi inconcludenti del povero Bertra, che spreca al 69' ciabattando addosso a Neuer. Tre minuti dopo, Jordi Alba si ricorda di essere un buon terzino e mette un'interessante cross nel mezzo, ma nessuno si presenta all'appuntamento col gol. L'azione però si capovolge, Robben va all'uno-contro-uno contro lo stesso Jordi Alba, lo salta, e piazza il piattone mancino che vale il 3-0. Tripudio sugli spalti, lo speaker tedesco impazzisce. Anche questo gol però, è irregolare, poiché viziato da un fallo commesso da Muller ai danni del terzino spagnolo che stava recuperando Robben. Alba sembrava già saltato, ma ad ogni modo viene proprio ostruito da Muller che non gli permette il recupero.

Al 76' la palla della possibile rimonta finisce tra i piedi dell'uomo decisamente sbagliato, ed è proprio così che Bartra spara in fallo laterale un pallone d'oro riservatogli da Xavi. Tre minuti dopo, ennesimo capovolgimento di fronte: Muller approfitta di una leggerezza di Alba e conclude verso l'angolino, ma questa volta Valdes è provvidenziale per mantenere a galla la propria squadra, deviando in angolo con la mano aperta la conclusione dello scatenato Muller.
Passano appena due minuti, e il Bayern fa 4-0: Schweinsteiger pennella un filtrante per Alaba, che salta Dani Alves e mette in mezzo un pallone che un qualsiasi attaccante sarebbe in grado di buttare dentro. Ma lì non ce n'è uno qualsiasi, lì c'è Thomas Muller, che cala il poker poco dopo aver chiesto espressamente il cambio.

Il Barcellona vaga per il campo, così Hitzfeld decide di non infierire ancora sull'avversario e si riserva alcune sostituzioni che spezzano il tentativo di rimonta, già vano di per se, dei catalani.
Dopo 3 minuti di recupero l'arbitro dichiara la fine. Un 4-0 che non lascia nessuno spiraglio - o quasi - per il ritorno, ma il Barça non è nuovo a simili "remuntade".