Inizia la nuova era di Milano con la presentazione di coach Ettore Messina alla stampa. Tantissimi i temi trattati dal neo allenatore dell'Armani e capo dell'area tecnica, andiamo a sentirli.
INTRODUZIONE - "Grazie per esservi venuti così in tanti. E' un enorme opportunità ringrazio il signor Armani e dell'Orco. Una richiesta che viene da un grande proprietario appassionato, in una società come l’Olimpia che ha un grande passato e, speriamo, un grande futuro".
LA SCELTA DI VENIRE A MILANO - "Ero arrivato ad un momento in cui mi sarebbe piaciuto tornare ad allenare, dopo 5 anni di assistente..Non nego che avere la possibilità di fare le cose con le persone giuste mi sia sembrata importante".
ASSISTENTE - "Sto valutando la possibilità di avere un assistente americano, visto che si è liberato un posto con la partenza di Cancellieri".
ROSTER - "È prematuro fare qualsiasi commento sul roster. Molti di questi ragazzi non li conosco, alcuni li ho allenati. Non credo siano prospettabili rivoluzioni. Ci sono giocatori con contratto, altri con quello rinnovato".
ALLENARE PIU' COORDINARE - "Non ho problemi a dire che, se la proposta fosse stata solo di allenare, non avrei accettato. Io poi faccio l'allenatore, una volta scelte le personE. Allenare più coordinare? Sì ho accettato fin da subito. Spero di non usare mai un diritto di veto. La macchina deve andare avanti per fiducia reciproca".
NON SI GUARDA IL PASSATO - "Per me la stagione inizia adesso. La mia squadra dovrà difendere da matti e passarsi la palla in attacco, prendendosi responsabilità. Chi vince, nel mondo, fa così".
PESO - "Sento il peso di dover far bene perchè le aspettative sono alte dalla dirigenza fino al pubblico. Non dobbiamo correre, ci sono degli step fisiologici da rispettare, ma vorrei che la squadra corresse fin da subito
L'ESPERIENZA AMERICANA - "Gli Spurs hanno una serie di valori semplici, che tutti i giorni le persone cercano di portare avanti. Rispetto, capacità di non prendersi troppo sul serio, la disponibilità a prendersi le responsabilità senza scaricarle sugli altri...Questo ha arricchito me e la mia famiglia, anche portare mio figlio a vedere un allenamento o partecipare una trasferta è stato un momento di crescita enorme".
LA MIA FEDE - "Difendere come dei matti come in tutte le squadre del mondo, passarsi la palla e prendersi le proprie responsabilità Tutte le squadre vincenti fanno queste cose.. pr potere pensare di vincere il campionato e arrivare ai playoff di Eurolega bisogna capire che i risultati sono conseguenza di un comportamento: come ti alleni, come giochi, come ti relazioni”.
EQUITA' - "A San Antonio ho imparato che ci vuole equità, nel senso che tutti devono essere rispettati allo stesso modo, e che più bravo sei, più responsabilità ti devi prendere. Il rispetto per tutti deve andare al di là della forma e questo ha arricchito me e la mia famiglia, proprio a livello di crescita personale".
MILANO - "Avrei potuto stare lì ancora qualche anno, ma sono venuto qui perché vorrei che queste cose accedessero anche qui, e che queste cose venissero dette il giorno in cui io non dovessi essere più qui”.
CAPITOLO NAZIONALE - "E' stato devastante perdere il preolimpico, invece, al contrario, è stata una bellissima esperienza l'Europeo 2017. Vorrei replicare a Milano la sintonia con giocatori e staff come siamo stati bene".
IL RUOLO DEGLI ITALIANI IN SQUADRA - "Anche quando arrivai in Russia, la risposta è sempre la stessa: non riesco a distinguere tra giocatori italiani, russi e americani. Per me l’importante è un giocatore che sappia giocare, al di là del passaporto. So che ci sono i regolamenti, ma la gente si identifica con l’atteggiamento, non con il passaporto".
IL RUOLO DI POPOVICH IN QUESTA SCELTA - "Rc ha un enorme capacità di lavorare per coach Popovich, per fargli fare al meglio il suo lavoro, lasciandolo occuparsi solo della parte pallacanestro... Quello che vediamo in campo, arriva da quello che si fa fuori" .
VENEZIA E SASSARI - "Ho visto poche partite. Ho visto spezzoni, ho letto i commenti e le interviste.. Mi hanno colpito: Sassari ha avuto entusiasmo, Venezia profondità di squadra, rispetto alle avversarie che ha incontrato".
SOCIAL - "I social sono come le pistole. Dall’uso che ne fai possono essere utili o pericolose. Non mi piace l’anonimato... Non mi piace l’aggressività che c’è in Europa, Bisogna sviluppare una mentalità dove l’opinione che conta è quella di staff e compagni".