Dopo un fantastico match d'apertura delle Final Four, il sogno della "Cenerentola" finisce contro la più quotata Michigan. I Wolverines rimangono in svantaggio gran parte del match, ma vengono svegliati da "Mo" Wagner, che si conferma il go-to-guy dei suoi. Il tedesco fa registrare 24 punti e 15 rimbalzi, seguito dai 17 punti di Charles Matthews. Dall'altra parte sono Krutwig e Custer i top scorer dei Ramblers rispettivamente con 17 e 15 punti. Loyola-Chicago fa fatica da tre punti (1/10) e si gioca il match con le 17 palle perse che gli avversari trasformano spesso in punti facili.

La partenza del match premia Michigan che si catapulta avanti grazie a Wagner e Matthews. I due Wolverines realizzano presto cinque punti ciascuno e si fanno sentire sotto canestro, costringendo coach Moser a chiamare timeout sul 12-4. Piano piano Loyola riesce a rimettere in piedi la partita, iniziando dalla difesa. Col passare dei minuti si materializza il parziale di 6-0 che riapre i giochi grazie ai viaggi in lunetta di Jackson. I Ramblers però non si accontentano e sia Townes che Krutwig si mettono in ritmo dal campo, mandando gli avversari nella più totale confusione. Wagner è l'unico che continua a lottare e al termine del primo tempo ha già realizzato una doppia doppia (11+11 rimbalzi), ma i suoi sono sotto 22-29.

Il secondo tempo è un'altra partita: Michigan cambia totalmente e si dedica in maggior modo alla fase offensiva, lasciandosi andare nella sua metà campo. Custer sfrutta gli spazi concessi dalla difesa ed è chirurgico a punirla da ogni posizione. Nei primi minuti Loyola-Chicago risponde perfettamente ad ogni canestro importante dei Wolverines. Robinson torna a segnare da tre punti per riportare i suoi a sole tre lunghezze di distanza e Poole entra bene dalla panchina, dando energia ai compagni. Al resto ci pensa uno stratosferico Moritz Wagner: riesce a segnare sia vicino a canestro che da lontano; diventa un rebus per la difesa dei Ramblers che con lo scorrere dei minuti vedono il proprio sogno allontanarsi sempre di più. Krutwig è il puno di riferimento in attacco ma sfortunatamente non riesce a incidere quando conta, lasciando a secco per lungo tempo il tabellino dei suoi. Anche Matthews riesce a cavalcare l'onda dell'entusiasmo di Michigan, che ormai ha ritrovato il vantaggio e tutte le certezze sparite nel corso del primo tempo. A sigillare il match è ancora Wagner da tre punti, seguito dalla routine di tiri liberi che premia la compagine di coach Beilein.