La sconfitta patita ieri sera contro Kansas non ha sancito solo l'eliminazione di Duke dalla March Madness 2018, ma ha anche chiuso un'era dei Blue Devils: quella di Grayson Allen. La shooting guard classe 1995 è arrivata al termine della sua avventura al college di Durham e dalla prossima estate tenterà quella al piano superiore, in Nba, dove possiede estimatori della prima ora che non hanno smesso di seguirlo in questi quattro anni, ma vale la pena ripercorrere la sua storia al servizio di Coach K.
La storia dell'ultimo white Blue Devils non può però evitare di partire dalla sua figura polarizzante. Come ogni giocatore bianco di Duke che si rispetti, da Christian Laettner a J.J. Redick, fino a Jon Scheyer, Allen ha attirato l'odio dei fan avversari, che già dalla sua stagione da Freshman lo avevano individuato come nuovo obiettivo. I sedici punti nel match contro Wisconsin che sono valsi il titolo NCAA del 2016 e l'episodio con Raymond Spalding nel match contro Louisville hanno contribuito a mettergli addosso l'etichetta di reincarnazione di Laettner - che poco prima del famoso tiro contro Kentcuky aveva calpestato volontariamente Timberlake, esattamente come Allen con Spalding. Da lì inizia l'odio verso il giocatore ed il suo gioco sporco, peraltro durato per tutti e quattro gli anni di college. Grayson Allen non ha mai smesso di giocare e di fare i propri trucchetti sporchi ed unitamente al dilagare dei social è diventato il villain per eccellenza del college basketball. Un'era che però è terminata ieri sera, nel peggior modo possibile per il numero tre di Duke, nella miglior maniera immaginabile per i suoi haters.
Allen ha siglato i quattro liberi che hanno dato il possesso pieno di vantaggio ai Blue Devils, ma successivamente ha sbagliato la sua versione del Laettner Shot: il jumper a otto decimi dalla sirena ha toccato tutti gli spazi immaginabili del ferro prima di essere sputato fuori e costringere il match all'overtime. Lì, il senior di Duke è stato ancora protagonista, ma questa volta in negativo: due palle perse, tre triple wide open fallite e un fallo discutibile con discrepanza di quattro secondi sul cronometro. La carriera di Grayson a Durham finisce nel peggior modo possibile, con un'eliminazione cocente, ma le parole nel post-gara sono quelle di un uomo maturato a dismisura in questi quattro anni: "Sono davvero contento di aver scelto Duke e sono contento che mi hanno chiesto di venire qui dandomi una borsa di studio. Ho imparato tanto in questi quattro anni, esco da qua come una persona completamente cambiata ed in meglio. La relazione che ho costruito con il Coach, gli allenatori, e con i ragazzi, con cui siamo come fratelli. Sono cose che non si cancellano".
Allen ora seguirà la strada degli altri white Blue Devils e proverà a sfondare al piano di sopra, nell'NBA, assieme ad alcuni suoi ex compagni a Duke, ma la sua carriera entrerà nella storia del college di Durham e dell'era di Coach K, diventandone forse uno dei primi simboli.