Giocate tutte e quarantotto le partite dei primi due turni della March Madness 2018 e metabolizzate tutte le sorprese a cui abbiamo assistito - con buona pace dei nostri bracket -, è tempo di fare un primo bilancio di ciò che abbiamo visto in campo, ovvero di stilare un quintetto dei migliori giocatori che si sono esibiti sul più importante palcoscenico collegiale.
ROB GRAY (Houston Cougars)
I suoi Cougars sono approdati al Round of 32 con un suo buzzer beater contro San Diego e sono successivamente usciti dal torneo contro Michigan, ma lui è stato decisamente l'uomo immagine della run di Houston. Trentanove punti e otto rimbalzi nel match contro gli Aztecs, ventitré punti e dieci rimbalzi nella sconfitta con i Wolverines, se non fosse un Senior le sue quotazioni al Draft sarebbero schizzate alle stelle.
MIKAL BRIDGES (Villanova Wildcats)
L'esplosione della guardia dei Wildcats è sotto gli occhi di tutti, basta guardarne le medie di questi tre anni in Pennsylvania e vedere come quest'anno le sue statistiche siano schizzate verso l'alto. Il suo zenit però lo ha raggiunto nel match del Round of 32 contro Alabama con un irreale inizio di secondo tempo che ha consegnato la vittoria a Villanova, sempre più quotata per la vittoria finale. I ventisette punti messi a segno negli ultimi venti minuti hanno avuto davvero dell'irreale, onnipotenza cestistica quasi ai massimi livelli, ed è una prestazione che gli vale certamente un posto nel quintetto.
MARVIN BAGLEY III (Duke Blue Devils)
Il lungo di Duke è uno dei pochi prospetti delle prime dieci posizioni del prossimo draft ad essere sopravvissuto a questa folle prima settimana di March Madness. Bagley, però, non si è limitato a sopravvivere, ma ha trascinato i Blue Devils alle Sweet Sixteen con due prestazioni pressoché identiche ed entrambe meravigliose. Sia contro Iona, sia contro Rhode Island, il numero 35 è stato il migliore dei suoi con ventidue punti in ambo i match e dominando il pitturato offensivo e difensivo, ma soprattutto senza mai forzare il tiro, tanto che ha chiuso i primi due round con un clamoroso 75% dal campo, che diventa ancor più irreale se si pensa che la true shooting percentage è del 78%. Al piano di sopra sono avvisati.
CODY MARTIN (Nevada Wolf Pack)
Se i Wolf Pack sono ancora nel torneo è anche merito suo. L'eccezionale rimonta effettuata ieri sera ai danni di Cincinnati arriva anche dai tredici punti messi a segno dal lungo nei secondi venti minuti di gara e suo è anche il canestro della parità 73-73. L'importanza di Martin però trascende il suo ruolo e lo score. Sia contro i Bearcats, che contro i Longhorns, il Junior classe '95 ha messo insieme numeri da giocatore all around superando sempre abbondantemente la doppia cifra di punti ed unendo 6 rimbalzi e 7 assist contro Cincinnati e 6 assist, 4 rimbalzi e 4 stoppate contro Texas. Dalle sue mani, insomma, passa molto del futuro di Nevada.
TYLER DAVIS (Texas A&M Aggies)
Gli Aggies sono una delle sorprese delle Sweet Sixteen. Nella giornata di ieri hanno estromesso i campioni in carica di North Carolina con una prestazione mostruosa e Davis ha dato il suo apporto sotto le plance. Il centro di Texas è migliorato quest'anno a rimbalzo e a difesa del ferro e proprio questa è una delle chiavi della run degli Aggies, che in stagione difficilmente hanno fatto salire sopra quota 70 punti i propri avversari.
SPECIAL GUEST - SISTER JEAN (LOYOLA-CHICAGO)
L'arma non troppo segreta di Loyola non si trova all'interno del rettangolo di gioco, bensì a bordo campo. La leggenda di Sister Jean, la cappellana di 98 anni del team, ha quasi monopolizzato le cronache di questi primi due turni. La Sorella raramente salta una partita dei Ramblers e per questo torneo NCAA ha seguito la squadra sino in Texas, diventandone protagonista in prima persona dopo il buzzer beater di Ingram contro Miami, venendo citata anche dall'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il miracolo Loyola è anche un po' merito suo e di tutto il supporto morale che da ai ragazzi della squadra, ma attenzione che nel suo bracket i Ramblers escono di scena alle Sweet Sixteen.