Le sorprese non finiscono mai con la March Madness e ne abbiamo la conferma anche questa sera. North Carolina, detentrice del titolo NCAA, esce dal torneo contro Texas A&M nonostante avesse tutti i favori del pronostico. Questo però non ha intimorito gli Aggies che hanno giocato con molta tranquillità sin dall'inizio. Starks è il portabandiera con 21 punti, ma è molto positivo anche Tyler Davis che chiude con 18 punti e 9 rimbalzi, di cui la maggior parte arrivano nel primo tempo. Per i Tar Heels manca totalmente la figura di Joel Berry II, che lascerà i compagni per cercare l'approdo (difficile) in NBA. Il playmaker segna sì 21 punti, ma quasi tutti arrivano a match praticamente finito. In generale è il tiro da tre punti a far saltare gli schemi di coach Roy Williams, con i suoi che fanno registrare un pessimo 6/31 dall'arco.
I primi minuti parlano di un match piuttosto equilibrato, con i Tar Heels che controllano il ritmo e il risultato del match. Berry II ha un paio di fiammate e i suoi sono avanti di sette lunghezze sul 20-13, ma da quel momento calano le tenebre su North Carolina. Tyler Davis prende il sopravvento sotto canestro e firma gran parte dei punti del parziale di 15-0 con cui gli Aggies si prendono il comando. Non c'è neanche spazio per una reazione di North Carolina, che rimane immobile in attacco e subisce malamente la controffensiva degli avversari; il risultato dice 42-28 a fine primo tempo.
Di tempo per recuperare ce ne sarebbe in abbondanza, ma Texas A&M non vuole saperne e non concede assolutamente niente. La sua forza è senz'altro il tiro da fuori, prima risposta quando i Tar Heels tentano un mini parziale. Ogni volta che Berry II e compagnia recuperano qualcosa, i ragazzi di coach Kennedy in qualche modo gli reestituiscono il favore sull'altro lato del campo. Hogg, Starks e Gilder sono i mattatori del secondo tempo, in cui il divario tocca i 20 punti. North Carolina è disperata a 10 minuti dal termine e le tenta tutte, anche pressando e raddoppiando continuamente il portatore di palla, ma la gestione avversaria è praticamente perfetta; non perde mai il pallone e riesce a trovare sempre l'uomo smarcato, guadagnandosi così i punti facili che gli permettono di chiudere il match una volta per tutte.