Il peggio dell'inverno è alle spalle, ci incamminiamo a grossi passi verso il mese di Marzo, che per gli appassionati di basket americano è sinonimo di March Madness, la fase finale del Torneo Ncaa, il basket collegiale statunitense. Come ogni anno, 68 saranno le squadre che formeranno il 'bracket' e che si daranno battaglia a suon di triple, schiacciate e stoppate. Dosi di adrenalina e spettacolarità sono assicurate. Per inaugurare il nostro 'spazio Ncaa' del 2018, abbiamo intervistato Riccardo Pratesi, nota penna della Gazzetta dello Sport, il quale seguirà il suo sesto torneo Ncaa direttamente dagli Stati Uniti, quarto da giornalista (sarà ad Omaha, al Midwest Regional). Nel suo ultimo libro '30su30', oltre di Nba, ha parlato diffusamente anche di college basket, avendo visitato circa 50 campus americani. Tanti gli aneddoti citati, tra i quali il racconto di un Duke-North Carolina visto a Durham al campus dei Blue Devils.
Bracket 2018 non ancora disponibile, ma il grosso delle partecipanti è noto; Riccardo ci ha gentilmente offerto la sua favorita, la squadra che potrebbe alzare il trofeo a San Antonio, il 2 aprile all'Alamodome, l’Arena nella quale si terranno le Final Four 2018: "Vedo Michigan State favorita, innanzitutto perchè coach Izzo è una garanzia. Poi perchè hanno dei giocatori davvero forti, a partire da Bridges, ma anche Ward, Winston e Langford non scherzano. Sono tutti al secondo anno, dalla loro hanno la giusta esperienza, necessaria affinchè possano arrivare in fondo alla competizione. E di rinforzo è arrivato Jaren Jackson jr che è il prototipo del lungo moderno. Gli Spartans sono squadra che storicamente difende ed è fisica, elementi chiave per le partite da dentro o fuori al Torneo. Solitamente poi a marzo danno il meglio, come un diesel carburano alla distanza". Le principali rivali sono le solite. Villanova, Kansas, Kentucky, Duke e Virginia: "Duke come potenziale non e' seconda a nessuno, sono convinto che sia la più talentuosa degli ultimi anni, solo che avendo quattro matricole nello starting five in difesa faticano un pò troppo perchè al college le principali stelle non difendono e non comunicano sul parquet. Coach Krzyzewski sta difendendo principalmente a zona, non proprio la specialità della casa. Virginia mi piace tanto, magari è l'anno buono per Bennett che come Few (Gonzaga) possono raggiungere le Final Four".
Mai come in questa tornata, la manifestazione sembra non avere padroni. Tante, dunque, le possibili sorprese. Pratesi ce ne indica due:"Wichita State è una mina vagante, perchè ha esperienza ed un grande allenatore, che corrisponde al nome di Gregg Marshall. Gli ingredienti per fare bene ci sono tutti. Una point guard di qualità, Shamet, e un gruppo di veterani capace di pescare il coniglio dal cilindro, su tutti il tiratore bianco Frankamp, l’atleta Brown e la coppia di lunghi Morris-Kelly. Anche Purdue mi piace, perchè ha un'ottima difesa e dovrebbe anche avere un buon seeding. Lì però c'è meno talento rispetto ai Shockers. Di giocatori pronti, da NBA intendo, i Boilermakers non ne hanno, per cui nei finali punto a punto potrebbero patire qualcosina. Terrei d'occhio anche Texas Tech perchè c'e il "nostro" Moretti. Punta a una delle prime 4 teste di serie, addirittura. Essendo Davide un italiano forte, specie in prospettiva, può valere la pena citarla e chisà che i Red Raiders non possano essere una delle sorprese di quest'anno. Ora sono praticamente appaiati a Kansas in Big 12. Li tengo sott'occhio, Moretti è un buon uomo di rotazione, il ragazzo si farà". Poi Riccardo ci ha gentilmente citato tre nomi che secondo lui finiranno negli highlights del Torneo Ncaa, nella sigla di 'one shining moment': "Dico Berry di North Carolina, Sexton di Alabama e Macura di Xavier, hanno tutti e tre colpi pazzeschi, da copertina".
Chiediamo a Riccardo Pratesi altri nomi, quelli pronti al grande salto tra i pro: "DeAndre Ayton come primo nome, il centro di Arizona, per me è quello strutturato meglio di tutti fisicamente ed ha una grande varietà di colpi. Poi direi Bagley, Carter, Bridges come altri nomi. Jackson deve irrobustirsi un filino, comunque come tema comune è Draft 'forte' come lunghi, anche se poi analizzando più a fondo il parco giocatori, ci sono i Doncic, i Sexton e i Young che vanno ad equilibrare il lotto da Top 10. Bamba? Ha un potenziale da mostro, ma è ancora acerbo. E' un diamante grezzo, sul quale c'è da lavorare tanto".
La redazione di Vavel Italia ringrazia infinitamente Riccardo Pratesi per cortesia e disponibilità.