Terza sconfitta consecutiva per Avellino tra Campionato e Champions, settima in totale in Champions, ma qualificazione ancora possibile grazie alla sconfitta in contemporanea di Ostenda. La Sidigas dorme per gran parte del primo tempo, sprofondando a -18, rimonta grazie a un immenso Scrubb tornando a -1, ma nel finale commette troppi errori per poter portare a casa la vittoria. Per una volta, Rich non è determinante, Fesenko è innervosito dalla marcatura spesso triplicata del Nymburg e dai fischi arbitrali che non arrivano, Filloy non riesce a incidere. MVP Kendrick Ray, fratello di Allan: sono suoi i punti, nei momenti decisivi, che indirizzano l'incontro.
Primo tempo Pessima difesa irpina nei primi 4 minuti. Lawrence e Benda mettono insieme 15 punti in 2, e Avellino scivola a -10 dopo soli 4 minuti (21-10), zavorrata anche dai 4 liberi sbagliati. Quando i cechi iniziano a colpire anche da oltre l'arco, lo svantaggio sale addirittura a 12 (24-12). I biancoverdi non segnano mai dalla lunga distanza (0/5), e chiudono un quarto da tregenda subendo 28 punti (28-16). Un parziale di 4-0 illude Avellino in avvio di secondo quarto. Lawrence ricomincia a creare gioco per i suoi, e con un canestro di Ray il Nymburg arriva a +14 (34-20). Avellino è troppo precipitosa nei tiri, si incaponisce in quello da 3 (0/9) e con una tripla di Hruban scivola a distanza siderale (37-20). Nymburg finalmente abbassa le sue percentuali, ma Avellino non riesce a riavvicinarsi a causa delle troppe triple che non vanno a segno, così ai cechi basta poco (una tripla di Bohacik) per toccare il massimo vantaggio (42-24). Sacripanti si fa sentire durante il timeout, Scrubb mette a segno 4 punti di fila, all'11esimo tentativo arriva finalmente una tripla (di Leunen), e il 7-0 fa respirare Avellino (42-31). Fesenko si fa sentire su entrambi i fronti, Scrubb finalizza un contropiede nato da una stoppata dell'ucraino, e questa volta è Amiel a chiamare timeout (44-35). Avellino alza la qualità della difesa, arriva una tripla in transizione di Filloy, e col tap in sulla sirena di Leunen, riesce a chiudere sotto di soli 4 punti (44-40).
Secondo tempo Avellino si riavvicina con una tripla di Scrubb (46-43), che fa il bis da oltre l'arco un minuto più tardi (51-48). Una tripla di Filloy porta a soli 2 punti il distacco; Nymburg resista con una raffica di Ray (58-51). A una tripla di Scrubb, che arriva a 17 punti, fanno seguito un paio di perse che innescano il contropiede di Nymburg, e Sacripanti è costretto a fermare il gioco su 62-54. Avellino però non riesce più a organizzare un buon attacco e Ray, con le sue penetrazioni, riporta Nymburg a +12, divario ridotto da Fitipaldo con l'ultimo possesso (66-56). Un pessimo Wells, mai in partita, colleziona una serie di perse che ingolfano l'attacco di Avellino, ma dopo 3 minuti dell'ultimo quarto è sua la tripla del -9, e sempre suo il rimbalzo da cui parte il contropiede di Scrubb per il 68-61. La quarta tripla del canadese apre gli ultimi 5 minuti (70-65). Un fallo in attacco di Fesenko interrompe la rimonta, e una tripla di Ray rende nuovamente in salita il cammino di Avellino. Leunen riaccende le speranze con una tripla, poi arriva un antisportivo sanzionato a Lawrence, che interrompe fallosamente un contropiede di Scrubb. Avellino ritorna a -1 con una schiacciata di Ndiaye, si gioca punto a punto negli ultimi 2 minuti. Rich corona la sua pessima serata con un errore dalla lunetta, Benda approfitta di una dormita della Scandone a rimbalzo per siglare il +4 (77-73). Avellino perde palla nell'attacco successivo (ma forse c'era un fallo su Ndiaye), e le ultime speranze sembrano svanire quando Ray soffia un pallone a Leunen, ma Rich ruba palla a sua volta e sigla il 77-75. Mancano 14 secondi, Ray dalla lunetta fa 2/2. Rich fa canestro sulla rimessa, ma passano tanti secondi. A 3.5 secondi dalla sirena, Ray torna in lunetta e fa un altro 2/2, chiudendo i giochi.