E' un'Italia di sacrificio, di lotta, di carattere quella che si impone nel tempio croato del Drazen Petrovic Basketball Center. Trascinata da Amedeo Della Valle e dal cuore in difesa di Burns, la squadra azzurra di Meo Sacchetti approfitta di una versione alquanto sciapa di talento e garra della squadra di casa di Skelin e centra la seconda vittoria di fila nel percorso delle qualificazioni verso il Mondiale di Cina 2019. Dopo un primo quarto in notevole difficoltà, dove il solo Gentile si erge a protagonista, gli italiani ribaltano la sfida nel secondo e terzo quarto, scappando fino al più sedici e rendendo vani gli sforzi di Planinic.
C'è Aradori con Gentile sul perimetro assieme a Vitali in cabina di regia, mentre con Crosariol sotto le plance c'è Burns, preferito per intensità e fisicità da opporre a Planinic e compagni. Sakic a far compagnia al centro della Dinamo Sassari, Kruslin, Mavra e Ramljak sul perimetro.
Avvio molle dell'Italia, soprattutto difensivamente. Poco mordente che gli azzurri pagano immediatamente con i canestri da sotto Ramljak e Planinic, oltre alla tripla del 7-2 di Kruslin. La squadra di Sacchetti si affida alle scorribande di Gentile, il quale nonostante qualche forzatura di troppo riesce a mettere punti preziosi sul tabellone italiano, ma non basta. E' sotto le plance però che Crosariol fa fatica a limitare Planinic: altri quattro per il centro croato e più nove padroni di casa (13-4). Nemmeno la sospensione di Sacchetti mette un freno alla sfuriata croata, ma è il toro casertano a caricarsi la squadra sulle spalle: dieci punti personali, gli stessi degli azzurri, che tornano sul -8. Qualche sprazzo di intensità difensiva ed i canestri di Filloy e Della Valle confermano il gap alla prima sirena (23-15).
La tripla di Kruslin, al termine di una buona e gagliarda azione difensiva azzurra, sembra poter ragliare le gambe agli italiani, che tuttavia si aggrappano ad un paio di giocate di Burns, in attacco come in difesa. Il quintetto piccolo di Sacchetti - padre - mette a nudo le difficoltà offensive della Croazia, ma è in attacco che l'Italia non riesce a trovare continuità e fluidità, senza accorciare di conseguenza il divario. Di volontà e lotta, più che di governo, l'Italia trova quattro punti sporchi dal ritorno di Gentile e dal solito encomiabile Burns, costringendo Skelin alla sospensione (28-21). L'Italia ha però trovato il bandolo della matassa nelle due metà campo e la tripla di Filloy, unita al gioco da quattro punti di Della Valle, lo confermano (30-28). I liberi tengono a galla i padroni di casa, ma alla sirena di metà gara, gli azzurri sono avanti grazie al contropiede di Biligha ed alla tripla di Abass (32-35).
La ripresa inizia così come si era chiusa la prima frazione, ovverosia con l'Italia padrona del campo. Il canestro di Biligha inaugura la ripresa, poi il centro veneziano stampa la stoppata che irretisce i croati, lanciando dalla parte opposta la fuga azzurra: Polonara vola in contropiede, Della Valle piazza la tripla del 9-0 di parziale, più 12 Italia. Il gioco da tre punti di Katic sembra scuotere i croati, ma l'uno-due azzurro da tre con Della Valle (19 personali) prima e Vitali immediatamente dopo lancia definitivamente l'allungo italico. La Croazia sembra sfaldarsi definitivamente, ma trova nel momento peggiore (-16) quattro punti di Sobin e la tripla del solito Kruslin (47-56). Di Sacchetti ed Aradori, oltre che della difesa azzurra, l'ultima parola però del terzo quarto: più tredici Italia.
Skelin cavalca il quintetto della rimonta e trova la tripla di Bozic che rida fiducia ed entusiasmo ai suoi, prontamente sopiti dalla tripla - forzata ma vincente - di Abass. L'alley-oop sull'asse Sacchetti-Burns consegna agli azzurri nuovamente quattordici lunghezze di margine, implementate dalla tripla, la terza di serata, dell'ala milanese (54-70). Il massimo vantaggio acquisito non fa sedere l'Italia sugli allori, ma gli azzurri mantengono lucidità e serenità in attacco selezionando con parsimonia le scelte offensive. Dalla parte opposta la Croazia si affida ai centimetri ed ai liberi di Planinic, ultimo ad alzare bandiera bianca, ma non basta. Di Abass e Della Valle, non a caso, i canestri della staffa, i quali sigillano il punteggio fino al 64-80 conclusivo.
I tabellini