Tanto entusiasmo da una parte, troppo timore reverenziale dall'altra. Si può riassumere così la partita che la Segafredo Virtus Bologna porta a casa senza troppe difficoltà contro la Betaland Capo d'Orlando, al termine di quaranta minuti che hanno rappresentato un crescendo rossiniano di emozioni per le V nere, tornate in serie A dopo un anno di purgatorio, e sono state un calvario invece per i siciliani, i quali continuano a non ingranare in campionato e rimediano un'altra lezione dopo quella patita giovedì in casa contro Pistoia, rimanendo così a quota zero in campionato dopo le prime due giornate. Forse gli impegni troppo ravvicinati e la mancanza di abitudine a giocare tante partite con pochi giorni di riposo continua a condannare la formazione guidata da Gennaro Di Carlo, che ha trovato davvero poco nella serata bolognese al di là di un paio di fiammate di Atsur, mentre per coach Ramagli ha davvero funzionato tutto nel migliore dei modi. E ha funzionato soprattutto l'impatto di Alessandro Gentile: letteralmente inarrestabile e autore di 17 punti con 11 rimbalzi, 6 recuperi e 5 assist.
Si alza la palla a due, e comincia con un Alessandro Gentile sugli scudi: l'ex capitano dell'Olimpia realizza i primi sette punti della gara, con la Virtus che poi si porta sul 10-1 con la tripla di Lawson. L'americano si rivelerà una macchina al tiro pesante, nel frattempo l'Orlandina prova ad affidarsi alla furbizia di Atsur per provare a ricucire lo strappo, che rimane però sempre sulla doppia cifra anche a causa della seconda tripla di giornata di Lawson. Segna anche Edwards, i padroni di casa iniziano a perdere qualche pallone di troppo ma Slaughter da sotto firma il +14 che scuote ancora Bologna. Ci vogliono un paio di canestri di Inglis per interrompere l'emorragia in casa Betaland, ma il canestro di Umeh fissa il punteggio del primo quarto sul 27-15 in favore di una incontenibile Segafredo.
La tripla di Atsur rompe gli indugi in casa Betaland, che fatica ancora al tiro pesante e soffre sotto canestro: Rosselli ringrazia per il nuovo +11 bolognese. Capo sembra finalmente sbloccarsi da fuori, Wojciechowski muove la retina imitato poco dopo da Umeh, ma il playmaker turco sembra averci preso gusto: Betaland a -8. I siciliani stringono le maglie in difesa ma non si rendono incisivi dall'altra parte, poi Gentile tira fuori la classe e mette un gran canestro con fallo. Ndoja ci mette energia e ne segna due dopo il rimbalzo d'attacco, Capo forza e il successivo contropiede chiuso da Aradori fa infuriare Di Carlo. La Virtus difende con ferocia e attacca con intelligenza: Aradori-Gentile riaprono il parziale, Slaughter inchioda il +20 e risponde per due volte ad Alibegovic. Prima di tornare negli spogliatoi altra gran difesa Segafredo, è 48-30 all'intervallo lungo.
Si rientra dagli spogliatoi e il copione si ripete: Gentile ispira gli attacchi della Virtus, dall'altra parte c'è una Betaland ancora imballata e Lafayette firma il +20. Paladini inesistenti e impauriti dalla pressione della Segafredo, è ancora il numero 0 a inchiodare a due mani. Partita senza storia, Di Carlo le tenta letteralmente tutte per trovare la chiave di volta, ma di far canestro non se ne parla perchè la difesa bolognese è ancora troppo forte. Ndoja scopre ancora una volta la mancanza di energia della Betaland, doppiata dal canestro dell'ex di turno (61-30), poi Ikovlev trova il gol per i paladini dopo oltre 6 minuti dall'inizio del quarto. Capo continua a sbagliare tutto, Virtus che può permettersi qualche forzatura e segna da tre con Aradori; non entra nemmeno la tripla di Ikovlev, è 66-34 a fine terzo quarto.
Si gioca un quarto periodo che ha valore solo sul piano statistico, si sblocca finalmente Kulboka ma è davvero troppo tardi. Un mix di supponenza e di mancanza di energia condanna l'Orlandina a perdere altri palloni: ringrazia Pajola. La Virtus continua a giocare sul velluto, torna a segnare Lawson prima che Di Carlo provi qualche minuto di zona, subito battuta da Slaughter dopo la zingarata di Ihring. Il giovane virtussino continua a dare fastidio alla difesa della Betaland, che trova poi un lampo con Alibegovic ed Edwards e che poco dopo ritrova anche punti da Inglis, scendendo sotto i trenta punti di ritardo. Aradori torna a segnalarsi in attacco e riporta i suoi sul +33, poi firma la tripla che chiude la contesa dopo il canestro del lungo francese della Betaland.