La SikeliArchivi Capo d'Orlando ce la fa e scrive definitivamente la storia. Vittoria schiacciante per la formazione paladina ai danni dell'Avtodor Saratov, che cede di schianto e perde per 92-59 al palazzetto di piazzale Bontempo. Per la compagine guidata da Gennaro Di Carlo arriva dunque la qualificazione alla fase a gironi della Basketball Champions League, al termine di un doppio confronto basato sulla capacità di soffrire e di non mollare nella gara di andata, prima di una prestazione praticamente perfetta sui due lati del campo nel return match disputato nella bolgia del PalaSikeliArchivi. Una grande prestazione di squadra che ha scaturito anche una pessima prova da parte della formazione guidata da Andrea Mazzon, messa sotto fin dall'inizio dall'impeto, dall'aggressività e dal cuore dei ragazzi in canotta biancoblu. MVP Kuba Wojciechowski con 17 e 6 rimbalzi

Robinson mette il turbo e appoggia al vetro i primi due della gara con fallo, risponde Edwards con i piedi dietro l'arco. Orlandina che cerca fin da subito di serrare le maglie in difesa, ma il play ospite punisce ancora in layup, imitato poco dopo da Inglis che va con l'and-one. Si gioca molto sul pitturato da entrambe le parti, Delas realizza un gran canestro mentre Clarke cerca di mettersi in partita, anche con un paio di forzature; forza anche Kulboka, ma trova la bomba del +4 che mette in clima il PalaSikeliArchivi. La zona dell'Orlandina mette in crisi l'attacco russo, poi un'azione da manuale dei paladini mette in ritmo Edwards per il long two che obbliga Mazzon al timeout. L'americano sforna anche un grande assist per Kulboka, poi Morris rompe il parziale di 9-0 dei padroni di casa. Si scatena però Inglis, che ne mette quattro in fila e regala il +10 a Capo che trova da Wojciechowski i punti del 21-9 di fine primo quarto.

Saratov sbaglia due buoni tiri in avvio di secondo quarto, Alibegovic punisce con la tripla del +15. Continua a difendere alla morte la SikeliArchivi che allunga il parziale con Wojciechowski, prima che Klimenko inchiodi la bimane che risveglia i russi, i quali ritrovano anche Clarke. Il parziale degli uomini di Mazzon si allunga con l'inchiodata di Downs ma si interrompe col jumper di Delas, il quale trova anche un prezioso gioco da tre punti che porta Capo a 'doppiare' gli ospiti sul 32-16. È un'Orlandina che continua con una sua commovente e che manda in contropiede Atsur, ma che viene bucata da uno sporadico lampo di Sheleketo e da una nuova scorribanda di Robinson. Inglis torna sul parquet e trova punti pesanti, Edwards abbatte il ferro in bimane, ma il sussulto finale dei russi con Frazier e ancora Sheleketo vale il 38-29 di metà gara.

Si torna dagli spogliatoi con Kulboka che spara da tre e con Edwards e Inglis che riportano Capo sul +16. Oltre due minuti da brivido per Saratov, che ferma l'emorragia con il teardrop di Robinson, ma è ancora il lettone a muovere la retina con la tripla del +17. Mazzon ferma inevitabilmente la partita, ancora il play risolve con due punti fortunosi ma l'Orlandina vola sulle ali dell'entusiasmo con la combinazione Edwards-Inglis. Il francese manda a scuola Downs e ne mette altri due, poi la SikeliArchivi spreca anche delle chances per allungare prima del terzo tempo vincente di Morris. C'è molta foga nell'attacco di Capo nel finale di periodo, Ikovlev corregge da sotto prima che Wojciechowski trovi la bomba del nuovo +17. Downs risponde in layup, ma è ancora il polacco a sparare da fuori; Alibegovic fa 3/3 ai liberi e Ihring vola per il 67-44 di fine terzo quarto.

Ultimi dieci minuti di preliminare che si aprono con Downs che apre il fuoco dopo 80 secondi di grande nervosismo, ma Wojciechowski è caldo come una stufa e firma il +24. Torna in partita Clarke con la bomba e un 2/2 ai liberi, Capo non torna in campo concentrata ma Saratov non punisce, e allora Ikovlev trova due punti dalla spazzatura. La fiammata di inizio quarto non rimette il temutissimo Clarke in ritmo, i russi si innervosiscono e Downs si becca il tecnico: l'ucraino realizza tre liberi, Ihring mette il teardrop e la SikeliArchivi scrive il +26. L'Orlandina non si ferma, Alibegovic va di bimane e Strautins affonda un'altra schiacciata per il +30 che uccide definitivamente la partita. Non c'è più storia sul parquet, c'è invece spazio per i giovani paladini Laganà e Donda oltre che per due appoggiati al vetro da Strautins. Ma la festa è già pronta per cominciare, e si celebra in un tripudio di sorrisi e di cori.