Secondo giorno di ottavi di finale in quel di Istanbul, dove il super-avanguardistico Sinan Erdem Dome sta ospitando la fase finale degli europei di basket 2017. Le prime quattro ad accedere ai quarti sono Slovenia, Germania, Italia e (a sorpresa sulla Lituania) Grecia. Tra le tante sfide di oggi, invece, anche e soprattutto quella da cui uscirà il prossimo avversario degli azzurri: Serbia-Ungheria.

Come detto, Macvan e compagni hanno chiuso il girone al primo posto, nonostante abbiano chiuso in ex-aequo di vittorie con Lettonia e Russia (4-1). Pari anche negli scontri diretti, a favorire i serbi è stata la differenza canestri. Comunque, a prescindere dall’inaspettata sconfitta contro la truppa di Shved e Mozgov, i ragazzi di Djordjevic hanno mostrato cose molto buone in tutta la prima fase in quel di Istanbul, tirando con oltre il 50% da due e con il 33.3% dall’arco, oltre ad avvicinarsi ai 40 rimbalzi a partita ed ai 35 punti nel pitturato e dalla panchina. Numeri importanti, che certamente fanno capire come la Serbia sia in grado di dominare ogni aspetto del gioco: scorer numero uno sicuramente Bogdan Bogdanovic, che sta rasentando i 20 di media con soluzioni al limite dell’onnipotenza in questo Eurobasket. Tanto passerà dalle sue mani, ma anche da quelle di Jovic e dalla fisicità dei vari Lucic, Macvan e Marjanovic: c’è da tenere alta l’intensita per evitare pessimi scherzi.

Già, perché, senza un contributo dagli avversari, l’Ungheria sembra poter fare davvero poco male: i ragazzi di Ivkovic si sono qualificati di carambola nel gruppo C, con due vittorie e tre sconfitte, superando nelle gare essenziali Repubblica Ceca e Romania, ma incassando sonore batoste nelle prime due giornate e nell’ultima a Cluj, contro Spagna, Croazia e Montenegro.  Le speranze del popolo magiaro sono affidate alle mani ed ai punti delle due stelle principali, Vojvoda e Adam Hanga, incaricati di trascinare una nazionale ben assortita ma di certo inferiore, almeno tecnicamente, alle dirette concorrenti. Entrambi oltre i 17 di media, l’esterno da Kaposvar ed il lungo del Barcellona dovranno trovare le soluzioni cruciali per fare male ad una difesa fisica ed estremamente organizzata come quella serba. La sensazione è che il passo sia troppo lungo per la gamba ungherese, soprattuto considerato che ci sarà anche da difendere contro alcuni dei principali talenti della competizione. Ma, come la storia ci insegna, mai dire mai.