Anche questo Eurobasket è arrivato alla fase clou, quella ad eliminazione diretta. Incrociando le gerarchie ottenute dai gironi, sedici squadre si giocheranno il titolo di campione d’Europa.
Spulciando il tabellone, una delle sfide che richiamano di più l’attenzione degli appassionati è quella tra Germania e Francia, che saranno in campo alle 14:15 in quel del Sinan Erdem Dome di Istanbul. Una classica dello sport nel nostro continente, che da sempre accoglie al suo interno decine e decine di storie e di trame diverse.

La Germania arrivava a questo Eurobasket con un grande punto interrogativo dato dal fatto che, dopo il 2015, questo Europeo rappresenta la prima grande rassegna da giocare senza il condottiero Dirk Nowitzki. Assenza che pesa, certo, nella testa quanto negli schemi ma che ha permesso ad un altro teutonico di prendere in mano le redini della squadra: Dennis Schroder si è fatto carico dei gradi da leader, e con i suoi 23.6 punti, 4.6 assist e 1.8 palle rubate di media rappresenta sicuramen/te una minaccia non indifferente. Soprattutto nei momenti chiave della partita, quasi tutti i giochi disegnati da Chris Fleming sono per lui, capace di fare male tanto al ferro quanto dall’arco o col jumper dalla media. Attenzione però a ritenerlo l’unica minaccia offensivo: Schroder è anche un ottimo passatore con buona visione, e qualora la difesa dovesse collassare su di lui si aprirebbe tanto spazio per tiratori come Benzing o Maodo Lo.

Nella fase a gironi di Tel Aviv, i tedeschi hanno chiuso al secondo posto il girone B: cammino brillante, con 4 vittorie ed una sola sconfitta, contro la capolista Lituania all’ultima giornata. Vittorie abbastanza agevoli contro Ucraina e Georgia, più complesse quelle contro Israele (82-80) e Italia (61-55), in una gara in cui gli azzurri non sono riusciti praticamente mai a segnare.  In questa prima fase la Germania sta tenendo percentuali discrete da due (51%) ed ai liberi (82%) mentre nel tiro pesante viaggia al 28%, anche se è da riconoscere come le conclusioni dall’arco non siano lo sbocco principale dell’attacco teutonico. Quello che i tedeschi fanno molto bene è andare a rimbalzo offensivo: oltre 10 le carambole raccolte a partita, che garantiscono 11.6 punti da secondo possesso.

La Francia invece si approcciava ad Helsinki con tutti i gradi da favorita in un girone con Slovenia, Finlandia, Grecia e Polonia. Invece, la truppa d’oltralpe è stata sorpresa dai padroni di casa, vincenti per 86-84 nella gara d’apertura e, dopo aver battuto in fila le altre tre, anche dalla corazzata di Dragic e Doncic. 95-78 abbastanza pesante per gli sloveni, in una gara in cui la Francia ha fatto esplodere tutto il suo nervosismo: doppio tecnico ed espulsione per Fournier, più una serie di falli abbastanza pericolosi (ed inutili) su Doncic a fine partita, con il punteggio già deciso. Altro protagonista in negativo Louis Labeyrie.

Il leader morale della banda di Vincent Collet è senz’altro Boris Diaw, per distacco l’uomo con più carisma ed esperienza nel roster. Tanti minuti, quasi 25 di media, per lui in questo Eurobasket: il gigante ex-San Antonio, quando è in giornata, è capace di creare dal nulla occasioni per sé e per i compagni, anche e soprattutto nei momenti cruciali della partite. Attorno a lui, però, c’è davvero tanto talento: da Nando De Colo, scoring leader con 15.4 punti a partita, passando per il già citato Fournier, Lauvergne o Heurtel. Tanti giocatori con punti nelle mani e talenti sopraffini, chiamati però alla continuità sui quaranta minuti. Andare da Diaw con la palla che scotta, soprattutto se il nativo di Cormeilles-en-Parisis non è in giornata di grazia, potrebbe essere deleterio: ecco allora che il play del CSKA potrebbe ereditare il posto lasciato libero da Tony Parker come guida tecnica e psicologica. Il grosso, però, le guardie francesi dovranno farlo in difesa, cercando di arginare le scorrazzate di Schroder. Guardando le statistiche, la gara sembrerebbe senza storia: la Francia tira meglio dal campo (58.4%) e da tre (35.5%), raccoglie 1.6 rimbalzi in più dei tedeschi, smazza 5.4 assist in più ed è in vantaggio anche nel computo dei punti ottenuti nel pitturato, dalla panchina ed in transizione. Attenzione, però, perché la tendenza al nervosismo dei francesi potrebbe giocare brutti scherzi contro una nazionale quadrata e continua come la Germania.

I precedenti parlano di un netto 9-5 a favore dei galletti, ma soprattuto di molte sfide chiuse solo a pochi secondi dalla sirena finale. Nell’ultimo incrocio, ad Eurobasket 2013, fu la Germania a prevalere per 80-74.