Si è concluso ieri il girone A dei campionati europei di pallacanestro edizione 2017. Uno dei gruppi più intriganti dell'intera manifestazione non ha tradito le attese, fornendo sorprese e spunti di riflessione per gli ottavi di finale, al via a Istanbul a partire da sabato prossimo. Si è giocato a Helsinki, e i padroni di casa della Finlandia hanno sfruttato il fattore campo per produrre almeno un paio di prestazioni sopra la media, qualificandosi come secondi e guadagnandosi così una sfida da dentro o fuori contro l'Italia di Ettore Messina.
Prima, senza perdere una singola gara, la Slovenia del duo formato da Goran Dragic e Luka Doncic. La formazione allenata da Igor Kokoskov ha impressionato per solidità e maturità. Superata all'esordio l'ostica Polonia, la Slovenia ha messo in mostra tutto il clamoroso talento di Dragic e Doncic, finendo con il concedersi il lusso di permettersi di giocare con il doppio playmaker, risultato indigesto a tutte le avversarie del girone. Impressionanti i numeri e le performances del playmaker dei Miami Heat, all'ultima grande manifestazione con la maglia della sua nazionale: a differenza di quanto accade generalmente in NBA, il Dragic maggiore ha attaccato il ferro a piacimento (anche troppo), aprendo le difese avversarie e scaricando per i compagni, tra i quali il giovanissimo Doncic, predestinato del Real Madrid, che ha confermato di possedere un bagaglio tecnico di una completezza unica per un giocatore di quell'età e quella taglia. Ma la Slovenia non è solo Dragic e Doncic, è anche la forza fisica di Gaspar Vidmar, l'intelligenza di Edo Muric e Klemen Preperic, per non parlare di una panchina da cui sono usciti Anthony Randolph e Alesksey Nikolic.
Anche la Francia del commissario tecnico Collet è uscita battuta dal confronto con la Slovenia: i galletti hanno giocato a corrente alternata per tutta la prima fase, quasi a non voler confermare lo status di favoriti per la conquista del titolo. Fuori Gobert, i transalpini hanno faticato a contenere i lunghi avversari e le penetrazioni degli esterni, caratterizzandosi soprattutto per una discontinuità tecnica e mentale che è costata loro addirittura il terzo posto, alle spalle anche della Finlandia. Il talento francese rimane intatto, anche se la solidità fatta vedere a Helsinki non sembra tale da consentire di cullare sogni di trionfo a Istanbul. Troppo svagata la nazionale dei Bleus, che ha comunque le risorse a disposizione, a cominciare da Heurtel e De Colo, passando per Diaw e Fournier, per cambiare marcia a partire dagli ottavi di finale.
La vera delusione del girone è stata però la Grecia, comunque qualificata con l'ultimo piazzamento utile. La rappresentativa ellenica, a un cambio generazionale non indifferente (addio a Diamantidis e Spanoulis), ha faticato oltre il lecito per ottenere il pass per la Turchia. Solo una gran prestazione di Sloukas nell'ultima gara del gruppo ha concesso alla Grecia di avanzare, dopo aver perso tre partite su cinque. Thanasis Antetokounmpo è stata una delle poche note liete della versione finlandese dei greci, male nell'attacco a difesa schierata, nonostante il duo Sloukas e Calathes. Buono l'impatto di Georgios Papagiannis, scadente invece quello dei vari Papanikolau, Pappas, Agravanis e Mantzaris. Esperienza (relativa) e tradizione sono dalla loro, ma i greci dovranno salire di livello se vorranno fare ulteriore strada a EuroBasket 2017.
Anche perchè, sul loro cammino si è intromessa la Finlandia di Lauri Markkanen. Sì, perchè con il dovuto rispetto per i vari Koponen, Salin, Lee e Murphy, è stato il giocatore dei Chicago Bulls a trascinare la nazionale di coach Dettman. Fondamentale contro la Polonia, la settima scelta assoluta all'ultimo NBA Draft ha incantato per la varietà di opzioni offensive a sua disposizione, esaltando anche il resto del collettivo, ben allenato e spesso protagonista di un gioco gradevole e divertente. Il resto lo ha fatto la spinta del pubblico di Helsinki, che ha reso ogni gara della Finlandia uno show senza pressione, con i risultati che ne sono derivati.
Ora spetterà all'Italia spegnere il fuoco di Markkanen e compagni, in un ottavo di finale che al momento rappresenta anche un contrasto di stili. Ha lottato infine la Polonia, nonostante il poco talento a disposizione, mentre si è confermata cenerentola del girone l'Islanda, fuori contesto in un gruppo rivelatosi più competitivo rispetto alle premesse della vigilia.